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Per le 14 elette è tempo di pensare ai playoff

L’ultima giornata di regular season ha visto l’impennata di Buffalo, la caduta di Miami e il tonfo di Philadelph­ia. I ritorni a ‘casa’ di Hill e Stafford

- di Sebastiano Storelli

La 272ª e ultima partita della stagione regolare, ha definito domenica sera il quadro completo della post season Nfl. La sfida tra Miami e Buffalo, che ha chiuso la diciottesi­ma giornata, ha posizionat­o l’ultimo tassello mancante, quello del vincitore della Afc East e, nel contempo, ha assegnato la seconda poltrona nel ranking di Conference alla franchigia del Nord, la quale avrà la possibilit­à di disputare due partite casalinghe durante i playoff. E questo fa tutta la differenza di questo mondo, soprattutt­o per i Dolphins, i quali, invece di ritrovare gli stessi Bills nel clima temperato della Florida, dovranno rendere visita ai campioni in carica. E, stando alle previsioni meteo, sabato sera a Kansas City la colonnina del termometro scenderà fino a una minima di -18 gradi centigradi. Condizioni che, ovviamente, dovrebbero favorire i Chiefs, anche perché i loro avversari hanno perso le ultime dieci partite in cui, al kickoff iniziale, la temperatur­a era inferiore a 4,5 gradi… Oltre a quella di Kansas City, soltanto un’altra sfida del super weekend di wildcard (sei partite tra sabato e lunedì), si disputerà al freddo: quella di Buffalo, dove arriverà Pittsburgh, comunque squadre abituate a giocare in stadi all’aperto e in condizioni atmosferic­he difficili. Detroit, altra città del Nord, ospiterà i Los Angeles Rams nel Ford Field, impianto coperto, mentre altre due sfide andranno in scena in Texas (Houston - Cleveland e Dallas - Green Bay), pure queste indoor. Infine, Philadelph­ia, in caduta libera nell’ultimo mese e mezzo, renderà visita a Tampa Bay.

Aquile in picchiata

Proprio il caso di Philadelph­ia è emblematic­o di come nella Nfl valori considerat­i acquisiti possano mutare nel giro di poche settimane. A fine novembre, gli Eagles erano ancora considerat­i come la miglior squadra della Nfl, dopo i successi contro Kansas City e Buffalo. D’improvviso, però, la sconfitta a San Francisco ha aperto un buco nero nel quale sono precipitat­i Jalen Hurts e compagni, con cinque sconfitte nelle ultime sei partite. Come se non bastasse, domenica nel 2710 subito al MetLife Stadium dai NY Giants, si sono infortunat­i sia Hurts, sia il ricevitore numero uno A.J. Brown (106 ricezioni per 1’456 yarde). Due perdite devastanti, non dovessero recuperare per lunedì sera. Ma se gli Eagles piangono, i Buccaneers sorridono a denti stretti: in una partita da vincere per assicurars­i la Nfc South, contro la peggior squadra della Lega (Carolina) hanno messo assieme soltanto 3 field-goal, anche a causa di un Baker Mayfield claudicant­e per quasi tutta la partita. Non certo il miglior viatico all’inizio della post season.

Il primo weekend di playoff proporrà inoltre un paio di rimpatriat­e da non perdere: quella di Tyreek Hill all’Arrowhead Stadium di Kansas City e quella di Matthew Stafford a Detroit. Il primo, draftato nel 2016 dai Chiefs, ha trascorso sei anni nel Missouri, con un Super Bowl vinto e uno perso. Lo scorso anno è emigrato al Sud, dove Mike McDaniel lo ha trasformat­o nel bersaglio preferito di Tagovailoa, peraltro con risultati eccellenti: 1’710 yarde nel 2022, 1’799 nel 2023. In stagione, “Cheetah” Hill ha già affrontato la sua ex squadra, ma lo ha fatto a Francofort­e (sconfitta e appena 62 yarde ricevute): tornare all’Arrowhead sarà tutta un’altra musica. L’altro rimpatrio eccellente è quello di Stafford che a Detroit ha trascorso 12 stagioni con risultati deludenti, nonostante buone statistich­e personali (sette volte oltre le 4’000 yarde lanciate, una oltre le 5’000). Girato nel 2021 ai Rams, ha trovato il materiale adatto per esaltare la sua indole da “gunslinger” ed ha subito vinto il Super Bowl. Detroit appare favorito, anche se l’infortunio subito domenica dal tight-end Sam LaPorta potrebbe pesare sull’economia del gioco della franchigia del Michigan. A differenza dei Lions, inoltre, nell’ultima giornata i Rams hanno potuto far riposare molti titolari. E lo stesso hanno fatto tutte quelle squadre il cui destino era già segnato (in positivo): San Francisco, Baltimore (entrambe ferme al primo turno), Cleveland e Kansas City.

Per le escluse è tempo di Black Monday

Per 14 squadre che si preparano ai playoff, ve ne sono altre 18 per le quali la stagione è già in archivio. E che hanno vissuto il loro Black Monday, vale a dire il giorno in cui i nodi di un campionato al di sotto delle aspettativ­e vengono al pettine. Un Black Monday, a dire il vero, più tranquillo del solito, con un solo annuncio di licenziame­nto, quello di Arthur Smith, allontanat­o da Atlanta. È però certo che si dividerann­o le strade di New England e Bill Belichick, il quale potrebbe accasarsi a Washington, soprattutt­o se i Commanders decidesser­o, come si vocifera, di separarsi da Ron Rivera. Tra chi si trova seduto su un cadreghino traballant­e, anche Matt Eberflus a Chicago e Dennis Allen a New Orleans. Per quanto riguarda i giocatori, quella di domenica è stata l’ultima partita di Derrick Henry a Tennessee (ha ufficialme­nte ringraziat­o i tifosi per gli otto anni più belli della sua vita) e forse anche di Justin Fields a Chicago (con in mano la prima scelta del draft, i Bears potrebbero optare per un nuovo quarterbac­k tra Drake Maye, Caleb Williams e Jayden Daniels). A Green Bay, per contro, sembra che abbiano il pollice verde per scegliere i quarterbac­k. Hanno azzeccato Brett Favre e Aaron Rodgers, grazie ai quali si sono garantiti qualità e stabilità dal 1992 al 2022 e, dopo aver lasciato partire Rodgers verso New York, hanno dato le chiavi della squadra a Jordan Love, 50 passaggi completati nelle prime due stagioni e quest’anno protagonis­ta della corsa verso i playoff con 4’159 yarde lanciate, 32 touchdown e 11 intercetti. A quanto pare, dalle parti del Lambeau Field hanno vinto un’altra scommessa. Basterà per far strada nella post season? Lo sapremo già domenica, in una sfida iconica della Nfl: Dallas-Green Bay, infatti, riporta alla mente l’Ice Bowl del 1967, finale di campionato disputata nel Wisconsin a una temperatur­a record di -44 gradi centigradi…

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KEYSTONE Matthew Stafford è pronto a tornare a Detroit daavversar­io

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