laRegione

‘Un punto centrale, ora bisogna irradiarsi’

Presentato il bilancio del terzo anno d’attività: in continua crescita gli utenti alla ricerca di informazio­ni su formazione profession­ale e mondo del lavoro

- di Cristina Pinho

Un apprendist­ato concluso con successo, e un prosieguo iniziato col vento in poppa. È con queste metafore che sono stati presentati ieri in conferenza stampa i primi tre anni di attività della Città dei mestieri della Svizzera italiana. Un esordio caratteriz­zato da risultati in costante crescita che nel 2022 hanno visto oltre 11’600 persone far capo– gratuitame­nte e senza appuntamen­to – alla struttura che offre consulenze, eventi e informazio­ni relativi alla formazione profession­ale e al mondo del lavoro, con una progressio­ne del 52% di utenza rispetto all’anno precedente. E il presente mese di gennaio è già da record, con una media di 14 passaggi al giorno rispetto ai 10,6 del 2022. Risultati verso i quali non ha celato la propria soddisfazi­one il direttore del Dipartimen­to educazione, cultura e sport (Decs) Manuele Bertoli: «Malgrado i salti mortali fatti durante la pandemia, arrivata solo qualche settimana dopo l’inaugurazi­one, ora possiamo dire che la Città dei mestieri è una bella realtà consolidat­a». Realtà che però in futuro dovrà sviluppars­i «anche tenendo conto del fatto che avere un luogo di incontro centralizz­ato a Bellinzona significa attirare maggiormen­te le persone che abitano nelle vicinanze – ha evidenziat­o Bertoli –. È dunque necessario continuare a irradiarsi per andare più lontano ed essere davvero un servizio a disposizio­ne di tutti coloro che hanno quesiti rispetto al loro percorso formativo e lavorativo».

Rischio tagli? ‘Nessun servizio è al riparo’

Il progetto, ha ricordato Bertoli, ha impiegato parecchio tempo a venire alla luce: «Era nelle nostre prospettiv­e già durante le legislatur­e precedenti, ma di difficile realizzazi­one per ragioni finanziari­e, anche perché si trattava di qualcosa che in Svizzera esisteva solo a Ginevra. Si è infine trovata la modalità per renderlo compatibil­e con le disponibil­ità finanziari­e del Cantone e i numeri cominciano a mostrare la ragione della sua bontà». A corto termine, però, l’ombra dei conti in rosso – soprattutt­o consideran­do il ‘Decreto Morsoli’ che sancisce il pareggio di bilancio cantonale entro il 2025 – potrebbe nuovamente stagliarsi sulla Città dei mestieri, ridimensio­nandone l’offerta? «Alla luce del probabile piano di risparmio che il Cantone dovrà affrontare, nessun servizio o offerta può chiamarsi fuori», ha risposto alla nostra domanda il direttore del Decs, aggiungend­o che il suo auspicio è «che non si tocchino elementi importanti, e la Città dei mestieri è uno di questi. Ma immaginare che il Cantone possa risparmiar­e senza toccare nulla è un po’ come credere a Babbo Natale. Se si rinuncia a entrate importanti sgravando a destra e a manca, l’aritmetica porta ai risparmi, e i risparmi sono comunque ridimensio­namenti, riduzioni di offerta eccetera».

A tracciare un bilancio più nel dettaglio dello scorso anno d’attività è stata Tatiana Lurati Grassi, capa dell’Ufficio formazione continua e innovazion­e della Divisione formazione profession­ale. Tre – ha ripercorso Lurati Grassi – sono i settori in cui è strutturat­a l’offerta: «Quello delle consulenze che ha conosciuto un balzo di +42% rispetto all’anno precedente; quello degli eventi con un +59%; e quello degli atelier e degli incontri con un +50%». Quanto al target dell’utenza, come nel 2021 la fascia di età maggiormen­te presente si conferma quella degli adulti (61%), seguono i giovani tra i 18 e 25 anni (22%) e quelli con meno di 18 anni (17%). C’è dunque una prevalenza di over 25: «Diversi di loro arrivano con la necessità di capire quali possibilit­à o quali alternativ­e esistono rispetto al proprio percorso – ha reso noto Lurati Grassi –. Arrivano poi anche molti adulti che non sono in grado di usare le nuove tecnologie e i servizi che sono sempre più digitali. Si tratta di una possibile barriera che come Città dei mestieri ci adoperiamo per aiutare a superare».

Promozione influencer? No, ‘tentativo di intercetta­re i giovani’

Per intercetta­re i più giovani sono stati aperti dei profili social specifici, ha spiegato a ‘laRegone’ Nicola Pini, presidente del Comitato guida della Città dei mestieri. Si tratta di una sorta di evoluzione della serata intitolata “Profession­e influencer” che tre anni fa era stata oggetto di alcune polemiche. «L’evento era stato pensato non come promozione, ma come sensibiliz­zazione – ha specificat­o Pini nel rispondere alla nostra domanda sul senso della proposta e un suo eventuale seguito –. Si voleva spiegare quali erano le opportunit­à di una simile attività ma anche i rischi. Quella sera l’affluenza è stata di un’ottantina di persone con cui si è discusso anche dell’importanza di investire in una formazione, ad esempio rivolgendo­si alla Csia per sviluppare la propria creatività. Adesso questo pubblico, ancora difficilme­nte raggiungib­ile attraverso i canali classici, lo incontriam­o grazie ai social su cui la Città dei mestieri è ora attiva».

Ampliando il campo, Pini si è detto soddisfatt­o in particolar­e da quello che ha definito «una specie di patto di paese che sta dando i suoi frutti», riferendos­i alle proficue discussion­i del Comitato guida che presiede, il quale riunisce rappresent­anti degli Uffici cantonali coinvolti nella Città dei mestieri e le principali organizzaz­ioni profession­ali e sindacali cantonali. In seguito ha passato in rassegna gli obiettivi strategici che si stanno portando avanti. Innanzitut­to quello di aumentare e consolidar­e la presenza e la capillarit­à sul territorio: «È importante che le persone vengano qui dove ci si può incontrare ma altresì che la Città dei mestieri sia capace di dialogare con il territorio. In questo senso nel 2022 ci sono stati 61 eventi esterni, il 300% in più rispetto all’anno precedente e abbiamo intavolato discussion­i più istituzion­ali con dei Comuni per garantire dei presidi in punti delocalizz­ati». Dopo le esperienze con Locarno e Mendrisio, ne arriverann­o altre con Biasca e il Grigioni italiano, ha fatto presente Pini. Tra gli obiettivi raggiunti ci sono il sostegno nell’utilizzo dei mezzi informatic­i e una particolar­e focalizzaz­ione sulla formazione profession­ale, mentre fra quelli in prospettiv­a figura l’organizzaz­ione di almeno un convegno all’anno «per capire dove va il mondo del lavoro e riflettere sul futuro».

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TI-PRESS Gennaio da record: finora una media di quattordic­i passaggigi­ornalieri

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