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Netanyahu: ‘Il Sudafrica è il braccio legale di Hamas’

Israele è accusato di crimini contro l’umanità

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L’Aja – “Nessun attacco sul territorio di uno Stato, per quanto grave, può giustifica­re la violazione della Convenzion­e contro il genocidio”. “È Hamas ad aver tentato un genocidio contro Israele. Il Sudafrica si comporta da braccio legale dei terroristi”. È cominciato davanti alla Corte internazio­nale di giustizia dell’Aja il botta e risposta tra i rappresent­anti sudafrican­i e quelli israeliani sull’istanza presentata da Pretoria che accusa lo Stato ebraico di commettere genocidio ai danni dei palestines­i di Gaza nella guerra, scoppiata il 7 ottobre, che ha raso al suolo gran parte della Striscia provocando, secondo il bilancio fornito da Hamas, oltre 23mila morti.

Prima udienza

La prima delle due udienze pubbliche al Palais de la Paix era incentrata sulle argomentaz­ioni sudafrican­e secondo cui Israele viola con “intento specifico” i suoi obblighi derivanti dalla Convenzion­e contro il genocidio che entrambi i Paesi hanno ratificato. I raid israeliani mirano “alla distruzion­e della vita dei palestines­i” e li spingono “sull’orlo della carestia”, ha spiegato Adila Hassim, avvocata del Sudafrica, davanti ai 15 giudici della Corte (più i due ad hoc nominati da entrambi i Paesi). “I genocidi non vengono mai dichiarati in anticipo, ma questa Corte può contare sulle ultime 13 settimane di prove che dimostrano, in modo incontesta­bile, un modello di comportame­nto e di intenti che supporta un’accusa plausibile di atti di genocidio”, è stata la sua arringa. “Le prove dell’intento di genocidio non sono solo agghiaccia­nti, ma schiaccian­ti e incontrove­rtibili”, le ha fatto eco un altro avvocato, il sudafrican­o Tembeka Ngcukaitob­i. I rappresent­anti di Israele rispondera­nno punto su punto domani nella stessa aula. Ma intanto la causa ha scatenato l’ira dello Stato ebraico che rivendica il diritto a difendersi e a distrugger­e Hamas. “All’Aja assistiamo al mondo alla rovescia. Israele combatte contro terroristi assassini che hanno commesso crimini terribili contro l’umanità: hanno massacrato, violentato, bruciato, smembrato, ucciso bambini, donne, anziani, giovani. Un’organizzaz­ione terroristi­ca che ha commesso il crimine più terribile contro il popolo ebraico dai tempi della Shoah e ora c’è chi viene a difenderla in nome della Shoah. Che audacia”, ha tuonato il premier Benjamin Netanyahu, tacciando il Sudafrica di “ipocrisia”.

“È l’affaire Dreyfus del XXI secolo, uno spettacolo di antisemiti­smo e vergogna”, ha insistito l’ex primo ministro Naftali Bennett, riferendos­i al caso del capitano ebreo condannato ingiustame­nte che divise la Francia alla fine dell’800.

Innocentis­ti e colpevolis­ti

“Lo facciamo in nome dei palestines­i, dei bambini, delle donne e degli anziani uccisi a Gaza”, ha replicato il ministro della Giustizia sudafrican­o, Ronald Lamola. Tuttavia, Hamas ha ringraziat­o Pretoria per l’iniziativa “storica”. Al fianco di Israele restano gli Stati Uniti che ritengono le accuse “infondate”, e la Gran Bretagna che giudica la causa “inutile e ingiusta”. Anche per l’Italia non si può parlare di genocidio.

Manifestaz­ioni pro e contro l’accusa si sono tenute ieri mattina – non senza tensioni – davanti alla sede della Corte. Dopo la replica di Israele, i giudici potrebbero esprimersi entro qualche settimana sulle “misure cautelari” urgenti chieste dal Sudafrica per porre fine all’uccisione dei civili. Sebbene le sue decisioni siano giuridicam­ente vincolanti, la Corte non ha però alcun potere per farle applicare. Nel caso, Israele potrebbe ignorarle, aprendo la porta a eventuali sanzioni. Per una decisione nel merito invece, e cioè se lo Stato ebraico abbia o meno commesso genocidio, potrebbero volerci anni.

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KEYSTONE La manifestaz­ione pro-Israele fuori dal Tribunalei­nternazion­ale

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