Nessuno come ‘Oppenheimer’
Il film di Nolan ha vinto 5 globi d’oro. Premiati anche il Leone d’Oro ‘Poor things’ e l’Orso d’Oro ‘Anatomia di una caduta’ (che la Francia non ha voluto agli Oscar)
Non è stato un ‘Barbenheimer’, neologismo che accomuna i due blockbuster ‘Barbie’ e ‘Oppenheimer’. O almeno lo è stato per la messe di candidature che ha caratterizzato gli 81esimi Golden Globes 2024, svoltisi nella notte tra domenica e lunedì al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, California. Tra i due film che hanno dettato legge in estate l’ha spuntata quello di Christopher Nolan, cinque ‘globi’ su otto nomination per la storia del fisico teorico statunitense, padre della bomba atomica. ‘Oppenheimer’ ha vinto nelle categorie Miglior film drammatico, Miglior regista, Miglior attore in un film drammatico (Cillian Murphy, protagonista), Migliore attore non protagonista (Robert Downey Jr, nei panni di Lewis Strauss) e Migliore colonna sonora originale, globo a Ludwig Göransson, compositore già premio Oscar nel 2019 per il film ‘Black Panther’ e Grammy nello stesso anno per la canzone (dell’anno) ‘This is America’.
‘Barbie’ di Greta Gerwig porta a casa meno di un quarto di quanto sperato (9 le candidature): il riconoscimento alla miglior canzone, ‘What Was I Made For’ di Billie Eilish e Finneas, e quello al non esattamente artistico Miglior incasso al botteghino, attestato a 1,4 miliardi di dollari in tutto il pianeta, gruzzolo che fa di ‘Barbie’ il primo film diretto da una donna a superare il miliardo di dollari al box office. Più di Taylor Swift dal tour miliardario, che nulla ha potuto contro Gerwig con il film-concerto ‘The Eras Tour’, testimonianza audiovisiva di un record d’incassi, per ora, solo musicale.
Nativi
“Sono nato il suo stesso giorno, e sono da sempre suo fan”, dice il regista greco Yorgos Lanthimos a Bruce Springsteen, seduto in platea, nel ritirare il globo per il Miglior film o commedia musicale. Il suo ‘Poor Things’ (Povere creature, già trionfatore a Venezia) aggiunge al palmarès il premio a Emma Stone, Migliore attrice nella medesima sezione, cui fa da contraltare Paul Giamatti per ‘The Holdovers’ (Lezioni di vita) di Alexander Payne, film che ha esaltato Da’Vine Joy Randolph, Migliore attrice non protagonista. Diretto concorrente di ‘ Oppenheimer’ per categoria di film, ‘ Killers Of The Flower Moon’ di Martin Scorsese si farà ricordare in questa edizione per il premio a Lily Gladstone, Migliore attrice in un film drammatico nonché prima attrice nativa-americana a vincere un globo d’oro. Gladstone che ha ringraziato nella lingua Blackfeet (Piedi neri): “Questo (premio, ndr) è per ogni ragazzino nativo là fuori che ha un sogno, che si vede rappresentato da noi stessi, dalle nostre parole”.
Delusi
A bocca asciutta l’Italia che sperava in ‘Io capitano’ di Matteo Garrone. L’autolesionismo francese che ha escluso Justine Triet dalla corsa all’Oscar ha ricevuto in cambio il globo d’oro per il Miglior film in lingua straniera e per la Miglior sceneggiatura (a Triet e Arthur Harari): come avrebbe votato l’Academy ‘Anatomia di una caduta’, Palma d’Oro a Cannes, non lo sapremo mai. La delusione italiana si unisce a quella dell’ignorato ‘Maestro’ di Bradley Cooper, attore regista e produttore del tributo al direttore d’orchestra Leonard Berstein. Zero titoli anche per il britannico ‘The Zone of Interest’, per l’ultracrudele ‘Saltburn’ del premio Oscar Emerald Fennell e ancora ‘Past lives’ della coreanoamericana Celine Song, ‘Nyad’ con Annette Bening e Jodie Foster, ‘May December’ con Julianne Moore e Natalie Portman. È andata diversamente per il non più ritiratosi maestro dell’animazione Hayao Miyazaki, Miglior film d’animazione per ‘Il ragazzo e l’airone’.
Televisivi
Nell’edizione condotta dal non apprezzatissimo Jo Koy (“Mi avete chiamato 10 giorni fa, volevate un monologo perfetto? Ma state scherzando?”), i Golden Globe hanno assegnato 27 premi per il cinema e per la tv. In ambito televisivo, ‘Succession’ di Hbo ha vinto come Migliore serie drammatica, Migliore attore (Kieran Culkin), Migliore attrice (Sarah Snook) e Migliore attore non protagonista (Matthew Macfadyen). Un globo all’‘Armageddon’ di Ricky Gervais, uno a Lady D. (Elizabeth Debicki per ‘The Crown’) e ben tre a ‘The Bear’, tra cui quello per la Miglior serie commedia o musicale.