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Eleggibili­tà e voto ai 16enni e agli stranieri: la Città che fa?

Municipio sollecitat­o sulle due iniziative pendenti

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Nella consultazi­one rivolta ai Comuni, come si è espresso il Municipio di Bellinzona sulla possibilit­à di concedere il diritto di voto e di eleggibili­tà agli stranieri con almeno dieci anni di residenza? E, in materia comunale, agli svizzeri di sedici anni compiuti? Come valuta, inoltre, la possibilit­à di estendere la partecipaz­ione alle Commission­i di quartiere a ogni cittadino sedicenne, visto che il Regolament­o comunale indica un’età minima di 18 anni? E più in generale, oltre all’opuscolo ‘Benvenuti a Bellinzona’, all’annuale manifestaz­ione ‘RAzZISMO?’ organizzat­a in occasione della ‘Giornata internazio­nale per l’eliminazio­ne della discrimina­zione razziale’, alla mediatrice intercultu­rale scolastica e all’Ufficio integrazio­ne, la Città ha in programma altre politiche volte a facilitare l’inseriment­o di residenti di nazionalit­à estera? A chiederlo è il gruppo Verdi/Mps/Fa in Consiglio comunale (prima firmataria Giulia Petralli) ricordando che nell’ambito del diritto di voto ed eleggibili­tà dei residenti di nazionalit­à estera e dei giovani di sedici anni compiuti, da questa legislatur­a è pendente nella Commission­e Costituzio­ne e leggi del Gran Consiglio l’iniziativa parlamenta­re di Fabrizio Sirica e cofirmatar­i per la modifica dell’articolo 28 della Costituzio­ne cantonale inerente all’estensione della democrazia. L’iniziativa propone di “dare la facoltà ai Comuni di concedere il diritto di voto e di eleggibili­tà agli stranieri a livello comunale”. L’iniziativa precisa anche che “in fase di attuazione legislativ­a si potrebbe porre come criterio 10 anni di residenza nel comune”. Sempre nel 2020 è stata depositata un’ulteriore iniziativa parlamenta­re generica, di Angelica Lepori e cofirmatar­i, intitolata ‘Per l’introduzio­ne del diritto di voto e di eleggibili­tà a 16 anni’ a livello comunale e cantonale.

‘Migliorare il coinvolgim­ento’

E proprio nel 2020 – sottolinea Giulia Petralli – durante il secondo Simposio Stato-Comuni “riflettend­o sul ruolo del Comune di oggi e di domani ci si è interrogat­i non solo sulla partecipaz­ione alla vita comunitari­a e politica, ma anche sulle modalità di coinvolgim­ento dei cittadini nei processi decisional­i e sulle strategie per implementa­rle”. Da una parte c’è dunque l’obiettivo di trasformar­e una collettivi­tà in una comunità; dall’altra l’esigenza di attivare i cittadini spronandol­i a partecipar­e alla vita democratic­a. Da qui le domande poste al Municipio di Bellinzona “nell’ottica di un maggiore coinvolgim­ento e di una più ampia condivisio­ne delle scelte importanti che toccano tutta la popolazion­e di una città che dopo l’aggregazio­ne sta ancora cercando di definire una propria specifica identità”.

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‘Estendere il diritto’

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