La Scuola genovese perde Gian Franco Reverberi
È morto all’età di 89 anni a Genova Gian Franco Reverberi, compositore e musicista, esponente della Scuola genovese e fratello di Gian Piero, anch’egli musicista. Nato a Genova, Reverberi studiò pianoforte, ma era appassionato di fisarmonica e il vibrafono, regalatogli dal padre, divenne il suo strumento principale. Durante il servizio militare a Fano formò un quartetto con altri commilitoni tra cui Piero Ciampi. Fondò poi un trio jazz con Giorgio Gaber (chitarra) e Giorgio Buratti (contrabbasso); contemporaneamente, con Gaber, Enzo Jannacci, Paolo Tomelleri, Nando De Luca e Luigi Tenco costituì uno dei primi gruppi italiani di rock and roll, con Celentano alla voce. Terminato il servizio militare, entrò a far parte come vibrafonista dell’orchestra di bordo della nave Olimpia. Tornò quindi a Milano e con Jannacci, Tomelleri, De Luca e Tenco formò I Cavalieri. L’aspirazione di Reverberi era però quella di comporre e, grazie anche ai buoni uffici di Mogol, venne assunto inizialmente alle edizioni musicali Radio Record Ricordi e successivamente alla ‘Discografia’. Divenne a 23 anni vicedirettore artistico della casa, poi fu direttore artistico della casa discografica Cgd con l’amico Franco Crepax, direttore. Da un’idea di Gino Paoli, nacque una nuova esperienza di produttori indipendenti. Il primo artista prodotto dalla coppia Paoli/Reverberi fu Lucio Dalla, ‘spedito’ a Sanremo con una canzone firmata Reverberi/Bardotti: ‘Pafff... bum!’. Nelle vesti di manager, arrangiatore, compositore, musicista e direttore d’orchestra, svolse tournée in tutto il mondo, accompagnando anche Luigi Tenco, Lucio Dalla e Nicola Di Bari.
Oltre a comporre canzoni, Reverberi scrisse colonne sonore per film. Un brano scritto per il film ‘Preparati la bara!’, con Terence Hill, venne ripreso nel 2006 dal duo statunitense Gnarls Barkley per il singolo ‘Crazy’. Da ricordare la sua collaborazione con Giorgio Calabrese per le canzoni in lingua genovese, interpretate sia da Natalino Otto che da Bruno Lauzi.