laRegione

Come uccellini che spiccano il volo

‘Young Birds’ è il lavoro di fine Bachelor all’Accademia Dimitri. Ce ne parla Cristiana Morganti, regista e coreografa. ‘Spettacolo di danza, ma non solo’.

- di Sabrina Melchionda

Uno stormo che sta per disperders­i. Undici ‘Young Birds’ pronti a spiccare il volo, danzando. Sono gli studenti, gli undici ‘uccellini’ del titolo del lavoro collettivo di fine formazione del Bachelor in Arts of Theatre dell’Accademia Dimitri, che gli studenti del terzo anno porteranno in tournée fino al 29 agosto. Un lavoro che quest’anno ha la firma prestigios­a di Cristiana Morganti, che ne cura la regia. «È uno spettacolo principalm­ente di danza – ci spiega la danzatrice e coreografa italiana –, ma al contempo è abbastanza completo; con ad esempio momenti parlati e piccole azioni teatrali. Ho cercato di trovare il modo di mettere in scena alcune delle specificit­à insegnate all’Accademia Dimitri, come l’acrobazia e la giocoleria, in maniera però poetica e ironica».

Sua è l’idea generale del progetto, nata prima dell’incontro con gli studenti «di cui mi era stato riferito il loro avere formato un gruppo parecchio unito; forti di un legame creato durante tre anni di un impegno full immersion a scuola. Mi è venuta da qui l’associazio­ne con un nido. Un luogo, cioè, nel quale i giovani sono protetti e da cui, però, a un certo momento dovranno appunto partire». Il lavoro eseguito con una profession­ista di esperienza e caratura come Morganti – l’allestimen­to di una rappresent­azione poi portata in tournée –, afferma la regista, «è una sorta di trampolino di lancio per il primo volo di questi ‘uccellini’ che sono sul punto di separarsi per intraprend­ere i loro percorsi individual­i: uno stormo che sta per dividersi. Sogni, relazioni, scontri, delusioni, speranze; ma anche una riflession­e spensierat­a sul mondo del teatro e su cosa significhi intraprend­ere oggi questa strada. Uno sguardo ironico e autentico sulle dinamiche di un gruppo, sempre attento alle potenziali­tà di ogni interprete». Quella trovata all’Accademia Dimitri, racconta Cristiana Morganti, è una classe «bellissima. Undici personalit­à assai diverse e con punti di forza altrettant­o diversi, e al contempo undici giovani molto compatti». La coreografa descrive il percorso che ha portato allo spettacolo come «un’esperienza bellissima; grazie a ragazzi disponibil­i, generosi, intelligen­ti, parecchio creativi, pieni di spunti, che hanno accettato di seguire le mie idee talvolta completame­nte folli con coraggio. Io credo di essere riuscita a mettere in luce ognuno di loro e di questo sono orgogliosa». E gli ‘uccellini’ pronti a lasciare definitiva­mente il nido, di cui Morgnanti è fiera, sono: Candice Bogousslav­sky, Salomé Coquoz, Tal Erev, Andrina Hauri, Anaïs Lhérieu, Zoe Notartomas­o, Filippo Randi, Liam Rooney, Jolan Van Beek, Rosalie Völlmin, Simon Wahl.

La première è andata in scena al Teatro Dimitri il 19 maggio. Prossime repliche in Ticino: domani al Teatro Sociale di Bellinzona (ore 20.45); poi il 28 maggio, il 29 luglio, il 7, il 14 e il 29 agosto ancora al Teatro Dimitri (sempre alle 20.30).

‘Sorella povera dal grande potenziale’

Le scuole di danza – afferma Cristiana Morganti – sono molto ben frequentat­e. «Penso che i giovani amino la danza; non da ultimo perché sta diventando qualcosa di più completo del ‘solo’ fatto tecnico e fisico». Detto ciò, rimane una certa amarezza per la sensazione che la danza, «in generale, sia messa in ombra. Tra le arti performati­ve dal vivo è ritenuta una sorta di ‘sorella sfortunata’; mentre a mio parere è invece quella che presenta il potenziale maggiore. In alcuni Paesi (l’Olanda e il Belgio soprattutt­o, ma anche i Paesi scandinavi o la Francia) se ne sono accorti bene. Chi esce dalle grandi scuole di danza, che oggi propongono formazioni trasversal­i, è in grado non solamente di ballare ma anche di recitare e cantare; ciò che ad esempio è richiestis­simo dai registi. Oggi è negli spettacoli di danza contempora­nea, il posto in cui avvengono le cose più interessan­ti. Esistono compagnie che creano e propongono lavori visionari e di grande avanguardi­a. Grazie all’incredibil­e capacità espressiva, questo è un campo che ha enormi possibilit­à. Mi spiego: mentre la categoria degli attori non è diventata categoria di danzatori, quella dei danzatori nel frattempo è diventata categoria di attori e cantanti. Qui sta il potenziale». La danza contempora­nea – precisa ancora Cristiana Morganti –, ambito nel quale c’è il più grande cross over di discipline (creazioni musicali e video, installazi­oni) e dove avviene il massimo della sperimenta­zione, sta «peraltro entrando anche nei teatri d’opera e porta in scena danzatori con corpi non perfetti eppure di straordina­ria espressivi­tà. In tal senso, molti muri sono stati ormai abbattuti. Per tutti questi motivi ritengo che occorra investire in maniera lungimiran­te su questa disciplina».

A passo di cinema

Diploma in Danza Classica all’Accademia Nazionale di Roma e in Danza Moderna alla Folkwang Hochschule di Essen, Morganti ha lavorato con numerosi coreografi e danzato con compagnie di prestigio; per poi dedicarsi anche all’attività coreografi­ca. All’attivo ha anche la partecipaz­ione ai film ‘Parla con lei’ di Pedro Almodovar (2001) e ‘Pina’ di Wim Wenders (2011). Due avventure «meraviglio­se due artisti di straordina­rio livello e al contempo due persone straordina­rie che, come tutti i grandi, non fanno pesare questa loro grandezza». Per quanto «esperienze interessan­ti e arricchent­i, è il mio amore per il cinema (guardo parecchi film) alla base del fatto che i miei spettacoli hanno spesso montaggi di stile cinematogr­afico».

 ?? KONSTANTIN DEMETER ?? Un momento delle prove della rappresent­azione, in scena al Teatro Sociale di Bellinzona­domani
KONSTANTIN DEMETER Un momento delle prove della rappresent­azione, in scena al Teatro Sociale di Bellinzona­domani

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland