Altri tre passi su una via un po’ meno ripida
Missione compiuta per un Lugano che completa il poker di vittorie di fila battendo anche l’Ajoie. ‘Ma non mi è piaciuta la prima mezz’ora’, dice Gianinazzi.
Lugano – Aveva più da perdere che da guadagnarci, stavolta, il Lugano di Luca Gianinazzi. Dopo aver vinto tre partite che sulla carta erano una più tosta dell’altra, in effetti i bianconeri sapevano di non poter rovinare tutto sul più bello, nella partita che restava loro da recuperare, sul ghiaccio di casa oltretutto, contro l’ultima della classe. E non c’è bisogno di ricordare quanto contino davvero i punti in palio da qui a inizio marzo: ne sanno qualcosa a Losanna, dove si guarda dal basso un Lugano che sta dieci lunghezze più in alto, sulla strada verso i preplayoff che per i vodesi, più che impervia, a questo punto è al limite dell’impraticabilità. I bianconeri, al contrario, sembrano davvero lanciatissimi. Anche dopo un venerdì sera che si preannunciava comunque non facile, soprattutto pensando all’attitudine tanto cara ai giurassiani, che stanno in pista essenzialmente per rompere il gioco. Ma dopo un primo tempo davvero povero tanto a livello di contenuti che di occasioni davvero ghiotte, in cui il Lugano trova comunque il modo di segnare grazie ad Arcobello, che sfrutta una lunga penalità fischiata al canadese Brennan, i ticinesi provano infine a prendere in mano le cose. Tuttavia, sul piano contabile la partita resta a lungo in bilico, tanto che ancora sul risultato di 1-0, a metà partita esatta l’attentissimo Schlegel deve compiere un miracolo sul tentativo di Macquat da due passi, a botta sicura. Paradossalmente, subito dopo il momento più difficile dell’intera partita Fazzini e compagni riescono a dare la svolta decisiva al confronto: tutto merito di Carr, la cui conclusione al volo al 31’10” inaugura un trittico di siluri che in quattro minuti colano a picco l’Ajoie. Gli altri due gol portano invece la firma del solito Granlund e di uno Zanetti che non segnava più dal 9 dicembre (contro lo stesso Ajoie, neanche a farlo apposta), mentre il quinto centro, al 53’01”, porta la firma di Fazzini, per un Lugano che nell’occasione manda in rete tutte e quattro le linee offensive. «In verità – dice, schietto, Luca Gianinazzi – èstata una partita a due facce: dei primi trenta minuti non sono molto soddisfatto, dei secondi invece lo sono di più. Dovevamo entrare in partita con un piglio diverso, eravamo focalizzati su come volevamo giocare invece di badare al sodo e, soprattutto, a vincere le battaglie che ci sono in una partita di hockey: domani sera non potremo concederci certe sbavature». E chissà se anche nel Canton San Gallo tra i pali ci sarà di nuovo Niklas Schlegel. «Sono contento di come ha giocato la squadra e della mia prestazione – dice il portiere numero 34 –. Questi per noi erano tre punti importantissimi: era fondamentale proseguire su questa striscia vincente. Sono entrato in partita un po’nervoso, non so come mai, ma poi dopo le prime parate ho acquistato fiducia. Chiaramente giocare con una certa regolarità fa bene, vale per qualsiasi portiere, ma devo anche ringraziare la buona prova dei compagni, che mi hanno aiutato tanto con molti ‘block shot’. Peccato soltanto che sono arrivato molto vicino a un secondo consecutivo shutout, ma i tre punti fanno dimenticare tutto. Adesso andiamo a Rapperswil dove ci aspetta una squadra che come noi attraversa un buon periodo di forma: sarà una gara tosta».