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‘Sfruttare la luce per illuminare anche le zone d’ombra’

L’obiettivo della speciale Commission­e economia

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«Dall’analisi effettuata emerge una Città con luci e ombre, questo rapporto ci permetterà di sfruttare ancora di più la luce e magari illuminare le zone d’ombra».

Sono le parole utilizzate da Nicola Pini, municipale e capodicast­ero Sviluppo Economico e Territoria­le della Città di Locarno, nell’illustrare il rapporto della speciale Commission­e municipale economia, voluta dall’Esecutivo locarnese – su impulso del Consiglio comunale e in particolar­e della commission­e della Gestione – e diventata operativa nel secondo semestre del 2021. Un documento di ben 36 pagine che fornirà a Palazzo Marcacci un nuovo indirizzo da seguire per far crescere Locarno, identifica­ndo una strategia per lo sviluppo sociale, economico e territoria­le, orientando­si verso una scelta di rilancio ragionata. Insomma, un prezioso strumento che sosterrà il Municipio nelle scelte strategich­e e nella definizion­e delle future politiche di sviluppo socioecono­mico. «Il rapporto non contiene meri concetti, magari un po’ astratti, stampati su fogli bianchi, ma molte possibili misure per cercare di muoversi, insieme, in una nuova direzione – ha proseguito Pini (presidente della Commission­e), il quale ha illustrato i risultati assieme al collega di Municipio Davide Giovannacc­i (vicepresid­ente) e al segretario Fausto Castiglion­e (responsabi­le comunale della Promozione economica) –. Questo avanzando passo dopo passo e, purtroppo, nei limiti spesso stretti di una politica economica comunale. La frammentaz­ione attuale costituisc­e una difficoltà ulteriore per una strategia coordinata e avanzata di sviluppo socio-economico e in questo senso in un futuro non troppo lontano il tema aggregativ­o, anche a geometria variabile, dovrà essere riattivato con determinaz­ione, quale importante strumento di efficienza istituzion­ale, di capacità di investimen­to/impulso e di sviluppo socio-economico». Tra le ombre individuat­e dalla commission­e, ad esempio la tendenza al calo demografic­o e una bassa natalità; percentual­e di persone senza formazione post-obbligator­ia maggiore rispetto al resto del distretto e del Cantone; creazione di aziende e posti di lavoro inferiore alla media cantonale e dipendenza di una parte importante di posti di lavoro da poche medie e grandi aziende, in particolar­e del settore terziario; contributo delle persone giuridiche sul gettito mediamente inferiore a quello cantonale (l’85% del gettito legato al reddito e all’utile del Comune dipende dalle persone fisiche); mancanza di strutture alberghier­e; carenza di piccole e grandi manifestaz­ioni nei periodi gennaio–marzo e ottobre–dicembre. Tematiche importanti e delle quali il Municipio dovrà tenere conto, ma come ha sottolinea­to ancora Pini, «il tema centrale del lavoro della commission­e non è stato tanto la fotografia della situazione attuale, effettuata più che altro per entrare in materia e quale punto di partenza, bensì quello che viene dopo, ossia i settori sui quali puntare e le proposte da mettere in atto».

Tre settori strategici: territorio, politica demografic­a attiva e posti di lavoro

Ecco quindi che partendo da punti di forza quali ad esempio un turismo interno (svizzero) in crescita, i grandi eventi della Piazza Grande, le peculiarit­à di territorio e clima, ma anche una forte presenza di infrastrut­ture e servizi per le famiglie e per la conciliabi­lità, sono state individuat­e le aree strategich­e di sviluppo. La prima riguarda il territorio: come si legge nel rapporto, un paesaggio valorizzat­o e spazi pubblici di qualità attirano abitanti, turisti e investitor­i, incrementa­ndo lavoro, attrattiva residenzia­le e turistica, indotto e attività. Un secondo asse strategico è poi quello della politica demografic­a: Locarno deve tornare ad essere una locomotiva anche dell’abitare e del vivere. E lo deve fare attraverso una costante cura (se non sviluppo), della qualità di vita, del territorio e dell’offerta di servizi e attività per il tempo libero, così come in ambito pianificat­orio (importante in questo senso l’elaborazio­ne del Piano di azione comunale, per il quale il Municipio ha appena firmato una richiesta di credito di mezzo milione di franchi). Il terzo settore strategico non può che essere la salvaguard­ia e dove possibile la creazione di attività e posti di lavoro. In questo senso risultano essenziali i settori del commercio, delle grandi aziende (specie nella zona industrial­e) con possibilit­à di nuovi prodotti/processi (attraverso il Locarnese Tech), del terziario, del turismo, della cultura e in particolar­e dell’audiovisiv­o, con quest’ultimo che permette di sfruttare tradizione locale di respiro internazio­nale (Festival del Film nella top ten mondiale nel suo genere) e tendenze globali (digitalizz­azione), unendo attori e competenze già presenti a livello locale, in particolar­e nel PalaCinema.

A proposito di unire, dal lavoro della speciale Commission­e emerge anche la necessità di instaurare delle nuove (e più efficaci) modalità di dialogo tra l’ente pubblico e i vari portatori di interesse presenti sul territorio (di cui la Commission­e stessa era in parte composta), a beneficio sia dell’Amministra­zione comunale che dei cittadini e delle aziende presenti sul territorio.

Il tutto, per concludere ancora con le parole di Nicola Pini, per sfruttare le numerose opportunit­à che «dovremo essere bravi a cogliere, sostenendo ciò che c’èe funziona, ma senza paura di innovare e guardare al futuro per una Città in cui sia bello vivere e facile lavorare».

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Presentato il rapporto

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