Cosa succede nel cervello
Il ruolo dei libri è stato evidenziato anche da Lutz Jäncke , neuropsicologo e neuroscienziato cognitivo tedesco con studi a Bochum e Düsseldorf, in un’intervista rilasciata alla SonntagsZeitung dopo la pubblicazione dell’ultimo studio Pisa. “Quando si legge un volume, ci si deve polarizzare su un testo più a lungo. Questo allena il cervello a memorizzare i collegamenti e a ricordare le regole grammaticali e ortografiche. Bisogna anche memorizzare diverse frasi in successione, per capire il significato di una storia. Il che è completamente diverso dalla lettura di un post”. Definendosi un “grande fan della scrittura a mano”, Jäncke spiega i vantaggi del gesto manuale: le aree motorie del cervello che controllano la mano si trovano nelle immediate vicinanze delle aree linguistiche. “Ciò significa che le aree motorie e linguistiche sono in stretto contatto e possono scambiarsi informazioni. Quando si digita con due mani, invece, gli emisferi destro e sinistro del cervello devono essere sempre attivati in successione per controllare entrambe le mani. Questo richiede una grande comunicazione tra i due emisferi e ha come conseguenza più errori di battitura. Inoltre digitare con entrambe le mani, specialmente nei bambini, favorisce la mancanza di concentrazione. Al contrario, la scrittura a mano è un deceleratore e aiuta a riflettere”.
Chi abbiamo sentito
Lietta Santinelli è ergoterapista specializzata in età evolutiva. Nel 2004 ha fondato il Centro Ergoterapia Pediatrica di Bellinzona, che sostiene bambini con disturbi della coordinazione motoria, disgrafia, autismo e disturbi dell’attenzione con o senza iperattività. Interviene in diversi istituti universitari e scuole in Svizzera, Italia e all’estero come formatrice e consulente. È coautrice di due libri: ‘Che cos’è la disgrafia’ (Carocci Editore) e ‘Laboratorio di Motricità fine. Kit MoFis: giochi per sviluppare le abilità fino-motorie e la grafomotricità’ (Edizioni Erickson). È attiva in diversi progetti a sostegno dell’insegnamento della grafomotricità nelle scuole.
Daniele Dell’Agnola è docente al Dipartimento formazione e apprendimento Alta scuola pedagogica della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dove si occupa di narrazione, letteratura e didattica. Insegna da 23 anni. È esperto per l’insegnamento dell’italiano nella scuola dell’obbligo e collabora con l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni (che ha sede a Coira). È autore di romanzi tradotti in diverse lingue, libri per l’infanzia, musica per la scena e co-ideatore del festival di letteratura per l’infanzia ‘Con le ali’.
Il riferimento
Maryanne Wolfè una delle più note neuroscienziate cognitiviste. Dopo una laurea in letteratura inglese, ha conseguito il master alla Northwestern University e il dottorato di ricerca alla Harvard University, nel Dipartimento Human Development and Psycology in the Graduate School of Education. Ha insegnato alla Tufts University di Boston. Studiosa della lettura, e in particolare della dislessia, insegna alla University of California di Los Angeles (Ucla). È Presidential Fellow della Chapman University e membro del Board del Center for Advanced Study in the Behavioral Sciences, dell’Università di Stanford. Nel 2020 papa Francesco l’ha nominata membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze. È direttrice del Center for Dyslexia, Diverse Learners, and Social Justice, Professor-in-Residence, Graduate School of Education and Information Studies.