Nuovi parchi giochi tra scivoli e dinosauri
Riqualificate in città e quartieri 11 strutture su 17, le ultime sei lo saranno entro fine 2024. Un secondo credito quadro riguarderà un’altra ventina di parchi.
Un parco giochi non è solo uno scivolo e un’altalena. È un luogo dove i bambini socializzano, si divertono, si sporcano, stanno in equilibrio, sbagliano, riprovano e guadagnano fiducia. Una piccola palestra di vita che li aiuta a fare esperienze, liberi ma con un adulto al loro fianco, in un contesto sicuro e stimolante. Proprio per garantire dei parchi sempre a norma, ma anche piacevoli per i loro utenti, nel 2020 era stato stanziato un credito quadro di 3,28 milioni per la messa in conformità e riqualifica di diciassette parchi presenti a Bellinzona e nei suoi quartieri. Undici sono nel frattempo realizzati (sei pubblici e cinque della scuola dell’infanzia), ora ne mancano sei: tre verranno sistemati entro la fine di quest’anno e gli altri tre l’anno prossimo. Nonostante il rincaro dellematerie prime sono rispettati i costi preventivati. Nei tredici quartieri sono presenti complessivamente 59 parchi. La seconda tappa di riqualifica, che toccherà un’altra ventina di strutture, sarà contemplata in un altro messaggio che il Municipio allestirà prossimamente, con tanto di richiesta di credito sul quale il Consiglio comunale dovrebbe esprimersi l’anno prossimo. I lavori per questa seconda parte di parchi dovrebbero quindi iniziare al più tardi nel 2025. Per definire le priorità e il tipo di intervento necessario, il Settore servizi urbani e ambiente si è basato sul rapporto di un esperto che collabora con la Città e si occupa del collaudo. «Per non limitarci alla messa in sicurezza e alla sostituzione delle strutture non più a norma, abbiamo deciso di riqualificare i parchi giochi valorizzando l’intera area, creando qualcosa di specifico a seconda del contesto in cui si trovano», spiega alla ‘Regione’ Pamela Berta, responsabile della progettazione in seno ai preposti servizi cittadini. L’intento è quindi quello di offrire una varietà di gioco, di possibilità di sperimentare e interagire con gli altri, favorendo anche la motricità, l’inclusione e l’intergenerazionalità. Un esempio è il parco realizzato al Bagno pubblico, dove attorno alla fontana ludica si radunano diversi bambini che non si conoscono ma che poi interagiscono giocando. «Vogliamo anche offrire varietà tra i parchi in modo che le famiglie vadano alla scoperta anche di quelli presenti altrove, creando così movimento e interazione tra i quartieri», aggiunge Berta.