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L’acqua era torbida e il conto salato

Minusio e Tenero-Contra notificano alla Verzasca Sa e al Cantone un danno di 600mila franchi per un inconvenie­nte durante lo svuotament­o della diga

- Di Davide Martinoni

Una notifica di danno per oltre 600mila franchi è stata recapitata alla Verzasca Sa, società proprietar­ia della diga ai piedi della valle, e contempora­neamente anche al Cantone, da parte dei Comuni di Minusio e Tenero-Contra.

Il motivo: nell’ambito dello svuotament­o del bacino idroelettr­ico avvenuto durante l’inverno 2021-2022, il riversamen­to a valle di limo e argilla aveva provocato un intorbidim­ento dell’acqua prelevata dalla falda acquifera in località Brere, presso i pozzi di prelievo dei Comuni di Minusio e Tenero-Contra. Per ovviarvi era stato necessario mettere in atto tutta una serie di accorgimen­ti, spendendo appunto suppergiù quella cifra.

Materiale dal fiume ai pozzi alle Brere Sergio Vela,

capodicast­ero Acqua potabile del Municipio di Minusio, ricorda gli antefatti: «Come noto a tutti, la Verzasca Sa, proprietar­ia dell’impianto di sbarrament­o, per effettuare dei lavori di risanament­o alle infrastrut­ture tecniche della diga aveva dovuto svuotare il bacino. Il 5 gennaio 2022 uno scarico necessario per abbassare il livello dell’acqua e passare a una fase successiva dei lavori aveva avuto delle conseguenz­e inattese, come il presumibil­e stacco di limo accumulato dalla parete del lago». Il cedimento aveva provocato il riversamen­to di questo materiale nel fiume Verzasca, e di conseguenz­a un netto intorbidim­ento dell’acqua di falda pescata da Minusio e Tenero-Contra dai pozzi della zona di pompaggio alle Brere. Infatti, prosegue Vela, «la massa di materiale fine era scesa a valle lungo il fiume e ci eravamo ritrovati con i serbatoi pieni di limo. Dopo quell’avveniment­o, di cui si era per altro resa conto immediatam­ente anche la Verzasca Sa, il Laboratori­o cantonale ci aveva imposto di mettere dei sistemi di clorazione dell’acqua e di avviare una campagna di analisi, dalla quale era poi emerso che non c’era comunque alcun inquinamen­to batteriolo­gico».

Impianti di pompaggio d’emergenza

Stando a quanto riportato nel dettaglio nel messaggio municipale che accompagna i conti consuntivi dell’Azienda acqua potabile di Minusio, “a fronte dell’evento, del tutto inaspettat­o e repentino, si è dovuto, in assoluta urgenza, mettere in atto tutta una serie di provvedime­nti al fine di garantire un approvvigi­onamento sicuro e sufficient­e di acqua potabile alla popolazion­e di Minusio, Brione s/Minusio e Tenero-Contra”. In particolar­e, la messa in sicurezza dell’approvvigi­onamento (attuata in collaboraz­ione con il Cantone) aveva comportato la realizzazi­one di impianti di pompaggio d’emergenza (collegamen­to con l’acquedotto di Locarno) e impianti di potabilizz­azione.

Il municipale minusiense sottolinea «l’ampia collaboraz­ione dimostrata sin da subito dalla Verzasca Sa: la società aveva programmat­o ulteriori svuotament­i, poi eseguiti in maniera coordinata con i nostri servizi onde garantire l’approvvigi­onamento di acqua ai Comuni interessat­i. In sostanza gli svuotament­i sono stati pianificat­i negli orari notturni con una precisa portata e durata previo nostro riempiment­o dei serbatoi presenti sul territorio comunale. Ciò ha permesso alla società di terminare i lavori e a noi di garantire la fornitura di acqua».

Tuttavia, in aggiunta a questi protocolli, era anche stato necessario mettere in funzione degli impianti mobili di ultrafiltr­azione – che i Comuni avevano dovuto andare a recuperare, a noleggio, in Svizzera interna, e che erano stati smantellat­i soltanto nel giugno del ’22 – proseguend­o poi secondo precise modalità d’azione fino al maggio del ’22.

Oltre al resto, la siccità

La situazione che si era venuta a creare aveva messo a rischio l’approvvigi­onamento idrico, ed era stata peggiorata dalla siccità durante i mesi primaveril­i ed estivi del 2022. «Inoltre – sottolinea Vela – ai costi di noleggio degli impianti di ultrafiltr­azione abbiamo dovuto aggiungere quelli di realizzazi­one del pozzo pompa di collegamen­to fra gli acquedotti di Locarno e Minusio quale ulteriore fonte di approvvigi­onamento. Ne è quindi emerso un danno complessiv­o di circa 400mila franchi (cui aggiungere ulteriori ipotizzabi­li costi futuri) che i due Comuni hanno dunque notificato alla Verzasca Sa avvalendos­i di uno studio idrogeolog­ico fatto realizzare in Svizzera interna, «il cui scopo era stabilire se potessimo effettivam­ente far valere un nesso causale fra l’evento e il danno causato».

La notifica di danno è stata inviata anche al Cantone – su consiglio del legale incaricato dal Municipio - perché tutti i permessi necessari alla Verzasca Sa per le sue opere di svuotament­o venivano da Bellinzona, sulla base di un preciso iter di intervento che la Sa della diga sostiene di aver osservato scrupolosa­mente. Per altro, nelle fasi di approvazio­ne del progetto potrebbe non essere stato debitament­e considerat­o un elemento centrale come la presenza di una zona di riserva idrica cantonale. Non è quindi chiaro di chi siano le responsabi­lità per quanto successo.

Avvocati a tavolino, per ora nessun accordo

Un primo incontro per un tentativo di accordo bonale si è già tenuto fra gli avvocati delle parti (i due Municipi e la Verzasca Sa) ma non ha portato finora a una soluzione. «Al momento siamo ancora allo stadio delle trattative, non è in corso nessuna causa propriamen­te detta. La speranza è naturalmen­te che si possa arrivare a un compromess­o», rileva il municipale. Nel messaggio sui conti viene sottolinea­to che “nel caso di non perfeziona­mento del succitato accordo, il Municipio valuterà il prosieguo sottoponen­do al Consiglio comunale l’autorizzaz­ione a stare in lite”.

Per quanto riguarda le cifre, si legge sempre nel messaggio, i costi attestati al 31 dicembre 2022 erano di oltre 460mila franchi.

Stazione in comproprie­tà ma benefici sbilanciat­i

Essendo la stazione intercomun­ale di Tenero-Brere in comproprie­tà fra Minusio e Tenero-Contra, e avendo Tenero beneficiat­o esclusivam­ente di una parte delle misure di sicurezza adottate, “è giustifica­bile suddivider­e i costi con Tenero come segue: la quota parte a carico del Comune di Minusio è di circa 314mila franchi e quella di Tenero ammonta a circa 146mila franchi”.

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TI-PRESS Lo scenario durante lo svuotament­o del bacinoidro­elettrico
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TI-PRESS Fondali limacciosi

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