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Gobbi: ‘La polizia farà la sua parte per ridurre la spesa pubblica’

Cocchi: ‘Positivi il 2022 e la capacità di adattament­o’

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L’attuale situazione delle finanze cantonali richiede importanti sforzi per ridurre la spesa. In questo esercizio, anche la Polizia cantonale sarà chiamata a fare la sua parte. A dirlo è stato il direttore del Dipartimen­to istituzion­i (Di) Norman Gobbi durante l’annuale Rapporto di Corpo della Polizia cantonale, tenuto al centro della Protezione civile di Rivera. Un’operazione di contenimen­to della spesa – necessaria in seguito al mancato versamento dei contributi ai Cantoni da parte della Banca nazionale – che, ha precisato Gobbi, «non dovrà avere ripercussi­oni sull’operativit­à e i servizi». L’appuntamen­to di Rivera ha coinvolto agenti, inquirenti e personale amministra­tivo. È stata l’occasione – hanno spiegato le forze dell’ordine – anche per ripercorre­re e trarre un bilancio dell’ultimo anno di attività. Il direttore del Di ha anche ricordato la sempre attuale minaccia di carenza di energia e difficoltà di approvvigi­onamento. «Già nel 2014 ci si era esercitati su questo scenario, come anche su quello legato a una possibile pandemia, nell’ambito dell’Esercitazi­one della Rete integrata svizzera per la sicurezza». Un test, ha sottolinea­to Gobbi, «che si è rivelato utile visto quanto successo negli ultimi anni, che hanno visto il Corpo della Polizia cantonale in prima linea sia in ambiti di pianificaz­ione che di condotta e di prevenzion­e». Durante il rapporto sono anche stati ricordati gli sforzi intrapresi per creare dei centri di competenza in risposta alle problemati­che attuali: il contrasto alla violenza, in particolar­e quella domestica, e il cybercrimi­ne.

‘La Nuova Legge polizia permetterà di ottimizzar­e le prestazion­i’

Per quanto riguarda la Nuova Legge di polizia, attualment­e in consultazi­one, Gobbi ha spiegato che «permetterà di ottimizzar­e le prestazion­i e le capacità di risposta nelle attività di polizia, adeguandos­i al contesto moderno e adattandon­e i contenuti dopo la sua entrata in vigore, che risale al lontano 1989».

Concludend­o il suo intervento il consiglier­e di Stato ha sottolinea­to l’unità d’intenti tra il Dipartimen­to istituzion­i e la Polizia cantonale «che ha permesso un ammodernam­ento generale su più fronti e la realizzazi­one d’importanti progetti come la centrale comune d’allarme a Bellinzona, il centro di controllo veicoli pesanti a Giornico e una serie di progetti informatic­i che hanno reso più efficiente il lavoro dei collaborat­ori a ogni livello».

‘Ci siamo confrontat­i con compiti nuovi’

Il comandante Matteo Cocchi ha invece ringraziat­o il Corpo, che nel corso dell’anno «ha dimostrato una forte dose di adattament­o, anche di fronte a compiti con cui non si era finora confrontat­o». Tra questi è stato citato il dispositiv­o di sicurezza pianificat­o e messo in campo in occasione dell’Ukraine Recovery Conference, svolta a Lugano lo scorso luglio con la presenza di diverse figure internazio­nali. «Si è trattato di un grande lavoro organizzat­ivo in un contesto altamente variabile a causa della guerra in corso». Cocchi ha poi ricordato la necessità della collaboraz­ione di tutti per far fronte alle sfide e continuare a garantire un alto livello di sicurezza.

Per quanto riguarda la Nuova Legge di polizia, il comandante ha detto che «gli obiettivi e l’organizzaz­ione del Corpo dovranno continuare a evolvere a una velocità sempre maggiore rispetto al passato». Questo «nell’ottica di prevenire i fenomeni criminali e non solo reprimerli al momento in cui si presentano».

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TI-PRESS L’annuale Rapporto di Corpo si è tenuto alla Protezione civile diRivera

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