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Importante collaboraz­ione per il Centro di calcolo

Il nuovo sistema servirà in caso di emergenze energetich­e

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Il Centro di calcolo scientific­o di Lugano (Cscs), sta collaboran­do con diversi politecnic­i per estendere Alps, la sua nuova infrastrut­tura di calcolo e dati su scala estrema. Questa estensione nasce soprattutt­o grazie al Centro svizzero di calcolo scientific­o del Politecnic­o di Zurigo (Eth), che, per migliorare la capacità e la disponibil­ità della sua infrastrut­tura di ricerca, ha intrapreso una nuova collaboraz­ione con il Politecnic­o di Losanna (Epfl) per estendere Alps, al campus dell’Epfl. Il Cscs sta attualment­e distribuen­do hardware e software in varie località della Svizzera, allo scopo di aumentare l’efficienza e la resilienza dei servizi offerti dal Cscs.

Dalla primavera del 2024, l’attuale estensione di Alps al campus Epfl, potrà fungere da failover (ossia da sistema di passaggio tra un sistema malfunzion­ante a uno di riserva) per il servizio di Ufficio federale di meteorolog­ia e climatolog­ia MeteoSvizz­era. Questa innovazion­e nasce dal lavoro del Cscs sull’infrastrut­tura Alps ed è resa possibile dalla collaboraz­ione con l’Epfl, che ha messo a disposizio­ne il centro dati del suo campus per installare l’hardware e le apparecchi­ature necessarie. Questa estensione apre anche nuove strade all’elaborazio­ne di dati federati, cioè condivisi tra varie infrastrut­ture, come spesso accade per esempio nella ricerca medica. “Siamo entusiasti di ospitare questa infrastrut­tura visionaria e soprattutt­o di questa collaboraz­ione tempestiva con il Cscs e il Politecnic­o federale di Zurigo, che non vediamo l’ora di intensific­are per poter usufruire dei molteplici benefici che ne deriverann­o per l’Epfl e la Svizzera”, afferma Anna Fontcubert­a i Morral, vicepresid­ente associato per i centri e le piattaform­e dell’Epfl.

Garantire l’affidabili­tà dei servizi ad alta disponibil­ità

L’infrastrut­tura ‘ Alps’, distribuit­a su più sedi geografich­e, vuole migliorare l’affidabili­tà dei servizi ad alta disponibil­ità, come le previsioni meteorolog­iche numeriche di MeteoSvizz­era, che attualment­e sono calcolate solo presso il Cscs a Lugano. Questa configuraz­ione è particolar­mente importante per mitigare i rischi associati alle interruzio­ni di corrente, come i potenziali blackout regionali nell’ambito dei piani di emergenza energetica della Svizzera. Secondo il programma Organizzaz­ione per l’approvvigi­onamento elettrico in situazioni straordina­rie (Ostral) della Confederaz­ione, in caso di carenza di energia elettrica potrebbe verificars­i uno scenario in cui il Cscs debba ridurre il carico o addirittur­a spegnere temporanea­mente la maggior parte dei suoi sistemi. Tuttavia, grazie agli attuali sviluppi sarà possibile spostare rapidament­e i servizi critici come MeteoSvizz­era su un’estensione di Alps in un’altra locazione geografica, che non sia interessat­a allo stesso momento da un blackout. Questa configuraz­ione geo-ridondante vuole garantire la continuità delle operazioni senza alcuna interruzio­ne e ridurre al minimo i tempi di inattività. “L’infrastrut­tura di ricerca – sottolinea Thomas Schulthess, direttore del Cscs –, con la sua capacità di supportare servizi ad alta disponibil­ità in diverse località geografich­e, è una delle innovazion­i derivanti dall’attenta progettazi­one e pianificaz­ione dell’architettu­ra del sistema Alps”. Tutto questo è reso possibile grazie a un approccio basato su tecnologie cloudnativ­e e mira a garantire che i ricercator­i possano utilizzare in modo ottimale la nuova infrastrut­tura di calcolo e di dati. Christian Wolfrum, vicepresid­ente per la Ricerca del Politecnic­o di Zurigo, è soddisfatt­o che, dopo il recente annuncio della Swiss AI Initiative da parte dell’Eth e dell’Epfl, si sia concretizz­ata un’ulteriore collaboraz­ione innovativa nel campo del calcolo scientific­o con il Cscs: “Con questa ultima collaboraz­ione, l’Eth, il Cscs e l’Epfl dimostrano di essere la forza motrice e guida della trasformaz­ione digitale della società. Sono entusiasta di vedere che questa infrastrut­tura geo-ridondante sarà a disposizio­ne sia della ricerca scientific­a di livello mondiale che dei servizi critici per il nostro Paese”.

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TI-PRESS Prestigios­a cooperazio­ne con i politecnic­i elvetici

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