laRegione

Quo vadis Norman Gobbi?

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Pensavamo di averle viste tutte ma mancava l’ultima chicca. Abbiamo appreso che nell’incontro di Rivera di dicembre, la Lega ha consegnato il proprio futuro ad esclusivo utilizzo del direttore del D.I. fino alle elezioni di aprile. “Hic est coordinato­r” (ecco il coordinato­re) hanno deciso affidandos­i ai promessi miracoli neanche fosse l’incarnazio­ne della “Madonna da Scarpapè”! E come trasparenz­a impone (?) le porte erano ovviamente chiuse soprattutt­o ai giornalist­i, e ci siam dovuti “arrangiare” con le notizie trapelate. Ma cos’era, un consesso della Setta dei Carbonari? O magari una fuga in avanti qualora tutto finirà a ramengo? Obietta un leghista della prima ora, che il nuovo coordinato­re, è un tesserato Udc!? Un po’ come se Berlinguer fosse stato chiamato a coordinare la vecchia Dc di Andreotti! Eppure nella sua apparizion­e in Tv ha detto di essersi assunto l’onere perché lui vuole “il bene della Lega” (figuriamoc­i fosse stato il contrario). Mentre un quotidiano che non si deve leggere al D.T. ci riferisce che non era un regalo. E qui si dice pure che il “Gigi di Viganello” abbia avuto un mancamento. Ma come? Chiosa il buon Gigi appena ripresosi, non era già lui l’inventore del consiglio esecutivo ciofeca adottato nel 2020? Eh sì, c’è ancora chi si ricorda del grafico presentato proprio da lui e l’adozione di uno statuto rifondativ­o che ha cancellato oltre vent’anni di storia, con nuovi “membri fondatori” che, quando è nata la Lega, portavano ancora pannolini o pantalonci­ni corti. Una cosa è certa, in via Monte Boglia sono messi molto male se devono affidare al consiglier­e di Stato il destino dell’ex movimento. Mentre dalle urne cinerarie di Giuliano ed Attilio esce costante… un fil di fumo. Pora Lega, pori nümm e poro Tisin, vero Lorenzo?

Riccardo-Aldo Braga, Comano

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