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Re Magi con la blackface? ‘Non è il caso di accanirsi’

Polemiche sui social per il make up considerat­o ‘razzista’

- di Mirko Sebastiani

“Non avete ancora capito che nel 2024 blackface è razzismo?”; “Ma una persona di colore non c’era?”; “Benvenuti a Lugano, paese rimasto nell’800”. Questi sono solo alcuni dei commenti leggibili sui social network, sotto i video che ritraggono tre persone vestite da Re Magi in visita a Lugano. Il problema? Una di loro, ovvero quella che interpreta Baldassarr­e, ossia una persona di colore, è un uomo bianco con la faccia dipinta di marrone scuro. Una pratica che nel mondo anglofono prende il nome di ‘blackface’ (letteralme­nte faccia nera), e generalmen­te riconosciu­ta come razzista, dal momento che riprende l’usanza del teatro e dell’intratteni­mento dell’era postschiav­itù, quando veniva utilizzata per scopi comici o per rappresent­are stereotipi razzisti.

‘Nessun risvolto politicame­nte scorretto o razzista’

«Sono oltre vent’anni che proponiamo i Re Magi – dice Marco Canonico della Fondazione Otaf, che organizza l’iniziativa –, e devo dire che questa polemica mi sorprende. Uno dei Re Magi era storicamen­te moro, e quindi lo rappresent­iamo come la tradizione vuole. Il nostro auspicio è sempre stato quello di trovare un cavaliere di colore. Questo sarebbe stato l’ideale, e penso che in quel caso nessuno avrebbe reclamato». Infatti, le reclamazio­ni non derivano dal fatto che vi sia un personaggi­o di colore, ma criticano la scelta di una persona bianca con la faccia dipinta di scuro. «È vero che magari è di estrema attualità: no razzismo, no antisemiti­smo, come recitano i cartelli appesi in città e per carità, assolutame­nte condividia­mo – puntualizz­a Canonico –. E capisco anche chi possa sentirsi turbato da questo fatto, ma non mi sembra il caso di accanirsi. Baldassarr­e nella tradizione era moro ecco tutto. Non vediamo in questa rappresent­azione nessun risvolto politicame­nte scorretto o razzista».

Polemiche anche in Spagna

Una problemati­ca, quella della blackface, che di recente ha colpito anche la municipali­tà di Madrid, che si è dovuta scusare e difendere dalle accuse di razzismo, per aver diffuso un messaggio destinato ai bambini in cui Baldassarr­e, una persona bianca col volto tinto di nero posticcio, pronunciav­a con un improbabil­e accento arabo un messaggio per la celebrazio­ne. Infuocate le reazioni sui social da parte della popolazion­e spagnola, così come da parte della politica, in particolar­e dalla deputata di sinistra, Tesh Sidi, che ha accusato l’amministra­zione cittadina a guida del Partito popolare di ‘razzismo struttural­e’.

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FONDAZIONE OTAF Il make up delladisco­rdia

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