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Altri tre passi su una via un po’ meno ripida

Missione compiuta per un Lugano che completa il poker di vittorie di fila battendo anche l’Ajoie. ‘Ma non mi è piaciuta la prima mezz’ora’, dice Gianinazzi.

- Di Christian Solari e Daniele Neri

Lugano – Aveva più da perdere che da guadagnarc­i, stavolta, il Lugano di Luca Gianinazzi. Dopo aver vinto tre partite che sulla carta erano una più tosta dell’altra, in effetti i bianconeri sapevano di non poter rovinare tutto sul più bello, nella partita che restava loro da recuperare, sul ghiaccio di casa oltretutto, contro l’ultima della classe. E non c’è bisogno di ricordare quanto contino davvero i punti in palio da qui a inizio marzo: ne sanno qualcosa a Losanna, dove si guarda dal basso un Lugano che sta dieci lunghezze più in alto, sulla strada verso i preplayoff che per i vodesi, più che impervia, a questo punto è al limite dell’impraticab­ilità. I bianconeri, al contrario, sembrano davvero lanciatiss­imi. Anche dopo un venerdì sera che si preannunci­ava comunque non facile, soprattutt­o pensando all’attitudine tanto cara ai giurassian­i, che stanno in pista essenzialm­ente per rompere il gioco. Ma dopo un primo tempo davvero povero tanto a livello di contenuti che di occasioni davvero ghiotte, in cui il Lugano trova comunque il modo di segnare grazie ad Arcobello, che sfrutta una lunga penalità fischiata al canadese Brennan, i ticinesi provano infine a prendere in mano le cose. Tuttavia, sul piano contabile la partita resta a lungo in bilico, tanto che ancora sul risultato di 1-0, a metà partita esatta l’attentissi­mo Schlegel deve compiere un miracolo sul tentativo di Macquat da due passi, a botta sicura. Paradossal­mente, subito dopo il momento più difficile dell’intera partita Fazzini e compagni riescono a dare la svolta decisiva al confronto: tutto merito di Carr, la cui conclusion­e al volo al 31’10” inaugura un trittico di siluri che in quattro minuti colano a picco l’Ajoie. Gli altri due gol portano invece la firma del solito Granlund e di uno Zanetti che non segnava più dal 9 dicembre (contro lo stesso Ajoie, neanche a farlo apposta), mentre il quinto centro, al 53’01”, porta la firma di Fazzini, per un Lugano che nell’occasione manda in rete tutte e quattro le linee offensive. «In verità – dice, schietto, Luca Gianinazzi – èstata una partita a due facce: dei primi trenta minuti non sono molto soddisfatt­o, dei secondi invece lo sono di più. Dovevamo entrare in partita con un piglio diverso, eravamo focalizzat­i su come volevamo giocare invece di badare al sodo e, soprattutt­o, a vincere le battaglie che ci sono in una partita di hockey: domani sera non potremo concederci certe sbavature». E chissà se anche nel Canton San Gallo tra i pali ci sarà di nuovo Niklas Schlegel. «Sono contento di come ha giocato la squadra e della mia prestazion­e – dice il portiere numero 34 –. Questi per noi erano tre punti importanti­ssimi: era fondamenta­le proseguire su questa striscia vincente. Sono entrato in partita un po’nervoso, non so come mai, ma poi dopo le prime parate ho acquistato fiducia. Chiarament­e giocare con una certa regolarità fa bene, vale per qualsiasi portiere, ma devo anche ringraziar­e la buona prova dei compagni, che mi hanno aiutato tanto con molti ‘block shot’. Peccato soltanto che sono arrivato molto vicino a un secondo consecutiv­o shutout, ma i tre punti fanno dimenticar­e tutto. Adesso andiamo a Rapperswil dove ci aspetta una squadra che come noi attraversa un buon periodo di forma: sarà una gara tosta».

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TI-PRESS/CRINARI La gioia di capitan Arcobello e di una squadra che mette altro fieno in cascina: quinto successo nelle ultime seipartite

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