Il concerto ‘scomodo’ del pianista ucraino
Il pianista ucraino Alexander Romanovsky avrebbe dovuto esibirsi giovedì scorso come solista nel concerto dell’Orchestra della Svizzera italiana (Osi), che si è svolto al Cinema Teatro di Chiasso. Avrebbe dovuto – il condizionale è d’obbligo – perché a poche ore dall’appuntamento la direzione dell’Osi ha comunicato all’Orchestra e alla direzione del Cinema Teatro che il musicista classe 1984, residente da anni a Chiasso, non avrebbe suonato e sarebbe stato sostituito dal pianista franco-canadese Louis Lortie. Lo ha riferito la Rsi nel programma di Rete Uno ‘Sei di sera’. Le ragioni della sostituzione andrebbero ricercate in un’esibizione (filmata) di Romanovsky a Mariupol, nel luglio 2022, quando insieme al violinista Petr Lundstream – definito dai media britannici un aperto sostenitore del regime putiniano – ha tenuto un concerto davanti al teatro della martoriata città del distretto di Donetsk, luogo di atrocità e bombardamenti.
I vertici dell’Osi, come ha riportato la Rsi, non hanno voluto commentare la decisione per ragioni di privacy. Tuttavia, Romanovsky non è nuovo a questa decisione: nell’agosto 2022 – a pochi giorni dalla pubblicazione del video ambientato a Mariupol – il Royal College of Music di Londra lo aveva sospeso. La “pausa forzata” è stata imposta in seguito alle polemiche riversatesi nei media britannici circa l’opportunità della sua presenza e partecipazione all’esibizione. Dopo la sospensione, ha ricordato il servizio radiofonico, il pianista ucraino ha dato le dimissioni dalla scuola di musica londinese, dove ricopriva il ruolo di professore di pianoforte.
Non è chiaro se Alexander Romanovsky – celebre e apprezzato pianista – sostenga l’offensiva russa in Ucraina. Nonostante i colleghi della radio lo abbiano cercato per una presa di posizione, il pianista non era reperibile.