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Sulle Dolomiti capolavoro in salita di Filippo Zana

Thomas chiude con Roglic ma guadagna 21’’ su Almeida

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Al termine di una tappa di 161 km molto ben disegnata, con equilibrio fra salite durissime e tratti molto più pedalabili, il campione italiano Filippo Zana ( Jayco) ha bruciato giovedì allo sprint il compagno di fuga Thibaut Pinot, che ha fatto man bassa nei Gpm di giornata e che aveva chiuso secondo già a Crans-Montana. I due, in compagnia di altri cinque uomini (fra cui Gee, Barguil e Paret-Peintre) hanno fatto gara in testa in pratica per l’intera frazione. A guadagnarc­i, al termine della 18a tappa, è stato il britannico Geraint Thomas, che ha tagliato il traguardo insieme a Roglic – sempre secondo con un ritardo di 29“nella generale – ma ha guadagnato ben 21 secondi su Almeida, che ora è terzo in graduatori­a a 39”, consolidan­do dunque la leadership in classifica nel giorno del suo 37° compleanno. «Questo Giro d’Italia per me è un sogno già dai primi giorni», ha detto il ventiquatt­renne campione italiano Zana prima di salire sul palco della premiazion­e. «Ringrazio chi mi ha portato nel World Tour», ha aggiunto, «e ovviamente anche i miei compagni, che fanno sempre un enorme lavoro. Nel finale, su quelle rampe ripidissim­e (punte al 19%, ndr) ho cercato di stare alla ruota di Pinot, sperando di avere qualcosa più di lui allo sprint, e in effetti poi mi è andata bene».

Oggi in cartellone per la carovana c’è un altro tappone di montagna, con partenza da Longarone e le asperità dapprima del Giau e poi delle Tre cime di Lavaredo, divenute la Cima Coppi del Giro d’Italia 2023 (106a edizione) dopo l’annullamen­to del passaggio sul Gran San Bernardo ancora innevato la scorsa settimana.

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KEYSTONE ‘Ho cercato di stare alla ruota di Pinot’

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