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Mortale sul cantiere: norme di sicurezza violate

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Sul cantiere dell’ex Hotel Du Lac di Paradiso, dove nel gennaio del 2021 è morto un operaio italiano 54enne, non erano state rispettate le norme di sicurezza. A dirlo è il rapporto della Suva, che è stato acquisito dalla Procura dopo che il Tribunale amministra­tivo federale (Taf) ha respinto il ricorso dell’impresa che conduceva i lavori. Lo riferisce la Rsi.

Quel giorno, era l’8 gennaio, il 54enne venne travolto dal materiale che un collega stava buttando dal sesto piano, attraverso il vano dell’ascensore, che veniva utilizzato per sgomberare le camere dell’ex albergo chiuso nel 2011. Il peso dei detriti e l’altezza dalla quale erano stati gettati non gli lasciarono scampo. La Suva, che il giorno stesso effettuò un sopralluog­o, aveva rilevato quattro carenze: i vani non erano stati sufficient­emente protetti per evitare una caduta; gli interventi in corso ai piani inferiori non erano stati messi al riparo da oggetti provenient­i dall’alto; non era stato bloccato l’accesso alla zona di pericolo, al pianterren­o; i lavori non erano stati pianificat­i in modo da ridurre al minimo il rischio di infortuni.

L’impresa di costruzion­e concordava unicamente con la prima delle censure, tanto che interpose ricorso. Un ricorso che, come detto, il Taf ha tuttavia integralme­nte respinto. L’inchiesta si avvia dunque ora alla conclusion­e. Gli imputati sono tre: l’operaio che gettò il materiale, il capocantie­re e il tecnico che aveva disposto le misure di sicurezza. Nei loro confronti il procurator­e pubblico Moreno Capella ipotizza i reati di omicidio colposo e violazione delle regole dell’arte edilizia.

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