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Un nuovo caseificio alpestre in arrivo sui monti di Doro

La struttura in uso non risponde più alle esigenze attuali

- KAT

I caratteris­tici monti di Doro avranno presto un nuovo caseificio. Situato a 1’550 metri di altitudine è l’alpeggio più alto del paese montano di Chironico, nel Comune di Faido. La frazione si trova su un pendio piuttosto ripido esposto a sud ed è raggiungib­ile solo a piedi in circa un’ora e mezza. Oggi Doro è composto da 22 edifici, alcuni dei quali sono case in legno ricoperte da lastre di pietra, vi sono poi stalle e una piccola chiesa risalente al 1644. In questo luogo, già da molti anni viene prodotto un apprezzato formaggio grazie alle cento capre che vi pascolano nella bella stagione. Il latte viene lavorato in una struttura che però non risponde più alle esigenze attuali dettate dall’ordinanza federale concernent­e l’igiene nella produzione lattiera. Proprio per questo motivo l’azienda agricola Alpagridor­o Sagl ha acquistato un rudere e un terreno nelle vicinanze per realizzare un nuovo caseificio; progetto promosso insieme al Patriziato generale di Chironico. La domanda di costruzion­e per la demolizion­e e la ricostruzi­one in caseificio alpestre e la posa di un impianto fotovoltai­co è in pubblicazi­one fino al 17 gennaio all’albo comunale di Faido. «Lavoriamo il latte in un caseificio che non soddisfa più le norme vigenti», spiega Beat Bachmann, titolare dell’azienda. «Quello nuovo, comunque di piccole dimensioni, sarà più funzionale e migliorerà le nostre condizioni di lavoro. Si svilupperà su due piani: avrà un locale per la lavorazion­e del latte, una cantina, un deposito e un ufficio». Una volta ottenuta la licenza edilizia e ricevuti i finanziame­nti necessari da Cantone e Confederaz­ione, salvo imprevisti, in autunno dovrebbero iniziare i lavori di demolizion­e del rudere fatiscente e pericolant­e. Un sussidio federale e cantonale permetterà di coprire la metà del costo degli interventi che ammontano a 450mila franchi circa. Il caseificio dovrebbe essere operativo a partire dal 2026, nel frattempo continuerà l’attività in quello attuale ubicato nelle vicinanze. Ogni anno Bachmann trasferisc­e ai pascoli alpestri la sua ventina di capre più un’ottantina di esemplari di un’altra azienda. «C’è poi chi ci porta del latte da lavorare, ma si tratta di piccole quantità, anche perché nella nostra zona non ci sono altri che mungono i propri animali. Dunque la maggior parte del latte che lavoriamo proviene dalle capre in estivazion­e da noi», fa presente il nostro interlocut­ore, aggiungend­o che gli interessat­i possono sempre portare il loro latte al caseificio. Lo stabile individuat­o per la nuova infrastrut­tura era di proprietà di una famiglia di contadini in pensione, che hanno gestito l’alpe per molti anni e che l’ha donato a condizione di realizzare un caseificio nuovo. La struttura è decadente, le piode del tetto sono state rimosse più di trent’anni fa e da allora la casa è coperta con un telone. L’edificio si trova comunque in una posizione ideale, vicino alla stalla delle capre e all’abitazione agricola.

Importante recupero avviato 40 anni fa

Negli anni 60 del secolo scorso Doro era quasi abbandonat­a; oggi su quei monti, soprattutt­o nei mesi estivi, grazie a un’accurata operazione di recupero degli stabili avviata 40 anni fa vivono e lavorano ticinesi e svizzero tedeschi, tra cui proprietar­i di case, agricoltor­i e turisti. Il centinaio di capre che vi trascorre l’estate fa ormai parte del paesaggio e del villaggio. Nella primavera 2008, sulle ceneri dell’Associazio­ne imprendito­ri agricoli Doro, viene fondata l’associazio­ne Amici di Doro. I suoi obiettivi includono il sostegno di progetti infrastrut­turali, la continuazi­one dell’agricoltur­a alpina, la conservazi­one del paesaggio e attivitàsi­mili.

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Il nucleo a 1’550 metri di quota dove fra due anni dovrebbe sorgere la nuova struttura

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