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Cambia tutto il comitato ma resta divisione tra i soci

Fa discutere la richiesta di dimissioni del direttore

- di Giacomo Agosta

Sostituire anche la seconda metà del comitato portando così a termine il suo completo rinnovo, come richiesto dal Consiglio di Stato. È quanto farà questo sabato a Cadempino l’assemblea ordinaria di Unitas, l’Associazio­ne per ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana. Si tratta di una delle misure prese dall’Associazio­ne (anche su indicazion­e del governo cantonale) in seguito alla cattiva gestione dei casi di molestie sessuali perpetrate per 25 anni da un ex alto dirigente. Rinnovo dei vertici di Unitas – da marzo è cambiato anche il presidente – che dovrebbe riportare il sereno all’interno dell’associazio­ne. Dovrebbe, appunto. Il condiziona­le resta, visto che dal giorno dell’assemblea straordina­ria del 25 marzo – quando erano stati presentati i risultati dell’audit e c’è stato il rinnovo di una prima parte del comitato –, non sono mancati messaggi di insoddisfa­zione. Il gruppo di soci che per primo aveva chiesto il ricambio del comitato ha infatti sollecitat­o un’altra serie di richieste. Tra queste: le dimissioni del direttore, che secondo il gruppo sono “un atto dovuto, pur non essendo richieste dal Cantone”.

‘Le minacce sono continuate anche in questi mesi’

La richiesta, secondo il gruppo di soci, è motivata da quanto si può leggere nell’audit realizzato dagli avvocati Raffaella Martinelli Peter e Stefano Fornara. Inchiesta che evidenzia soprattutt­o le gravi lacune addossate a chi avrebbe dovuto vigilare, ovvero i vertici di Unitas, in particolar­e comitato e direzione. Oltre alle dimissioni del direttore in carica, nominato sei anni fa, il gruppo di soci ha richiesto: l’istituzion­e di una copresiden­za di cui faccia parte un vedente e un ipovedente, poiché “c’è chi non si sente rappresent­ato da un presidente vedente”, e l’organizzaz­ione di un incontro di riconcilia­zione “per ritrovare un gruppo di auto-aiuto unito”. Richieste che, sostiene il gruppo di soci, “non sono state prese in consideraz­ione”. E inoltre, “dopo aver preso posizione sulla stampa sono arrivate nuove minacce anonime”. A essere criticata è anche la mancanza in questi mesi di un atteggiame­nto proattivo da parte della nuova dirigenza. “È stato detto che ‘la porta sarà sempre aperta’. Ma ci saremmo aspettati che i vertici appena entrati in carica si attivasser­o in prima persona per ricostruir­e sani rapporti con la base dell’Associazio­ne”.

Una lettera interna a sostegno del direttore

Richiesta di dimissioni che, nelle scorse settimane, ha suscitato una reazione all’interno di Unitas.

Con una lettera rivolta a tutti i soci e al comitato, alcuni associati (tra cui anche un membro del comitato che lascerà il suo incarico sabato) hanno espresso l’invito a sostenere il direttore, indicato da loro come la persona ideale e con l’esperienza necessaria per guidare Unitas in questo difficile momento di transizion­e.

Una relazione sulle misure richieste dal Cantone

Sempre durante l’assemblea ordinaria di sabato l’avvocato Luigi Mattei, incaricato da Unitas di seguire le vicende e di coordinars­i con l’autorità cantonale, farà una relazione in merito all’implementa­zione delle ulteriori misure richieste dal Cantone.

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TI-PRESS Sabato l’assemblea completerà il ricambio chiesto dal Consiglio diStato

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