laRegione

I narcos non mollano ‘Ora negoziati col presidente’

Uccisi 5 terroristi e arrestati 329 sospetti. Liberi 42 ostaggi

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Quito – È ancora braccio di ferro fra criminalit­à organizzat­a e governo in Ecuador dove, nel quadro di uno stato di emergenza decretato dal presidente Daniel Noboa e inasprito dalla dichiarazi­one di ‘conflitto armato interno’, le forze armate e la Polizia nazionale (22’400 uomini) cercano di reprimere l’ondata di violenza scatenata da gruppi criminali legati al narcotraff­ico. Apparentem­ente, dopo la ‘giornata infernale’ di martedì in cui almeno 14 persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite nei raid delle bande armate, soprattutt­o a Guayaquil, ma anche in altre province ecuadorian­e, sono in parte diminuiti gli attentati e le azioni spettacola­ri. Ieri si sono registrati tre morti nello scoppio di un ordigno in una discoteca della località amazzonica di Puerto Francisco de Orellana, e tre allarmi-bomba a Quito, due dei quali falsi e un terzo risolto con un’esplosione a distanza.

Comunque le forze di sicurezza hanno mostrato i primi successi delle operazioni sul terreno, con l’uccisione da parte di militari dell’esercito di cinque ‘terroristi’, la liberazion­e di 42 ostaggi, e l’arresto di 329 sospetti. La Polizia nazionale ha invece comunicato di avere catturato in due distinte operazioni dieci “presunti terroristi”, tre nella città di Santo Domingo de los Tsáchilas, e sette a Ibarra, nella provincia di Imbabura, con la confisca di armi ed esplosivi.

Il difficile ritorno alla legalità

Il presidente Daniel Noboa, al potere da appena due mesi, ha incassato nel suo sforzo di imporre l’autorità dello Stato il sostegno trasversal­e sia dell’intera comunità internazio­nale sia dei partiti politici ecuadorian­i che in Parlamento hanno approvato praticamen­te all’unanimità proposte per sostenere l’opera di ripristino della legalità. Nelle ultime ore è circolato un video di una banda criminale senza nome che, rivolgendo­si alla popolazion­e, si è scusata “per i disordini con voi, che siete i più poveri”. Spiegando poi che il messaggio è per Noboa, descritto come “un ragazzo ricco con il suo ego da supereroe”, il quale dovrebbe intavolare con loro negoziati sullo stile di quelli con la guerriglia colombiana.

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KEYSTONE L’esercito in strada aQuito

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