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Sébastien Loeb si assicura il primo successo alla Dakar

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Sébastien Loeb (Prodrive) si è sbloccato: il francese si è assicurato il successo nella quarta tappa della Dakar, da Al Salamiya ad Al-Hofuf, beffando di 1’08” il leader della generale Yazeed Al-Rajhi (Toyota) e il compagno di squadra Nasser Al-Attiyah. Il nove volte campione del mondo ha fatto la differenza nel tratto sabbioso e caratteriz­zato da una cospicua presenza di dune, ossia l’ultimo. Una sorpresa, in quanto sia Al-Attiyah che Al Rajhi hanno molta più esperienza e velocità su quel tipo di percorsi. Questo ha regalato a Prodrive l’attesa vittoria di tappa dopo che le prime quattro erano finite nelle mani di Audi Sport e Toyota (spartite tra Overdrive Racing e Gazoo Racing). Non molla le prime posizioni Carlos Sainz: l’iberico è rimasto in lizza per il podio sino a una sessantina di chilometri dalla conclusion­e, quando ha perso gradualmen­te terreno chiudendo a quasi cinque minuti da Loeb.

Per quanto riguarda la classifica generale Yazeed Al Rajhi si è mantenuto stretto la sua leadership, lasciandos­i alle spalle di 4’19” l’appena citato Sainz e Nasser Al-Attiyah. Il qatariota è riuscito a superare in graduatori­a Mattias Ekstroem, ma accusa un ritardo di oltre undici minuti dal principe saudita. Lucas Moraes completa la top 5 davanti proprio a Sébastien Loeb, risalito in sesta posizione seppur con un gap dai primi di quasi 25 minuti in seguito alle tre forature di lunedì.

Su due ruote Ignacio Cornejo (Honda) ha effettuato un colpo doppio, conquistan­do la seconda vittoria in questa edizione e impossessa­ndosi della testa della generale. Il cileno ha preceduto di 2’59” il compagno di squadra Ricky Brabec e di 3’18” l’argentino Kevin Benavides (Ktm), campione in carica e vincitore lunedì. In testa dalla prima tappa, il botswanian­o Ross Branch (Hero) è finito appena fuori dal podio scendendo così in seconda posizione in classifica, a 1’15 da Cornejo.

La quinta frazione di mercoledì ha tutte le caratteris­tiche di una trappola: i concorrent­i percorrera­nno il deserto dell’Empty Quarter, con una tappa di 645 km tra Al-Hofuf e Shubaytah, un lungo collegamen­to mattutino per una speciale di 118 km fra sabbia e, manco a dirlo, parecchie dune.

Falcon è in terapia intensiva a Riad Condizioni gravi ma stabili

La frattura della vertebra cervicale è la lesione più grave riportata dal motociclis­ta spagnolo Carles Falcon, caduto domenica quando mancavano pochi chilometri al traguardo della seconda tappa della Dakar, tra Al-Henakiyah e Al-Duwadimi.

Stando a quanto raccontato dal direttore della Dakar, David Castera, al quotidiano spagnolo Marca, all’arrivo dei soccorsi Falcon era in arresto cardioresp­iratorio ed è stato rianimato sul posto, prima di venir trasportat­o in elicottero all’ospedale di Al-Duwadimi, per essere poi trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Riad. Nella capitale saudita il catalano è stato sottoposto a ulteriori accertamen­ti, che hanno riscontrat­o cinque costole rotte e fratture al polso sinistro e alla clavicola. Le sue condizioni restano gravi, ma al momento sono stabili. A detta dei medici a preoccupar­e è soprattutt­o la frattura vertebrale, ma prima di intervenir­e chirurgica­mente si attende l’evoluzione dell’edema cerebrale.

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KEYSTONE L’alsaziano ha fatto la differenza nella sabbia

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