laRegione

Un corridoio tra Stabio e Gaggiolo

Il Consiglio federale sposa il postulato Romano-Wasserfall­en per alleggerir­e l’A2 e Brogeda. Ma per la Commission­e dei trasporti uno studio non basta.

- di Daniela Carugati e Malva Cometta Leon

Con una mano Berna ha tolto (giusto ieri) dalle mappe stradali la Stabio est-Gaggiolo; con l’altra (oggi) restituisc­e l’intenzione di studiare, a medio termine, un corridoio autostrada­le proprio lì, lungo la stessa traiettori­a. Come mai? Il Consiglio federale lo spiega dicendosi “consapevol­e del fatto che la viabilità sulla A2 è a periodi particolar­mente intensa all’altezza del valico di frontiera a Chiasso e che di conseguenz­a si verificano spesso spostament­i indesidera­ti verso la rete viaria secondaria”. Un cambio di scenario che, da un lato, dà slancio alla proposta firmata dai deputatiMa­r -

co Romano (Centro) e Christian Wasserfall­en

(Gruppo liberale Fdp), dall’altro spiazza le autorità locali. La proposta dei due Consiglier­i nazionali va dritta al punto: dare un’alternativ­a a Brogeda nei collegamen­ti autostrada­li da e verso lItalia. Per indagare sulla fattibilit­à di questo progetto, la Commission­e dei trasporti e delle telecomuni­cazioni (Ctt-N) ha depositato un postulato, appoggiato dal governo ma che al suo interno non fa l’unanimità. “L’idea che nei prossimi 70 anni l’unico collegamen­to autostrada­le verso l’Italia rimanga l’attuale A2 è preoccupan­te”, scrive la Commission­e. “Con 80’000 frontalier­i, la situazione stradale nella regione del Mendrisiot­to è infatti già critica” e in futuro “la rete sarà completame­nte bloccata a causa dell’aumento fisiologic­o del traffico negli orari di punta”. Sono quindi necessarie “una visione e una strategia integrate in materia di infrastrut­ture al fine di separare il traffico in transito da quello locale e regionale”. Il governo viene pertanto invitato, nell’ambito del decreto federale sulla Fase di potenziame­nto 2023 delle strade nazionali, a elaborare uno studio per la realizzazi­one di un possibile corridoio per la Stabio-Gaggiolo.

Romano: ‘Una soluzione anti-traffico’

Il consiglier­e nazionale Marco Romano, da noi interpella­to, ha spiegato le ragioni di una simile proposta, che ai suoi occhi «rappresent­erebbe una soluzione per eliminare finalmente il traffico che distrugge i quartieri della Città di Mendrisio e dei comuni del Mendrisiot­to». Per separare, in sostanza, il traffico in transito da quello locale, «affinché venga garantita la naturale continuazi­one dell’autostrada, così come fa la ferrovia». Linea ferroviari­a che comunque per Romano rappresent­a un valido complement­o, ma non una vera e propria alternativ­a. Con la decisione del Consiglio federale «la porta resta aperta». All’interno della Commission­e «ad aprile si è parlato della pianificaz­ione futura delle autostrade. Allora io mi sono promesso di portare il problema su cui si discute da più di trent’anni». In passato, «si pensava di trasformar­e la strada del Gaggiolo in autostrada, un progetto che a oggi non sta più in piedi». La proposta attuale, che dovrà essere poi oggetto di studio, è che l’autostrada venga sì costruita, ma sotterrane­a. «Penso che sia un parere unanime che debba essere costruito in sotterrane­o come a Lucerna, Zurigo e Basilea. Lì a nessuno salta in mente di passare per le strade cantonali o comunali. E anche qui, come nel resto della Svizzera, dobbiamo dare la possibilit­à di restare in autostrada. Oggi le strade del Mendrisiot­to vengono utilizzate per un traffico per il quale non sono state pensate». Allo scoccare del mese, martedì 30 maggio, «se ne discuterà in Consiglio nazionale. Ma con il Consiglio federale che approva e che intende procedere non vedo grossi pericoli». Un’approvazio­ne che il Consiglier­e nazionale non dava per scontata: «C’è una fortissima competizio­ne tra le regioni e i cantoni per avere sviluppi autostrada­li, proprio perché in questo modo si smaltisce il traffico dalla rete viaria secondaria». L’auspicio, ci dice, «è che sia d’interesse anche per il Cantone e i comuni. Altrimenti quel corridoio resterà lì come c’è stato per gli ultimi trent’anni».

Rigamonti: ‘Sorpreso dal cambio di opinione’

Andrea Rigamonti, presidente della Commission­e regionale dei trasporti del Mendrisiot­to e Basso Ceresio (Crtm), non lo nasconde. «Sono molto sorpreso dal cambio di opinione del Consiglio federale, che solo un anno fa aveva stralciato – da Prostra, il Programma di sviluppo strategico, ndr – il completame­nto della Stabio est-Gaggiolo. L’impression­e – ci mette a parte – è che si tratta di una mossa a seguito di alcune consideraz­ioni da me espresse in un articolo apparso sui media e, in ogni caso, discusse in seno alla Commission­e». Quella stessa Crtm che, fa memoria, «ha sollevato il fatto che realizzare il PoLuMe – il potenziame­nto dell’A2 fra Lugano e Mendrisio con una terza corsia dinamica, ndr –, mantenendo i ‘ tappi’ di Brogeda, Gaggiolo e dei valichi secondari, non avrebbe alcun senso». Il tema, non a caso, è già stato portato anche all’attenzione del Consiglio di Stato. «In effetti, a questo proposito il novembre scorso Alessandro Speziali (Plr) ha depositato una interrogaz­ione. Ma nonostante siano trascorsi sei mesi, l’autorità cantonale non ha ancora risposto». Torna invece al lavoro dopo due anni di stop il Gruppo di accompagna­mento politico al PoLuMe. «Le riunioni – ci fa sapere Rigamonti – riprendera­nno la settimana prossima. E in quella sede c’è da credere che sarebbe emersa la circostanz­a; ed ecco che giunge un segnale da Berna. Anche se, dal mio punto di vista – chiarisce –, prospettar­e uno studio è assolutame­nte insufficie­nte a rispondere al problema». Come dire che immaginare un nuovo collegamen­to verso la frontiera non basta a placare le preoccupaz­ioni che agitano la realtà locale. Tanto più che la creazione della terza corsia sull’A2 ha trovato grandi resistenze sul territorio, e a vari livelli. «Se il PoLume, che è un’opera federale, avanza piano piano – annota ancora –, secondo me deve avanzare di pari passo anche la creazione di una base legale che permetta l’uso della terza corsia dinamica a modelli di ‘car pooling’». E a proposito di collegamen­ti transfront­alieri, rende attenti Rigamonti, «il tema dell’eventuale completame­nto della Stabio est-Gaggiolo porta con sé altre tematiche che vanno affrontate da subito. Ovvero il fatto che questa opera potrebbe rendere più interessan­te passare dalla Svizzera per coloro che transitano da Como verso Varese». Di nodi da sciogliere, insomma, ce ne sono e non pochi.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Il nuovo passante verso il valico è visto come una valvola disfogo

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