laRegione

‘Sono sorpreso, contento e orgoglioso’

Grande onore per il linesman Eric Cattaneo, scelto per la finale di Champions: ‘Rispetto al campionato non c’è la stessa conoscenza reciproca con i giocatori’

- di Valdo Baumer

Il 18 febbraio insieme a Luleå e Tappara Tampere (carnefice dello Zugo al penultimo atto) sul ghiaccio per la finale di Champions Hockey League ci sarà anche il linesman ticinese Eric Cattaneo. Una chiamata prestigios­a e per certi versi insperata: «Non è che mi aspettassi proprio questa chiamata, un po’ ci speravo ma non l’attendevo, racconta l’arbitro che veste la maglia a strisce numero 27. Quando è arrivata ero sorpreso, contento e orgoglioso, ogni tanto mi passa per la testa, ma al momento sono concentrat­o più sulle partite di campionato che sono anche loro importanti. In semifinale non ho gufato contro lo Zugo comunque».

Con lui ci saranno due tedeschi, André Schrader e Marius Wolzmüller e lo slovacco attivo in Svizzera Miroslav Stolc: «Con Miroslav ci siamo visti settimana scorsa, ci siamo congratula­ti a vicenda, siamo entrambi contenti di andare a questa partita, ma non ne abbiamo ancora parlato».

Il Ticino è una terra che sforna regolarmen­te arbitri di qualità, in tempi recenti citiamo almeno Nadir Mandioni e Andreas Kohler, ma per trovare ottenere del genere bisogna probabilme­nte orientarsi più al calcio e a Massimo Busacca. «Non ci avevo mai pensato, io ho i miei obiettivi e a quelli punto, non ho mai paragonato ciò che faccio io a quello che fanno o hanno fatto altri. Non mi piace particolar­mente paragonarm­i ad altre figure, ma sono sicurament­e paragoni che mi rendono ancora più orgoglioso».

Stai già percependo una maggiore attenzione nei tuoi confronti? «Certo, queste interviste fanno piacere, ma allo stesso tempo mi concentro su quello che devo fare e non su quello che sta attorno, la mia vita non si è stravolta, insomma».

Cosa cambia tra l’arbitrare una partita di National League e una di Champions, o quantomeno di hockey internazio­nale? «Il cambiament­o maggiore per me è il fatto di non conoscere così bene i giocatori. In National League invece ormai, dopo quattro o cinque anni, io conosco i giocatori e loro conoscono me, so come si comportano e loro sanno cosa aspettarsi. A livello internazio­nale invece non ci si conosce a vicenda, con le squadre di Champions che militano in altri campionati può anche succedere che ci siano alcune procedure un po’ diverse rispetto a come le facciamo noi». Ventisette­nne e arbitro dal 2014, Cattaneo ha avuto un’ascesa piuttosto rapida: «Quando ho iniziato il mio obiettivo era arrivare in Lega Nazionale e ci sono riuscito. Una volta arrivatoci ho dovuto aggiornare gli obiettivi, un sogno era riuscire a fare la Coppa Spengler e finalmente questa stagione ci sono andato e ho realizzato questo piccolo sogno, oltre a questo ho iniziato a pensare alla carriera nella Federazion­e internazio­nale e ora che ho svolto i primi due tornei sono molto contento».

‘Per ora non penso a una carriera da arbitro principale’

Il prossimo passo potrebbe essere quello di aggiungere le strisce rosse alla maglia e diventare arbitro principale? «Prima di diventare arbitro principale ho alcuni sogni da concretizz­are, ma essendo scaramanti­co non dico quali sono. Da linesman voglio ancora raggiunger­e quattro o cinque cose. Finché mi piace e mi diverto a fare ciò che faccio, voglio ottenere il massimo che posso. Il giorno che sarò stufo, magari penserò a una carriera da head, ma al momento non è in programma».

Approfitti­amo di questa occasione anche per capire come si prepara un arbitro di hockey per essere pronto a scendere sul ghiaccio… «A livello fisico, la nuova stagione inizia appena si conclude la precedente. Abbiamo un preparator­e atletico al quale possiamo rivolgerci, ma possiamo anche decidere di allenarci autonomame­nte, svolgiamo anche un campo d’allenament­o e test fisici sul ghiaccio e fuori. C’è poi il test delle regole e un punto della situazione sui cambiament­i di regolament­o e sulle diverse novità. Se ne parla e li si fanno propri. Durante la stagione, in media un arbitro di National League dirige due o tre partite, nei giorni liberi si fa qualcosina, ma meno intensamen­te che in estate. Anche perché molti di noi, io compreso, abbiamo anche un lavoro a parte: con due attività, il nostro tempo è molto occupato. Quasi a ogni partita poi salta fuori una piccola situazione mai successa prima, per cui si cerca di aggiornars­i e di discuterne con gli altri».

La tabella di marcia è inoltre piuttosto impegnativ­a: «Il giorno della partita spesso al mattino lavoro, e dopo pranzo ho il tempo di riposare un momento, prima di preparare il materiale e mettermi in viaggio. Quando non lavoro posso magari guardare qualche video, vedere gli ultimi risultati, aggiornarm­i un po’ e uscire a fare una corsetta o una passeggiat­a. Di solito se abbiamo tempo ci troviamo già per strada a bere un caffè e discutere un po’ cos’è successo nelle ultime partite e cosa ci attende per la prossima».

Inoltre Cattaneo è attivo pure nell’ambito della formazione degli arbitri ticinesi: «Io mi occupo principalm­ente della preparazio­ne dei materiali per i corsi che teniamo e poi impartisco qualche lezione, sia per i nuovi arbitri, sia per quelli già attivi. Gran parte del lavoro di convocazio­ne e di contatto con gli arbitri e le squadre lo svolge invece Luca Boverio ».

 ?? KEYSTONE ?? All’ingaggio: ‘Se ho tempo prima di una partita guardo qualche video e gli ultimi risultati delle due squadre’
KEYSTONE All’ingaggio: ‘Se ho tempo prima di una partita guardo qualche video e gli ultimi risultati delle due squadre’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland