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Muore al fronte Kryvtsov, il soldato-poeta di Kiev

Partecipò a Euromaidan e poi si arruolò volontario

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La guerra scatenata da Vladimir Putin (che continua con il lancio di almeno 60 missili nella sola giornata di ieri) ha ucciso un poeta e soldato, Maksym Kryvtsov. Aveva 33 anni e da volontario combatteva in prima linea in Ucraina. “Mio figlio germoglier­à dalle viole”, ha scritto su Facebook sua madre Nadiia Krytsova citando i versi di Maksym il cui ultimo libro – scritto al fronte – proprio alla fine del mese scorso era stato incluso nella lista dei migliori libri ucraini del 2023 dalla Pen, la più importante associazio­ne internazio­nale di scrittori che ha dato notizia della scomparsa di Maksym.

Soprannomi­nato Dalì

Le sue foto adesso scorrono sui social seguite da saluti, tributi, ricordi e riconoscim­enti per quel ragazzo pieno di talento che tutti chiamavano ‘Dalì’. Giovanissi­mo, come molti suoi coetanei era stato tra i partecipan­ti a Euromaidan nel 2013-2014, la rivoluzion­e lanciata da un’intera generazion­e di ucraini che pose fine al governo del presidente filo-Cremlino Viktor Yanukovic. Da lì fu breve il passaggio nel 2014 tra le file dei volontari al fronte dopo l’inizio della guerra della Russia nel Donbass ucraino. E poi ancora nel 2022, ancora in battaglia, quando la Russia lanciò la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina. Era in prima linea quando pubblicò il suo libro ‘Poesie dalla scappatoia’, ricorda ancora Pen Ucraina. Le sue poesie poi erano state incluse nelle raccolte dal titolo ‘Libro d’amore 2.0. Amore e guerra’ e ‘Tra le sirene. Nuove poesie di guerra’, pubblicate nel 2023. Ora, però, le parole più toccanti sono quelle che si spendono in suo ricordo: “Maksym Kryvtsov era una persona estremamen­te brillante. Era un poeta. Non un guerriero. Ma è morto. È morto da uomo. Come un guerriero. L’intero universo è morto con lui”, ha scritto la volontaria Lesia Lytvynova. La poesia e la letteratur­a ucraina ancora una volta vittime della guerra: perché prima di Kryvtsov c’è stata Victoria Amelina, la scrittrice di 37 anni morta lo scorso luglio dopo essere rimasta ferita in un ristorante di Kramatorsk colpito dalle forze russe. Kramatorsk era una delle tappe del viaggio attraverso la guerra intrapreso dall’autrice che dall’invasione russa del 2022 aveva smesso di lavorare ai suoi romanzi e aveva messo il suo talento al servizio della causa ucraina: scriveva ancora, ma per documentar­e i crimini di guerra. Era quella la sua prima linea e, come Maksym, l’ultima frontiera per il suo talento.

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Avrebbe compiuto 34 anni il 22gennaio

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