Manifestanti pro-Gaza contestano Biden
Joe Biden era sbarcato a Charleston nel luogo di uno dei peggiori massacri razzisti degli ultimi anni nel tentativo di riconquistare il voto degli afroamericani sfiduciati e delusi dalla sua presidenza. Ma si è scontrato con un gruppo di manifestanti pro-Gaza che lo ha interrotto durante il discorso contestandogli il sostegno incondizionato a Israele e accusandolo di non dare lo stesso valore alle migliaia di vittime innocenti nella Striscia. In South Carolina, Biden ha visitato la Methodist Episcopal Church, dove nel 2015 un suprematista bianco uccise il pastore e otto fedeli. “Il suprematismo bianco è il veleno del nostro Paese”, ha avvertito dal pulpito.
A metà discorso Biden è stato però interrotto da un gruppo di manifestanti pro-Gaza che hanno urlato “cessate il fuoco subito”. “Se davvero avete a cuore le vite perse qui, allora dovreste onorare le vite perse in Palestina”, ha gridato una donna che è stata poi allontanata dal Secret Service assieme agli altri. “Capisco la vostra rabbia”, ha risposto Biden assicurando di essere impegnato con Israele per proteggere i civili palestinesi nella Striscia. “Ho lavorato privatamente con il governo israeliano per convincerlo a ridurre le operazioni e lasciare in modo significativo Gaza”, ha dichiarato. “La verità è sotto attacco nel nostro Paese, così come la democrazia e i diritti”, ha proseguito il presidente, ricordando i linciaggi subiti negli anni da tanti neri.
Il voto degli afroamericani, soprattutto in South Carolina, è stato essenziale nel 2020 prima per ottenere la nomination democratica e poi per sconfiggere Donald Trump ma da allora il gradimento tra gli elettori neri si è eroso. Secondo un sondaggio del New York Times, il 22% degli afroamericani in sei Stati chiave ha dichiarato che voterebbe per il tycoon e lo stesso Obama ha sollecitato il suo ex vice a rendere più aggressiva la sua campagna avvertendolo che Trump è un candidato molto più forte di quanto tanti democratici pensino.