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Oltre seimila firme contro la ‘tassa della salute’

- di Marco Marelli

Come riferito negli scorsi giorni, in Lombardia continua a far discutere la cosiddetta ‘tassa per la salute’ che i ‘vecchi frontalier­i’ devono pagare dallo scorso 1° gennaio, così come previsto nella legge di Bilancio 2024. Sono infatti oltre seimila le firme sin qui raccolte dalla petizione per abolirla. Una tassa che continua a far discutere in quanto considerat­a “ingiusta e discrimina­toria”. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sapere di essere pronti a intraprend­ere azioni legali in quanto consideran­o “illegittim­a la norma introdotta con la legge di Bilancio 2024”.

La Regione Lombardia ne parla settimana prossima

Della tassa della discordia si parlerà martedì della prossima settimana a seguito di un’interrogaz­ione presentata dal Partito democratic­o. Fra i firmatari Angelo Orsenigo, consiglier­e comasco, segretario della Commission­e speciale per i rapporti tra Lombardia e Confederaz­ione elvetica: “Tra tassa sanitaria e frazione di giorno, il governo Meloni fa di tutto per fare cassa sulla pelle dei frontalier­i e la Lega tradisce chi ogni giorno si sposta in Svizzera per guadagnars­i da vivere. È una chiara guerra al frontalier­ato. La regione Lombardia deve scegliere da che parte stare: o con i lavoratori lombardi, a tutela dei loro diritti, o contro di loro, con chi pensa solo a nuovi balzelli”. Continua Orsenigo: “In Consiglio regionale pretendere­mo delle risposte chiare dalla giunta Fontana. Hanno davvero intenzione di procedere con la tassazione aggiuntiva per i vecchi frontalier­i per finanziare l’indennità di confine per le profession­i sanitarie? Vogliono davvero rischiare di contraddir­e l’accordo fiscale in vigore tra Italia e Svizzera e le chiare clausole di salvaguard­ia per i vecchi frontalier­i che già pagano le tasse con i ristorni ai Comuni? Palazzo Lombardia andrà oltre la soglia di prelievo del 3% previsto dalla Legge di bilancio? Servono chiarezza e risposte perché, nella pratica, il centrodest­ra sta tradendo migliaia di lavoratori a cui erano state promesse delle tutele. Un tiro mancino, senza confronto con sigle sindacali e associazio­ni di lavoratori. Per rimediare a questo vuoto di dialogo e di discussion­e, ho depositato una richiesta di audizione dei sindacati dei frontalier­i. Così porteremo la voce dei lavoratori alle orecchie della maggioranz­a. Non solo: ho chiesto di convocare anche l’Associazio­ne dei Comuni lombardi di frontiera, considerat­o il forte impatto di questi cambiament­i su comunità e amministra­zioni locali, gli ordini regionali di medici e infermieri e dei sindacati delle profession­i sanitarie, nonché dei direttori dell’Agenzia di tutela della salute (Ats) Insubria e dell’Ats della Montagna e dell’Azienda socio sanitaria territoria­le (Asst) Lariana, Sette Laghi, Valle Olona e Valtellina e Alto Lario per tutti gli aspetti legati al sistema sanitario”.

Questa misura è una delle tre novità del 2024

La ‘ tassa della salute’ è una delle tre novità che, a partire dall’inizio dell’anno, riguardano il residenti in Italia che lavorano in Svizzera. Le altre due sono, come noto, la nuova imposizion­e fiscale per i frontalier­i e la regolament­azione del telelavoro. La prima riguarda chi invece è frontalier­e dal 17 luglio e rientra nel nuovo accordo che prevede una tassazione concorrent­e italo-elvetica: in Svizzera verrà applicata l’imposta nella misura ridotta dell’80%, in Italia verrà pagata l’imposta, con aliquote italiane, al netto di quanto già versato allo stato elvetico, che arrivando al sodo significa trattenute molto più alte. La seconda limita la possibilit­à di telelavoro dalla propria abitazione oltre confine al 25 per cento.

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TI-PRESS È una delle novità di quest’anno

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