Centinaia di milioni di franchi per rafforzare l’efficienza
Il Consiglio federale trasmette il messaggio al Parlamento
Berna – Rendere più efficiente – anche col sostegno finanziario della Confederazione – il traffico merci su rotaia e via nave. Affinché treni e battelli garantiscano un maggior contributo alla sicurezza dell’approvvigionamento sull’intero territorio nazionale. È quanto si propone il Consiglio federale, che ha adottato ieri il messaggio riguardante la revisione totale della Legge sul trasporto di merci.
«Il traffico merci ferroviario riveste grande importanza per l’economia nazionale», ha spiegato in conferenza stampa il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) Albert Rösti, poiché «circa il 40% di tutte le merci viene trasportato su rotaia». «Ma si può fare di più», ha aggiunto.
Si tratta di sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie. L’accoppiamento automatico digitale (Dac), ad esempio, consente di agganciare e sganciare automaticamente materiale rotabile, operazioni che oggi avvengono manualmente. La conversione dei carri e delle locomotive al Dac è prevista in tutta Europa entro il 2033 circa. Stando all’Ufficio federale dei trasporti (Uft), in Svizzera dovranno essere equipaggiati con il Dac circa 15mila carri e 520 locomotive. Al momento, in Svizzera, in ambito di progetti pilota, circa 50-60 vagoni sono dotati di questo sistema. «Il governo propone ora di sostenere l’adeguamento con un contributo d’investimento una tantum di 180 milioni di franchi», ha spiegato Rösti.
Altro obiettivo: l’ammodernamento del trasporto in carri completi isolati. Un trasporto – oggi gestito da Ffs Cargo – che adempie funzioni importanti nella logistica e contribuisce in modo sostanziale alla garanzia dell’approvvigionamento del Paese in beni. «Nella sua forma attuale, però, non ha futuro sul mercato», ha detto Rösti. Per questo si prevede un incentivo finanziario limitato a un periodo di otto anni: 260 milioni per i primi quattro anni; quindi, a tempo indeterminato, 60 milioni l’anno.
Il Consiglio federale intende inoltre rafforzare la navigazione sul Reno con diverse misure e creare le basi legali per promuovere sistemi di propulsione senza carburanti fossili per i battelli impiegati nel traffico merci. Lo scopo – ha precisato Rösti – è che navigazione e ferrovia in futuro possano contribuire ancora di più alla sicurezza dell’approvvigionamento in tutte le regioni. I porti renani ricoprono un ruolo importante per le importazioni e le esportazioni, soprattutto tra la Svizzera e i Paesi d’oltremare.
Il Consiglio federale vuole compensare totalmente le uscite supplementari, per non gravare sul bilancio generale della Confederazione. A tal fine, ha spiegato Rösti, sarà impiegata una parte degli introiti della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, che in caso contrario confluirebbe nel Fondo per l’infrastruttura ferroviaria.