Il procuratore straordinario Peter Marti getta la spugna
Sarà la Procura federale a indagare sul caso Lauener
Peter Marti non è più procuratore straordinario della Confederazione nel caso Lauener. Ha chiesto lui stesso all’Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc) di sollevarlo da questo mandato. E la richiesta è stata accolta “sulla base delle motivazioni personali” addotte dall’ex giudice capo del Canton Zurigo, ha annunciato ieri l’autorità attraverso un comunicato stampa.
L’Av-Mpc scrive che sarà la stessa Procura federale a condurre il procedimento contro l’ex capo della comunicazione del Dipartimento federale dell’interno, Peter Lauener. Ciò è possibile – si legge nella nota – poiché non esiste alcun sospetto contro membri dell’Mpc.
Peter Marti – ringraziato per il “suo grosso impegno”– era stato nominato procuratore straordinario dall’Mpc a inizio 2021. Doveva esaminare le presunte violazioni del segreto d’ufficio durante l’indagine sul caso Crypto. Cia e i servizi segreti tedeschi Bnd hanno per decenni intercettato migliaia di documenti da più di 100 Paesi, utilizzando macchine crittografiche della società Crypto di Zugo. La Delegazione delle Commissioni della gestione del Parlamento aveva voluto vederci chiaro. Informazioni tratte dalla bozza del suo rapporto erano trapelate alla stampa. Tra i sospettati per le soffiate vi erano Markus Seiler, Segretario generale del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), e lo stesso Lauener.
Mandato esteso
Nell’ambito dell’indagine su queste fughe di notizie, nel marzo 2022 Peter Marti ne ha scoperte altre: possibili violazioni del segreto d’ufficio relative alla pandemia. Il suo mandato è stato quindi esteso a questi fatti, al fine di preservare l’unità del procedimento. Peter Lauener è così finito sotto inchiesta penale anche per aver fornito al gruppo Ringier (editore del ‘Blick’) informazioni riservate sulla gestione del Covid da parte del dipartimento del suo ex capo, il consigliere federale Alain Berset.
Lauener ha contrattaccato, presentando egli stesso una denuncia penale contro Peter Marti, che accusa di abuso d’ufficio. Mentre indagava sul caso di spionaggio relativo all’azienda Crypto di Zugo – dossier nel frattempo archiviato – il procuratore straordinario si è visto consegnare dall’Ufficio federale dell’informatica e delle telecomunicazioni (Ufit) la corrispondenza e-mail di Lauener per un periodo di diversi anni. Questo nonostante Marti avesse chiesto di poter accedere alle e-mail solo per un periodo di sei settimane.
Si tratta ora di stabilire, tra l’altro, se Peter Marti potesse o no esaminare e utilizzare i dati aggiuntivi ricevuti. Il caso è nelle mani del Tribunale per i provvedimenti coercitivi di Berna.