Le opportunità
Esistono notevoli opportunità: la condivisione di progetti tra i siti e i cluster di tutto il mondo è una di queste. Ciò si estende anche alla partecipazione alle sfide e alle soluzioni con altri settori co-locati, come l’Ict (Information and Communication Technologies) o altri ambiti che possono essere esplorati attraverso l’Open Supply Hub. La comprensione dei rischi legati all’acqua è fondamentale lungo tutta la catena di produzione. Ci sono le persone che lavorano nel settore delle materie prime (coltivazione del cotone ecc.) e quelle che vanno a lavorare la materia per poi trasformarla in capi d’abbigliamento. Coinvolgere inoltre i clienti dà ai marchi la possibilità di agire attraverso prodotti, servizi e iniziative di marketing e sensibilizzazione innovativi. Già nel 2012 il WWF aveva lanciato il sito “Water Risk Filter”. Si tratta di uno strumento online, pratico e gratuito, che aiuta le aziende a valutare meglio i rischi e le opportunità legate all’acqua in modo da poter agire per tempo. Al momento sono oltre 4mila le imprese che utilizzano questo strumento, tra cui anche colossi come H&M o Ralph Lauren Corporation. Tre anni fa, infine, l’applicazione è stata potenziata e lo screening fornisce anche scenari climatici futuri. Le aziende possono calcolare se gli interventi fatti porteranno a situazioni ottimistiche o pessimistiche entro il 2030 e il 2050. Il calcolo dimostra quanti interventi vadano ancora fatti per ristabilire gli ecosistemi, cosa bisogna fare per ridurre l’inquinamento delle acque e come si deve agire a livello socio-economico. Il sistema Open Supply Hub (OS Hub) affianca questo sistema: è accessibile a tutti e crea una mappatura completa che può essere utilizzata a livello globale. I dati sono affidabili e chi è del settore può contribuire a questa forma di collaborazione.