Oltre al carovita c’è pure il ‘caro’-estinto
Non solo il carovita per i domiciliati di Bellinzona, confrontati infatti anche con il caro-estinto. Nel senso che il prezzo per la camera mortuaria e la cremazione sono i più alti fra quelli applicati nei 26 capoluoghi cantonali, come rilevato ieri da un’analisi condotta da Mister Prezzi nel corso del 2022 a seguito di lamentele da parte della popolazione. Secondo Stefan Meierhans – fermo restando che le disposizioni dei capoluoghi sono molto diverse e quindi non sempre direttamente comparabili – le enormi differenze emerse non sono ad ogni modo giustificabili.
Prezzi più alti tra i 26 capoluoghi per camera mortuaria e cremazione
Dall’analisi emerge che a Bellinzona una camera mortuaria costa 130 franchi al giorno indipendentemente se domiciliati o meno, ciò che rappresenta il prezzo più alto tra le 26 capitali. Seguono Sion, Glarona (100 franchi per domiciliati e non) e Berna (80 franchi per i domiciliati e 90 per i non residenti). In più della metà delle 26 località prese in esame, la camera mortuaria è invece gratuita per i domiciliati. A Sciaffusa e Liestal il servizio è offerto ai domiciliati, ma è tra i più onerosi (120 rispettivamente 100 franchi) per i non domiciliati. Tornando in Ticino, Bellinzona risulta il capoluogo più caro anche per quanto riguarda la cremazione, con una tariffa di 650 franchi per i domiciliati, che sale a 800 per i non domiciliati. Seguono Berna (600 franchi per domiciliati e non) e Sciaffusa (540 per domiciliati e 600 per i non residenti). Anche questo servizio è gratuito per i domiciliati in quasi metà dei capoluoghi, compresi Zurigo, Losanna e Basilea. Passando invece al prezzo per urne o bare sepolte nel campo di tombe, se per i domiciliati il servizio è gratuito in 15 capoluoghi, a Bellinzona i costi (500 franchi per domiciliati e 800 per non domiciliati) risultano comunque in linea con le altre località che applicano una tariffa per i domiciliati. Le tariffe applicate nella Turrita sono invece di molto inferiori rispetto ad altre località, in particolare della Svizzera tedesca, come Soletta, Appenzello e Berna (nella capitale svizzera i domiciliati pagano 3’700 franchi per la bara e 2’600 per l’urna).
A Bellinzona i costi sono leggermente superiori rispetto alla media, ma decisamente inferiori rispetto ad altre capitali, per quanto riguarda le concessioni di loculi per urne: 700 franchi per i domiciliati e 1’400 per i non domiciliati. Fanno eccezione Aarau, San Gallo e Zurigo dove il servizio è gratuito per i residenti.
Soglie che non dovrebbero essere superate
Nel suo commento in merito ai dati raccolti, Mister Prezzi indica di dubitare che tutti i capoluoghi cantonali rispettino il principio della copertura dei costi. “Partendo dal presupposto che la possibilità di sepoltura sia di per sé di interesse pubblico”, esorta le amministrazioni competenti ad adeguare le tariffe superiori alla media senza superare precise soglie. Secondo Stefan Meierhans, l’importo per la concessione della camera mortuaria non dovrebbe superare i 30 franchi al giorno per i domiciliati (a Bellinzona si registra quindi un eccesso di 100 franchi) e 60 per i non domiciliati (+70). Per la cremazione, Mister Prezzi indica un massimo di 100 franchi per i domiciliati (+550 a Bellinzona) e 500 per i non residenti (+300). La quota per una bara in un campo di tombe non dovrebbe invece superare i 300 franchi per i domiciliati (+200 nella Turrita) e i 2’000 franchi per i non residenti (-1’200). Passando alla sepoltura di un’urna, i costi massimi indicati dall’autorità di sorveglianza dovrebbero equivalere a 200 franchi per i domiciliati (+300 a Bellinzona) e 1’000 franchi per i non residenti (-200). Loculo per urna: 500 per domiciliati (+200) e 1’500 per non (-100). Tariffa per cinerario con indicazione del nome: Mister Prezzi indica 500 franchi per i domiciliati (-250 a Bellinzona) e 1’000 per i non residenti (-200). In Ticino, il cinerario anonimo (senza indicazione del nome) è invece gratuito, come in altri 16 capoluoghi svizzeri.
Proprio in questi giorni è atteso un messaggio del Municipio di Bellinzona in merito al risanamento del forno crematorio e la futura gestione del centro funerario comunale, che potrebbe essere assegnata a un ente privato.