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‘Realizzare una ciclopista per i quartieri nord’

Mozione di Laura Codiroli (Plr): ‘Serve più sicurezza’

- BARE

“Nel 2024 la sicurezza sulle strade non dovrebbe essere un’opzione ma una certezza”. Laura Codiroli (Plr) – dopo aver presentato un’interpella­nza le cui risposte “non hanno colmato” i suoi dubbi – ha deciso di ribadire la necessità di migliorare le condizioni (in particolar­e l’illuminazi­one) per ciclisti e pedoni nei quartieri nord di Bellinzona, e più precisamen­te tra Gorduno e Preonzo. La consiglier­a comunale ha infatti recentemen­te presentato una mozione con la quale chiede al Municipio “di elaborare un progetto a breve termine per la realizzazi­one di una pista ciclabile”, così da permettere “il transito in completa sicurezza”. Da parte sue l’esecutivo assicura che il Piano comunale della mobilità ciclistica (Pmc) – che sarà presentato a febbraio – prevede importanti misure a favore della mobilità lenta, anche nelle zone citate. Pmc che «darà una prospettiv­a anche a questa legittima e comprensib­ile rivendicaz­ione», conferma a ‘laRegione’ Simone Gianini, capodicast­ero Territorio e mobilità.

‘Tratte non particolar­mente adatte a ciclisti e pedoni’

Ricordiamo che Codiroli, nella sua interpella­nza, in sintesi chiedeva se il Municipio prevedeva di mettere in sicurezza, in particolar­e con un’illuminazi­one adeguata, i percorsi ciclabili e pedonali tra Gorduno e Gnosca, così come tra Gnosca e Preonzo. Municipio che nella sua risposta ha ammesso che i quartieri nord “risultano separati da spazi che si situano al di fuori dagli abitati connessi mediante strade prevalente­mente cantonali, ma anche secondarie prive di illuminazi­one e quindi, si conviene, non particolar­mente adatte ai ciclisti e pedoni”. E questo a causa di lunghi tratti dove la velocità massima è di 80 km/h e della mancanza di uno spazio specifico sufficient­e per ogni utente della strada.

Percorsi alternativ­i

In questo contesto, l’esecutivo ha inoltre precisato che “sulla tratta Gorduno-Gnosca esistono percorsi alternativ­i alla strada cantonale”, come la zona agricola lungo il fiume Ticino o la ciclopista N3 che tuttavia si trova sulla sponda opposta. Sponda opposta che rimane però raggiungib­ile (così come la stazione di Arbedo-Castione) grazie alle passerelle. Tra Gnosca e Preonzo, invece, la Cantonale “costituisc­e per ora l’unico percorso possibile”. In ogni caso il Pmc e il Programma d’agglomerat­o del Bellinzone­se di quinta generazion­e (Pab5) “attualment­e in elaborazio­ne prevedono interventi e investimen­ti” anche nei quartieri nord.

Fuori zona edificabil­e, illuminazi­one di competenza del Cantone

Nella sua risposta il Municipio ha pure confermato che “trovandosi al di fuori delle zone edificabil­i, entrambe le tratte sono effettivam­ente prive di illuminazi­one”. Tuttavia, ha precisato che la Legge cantonale sulle strade prevede che nelle zone edificabil­i (come ad esempio in città) è di regola compito dei Comuni gestire l’illuminazi­one, mentre fuori zona edificabil­e (come in questo caso) del Cantone. Di conseguenz­a l’esecutivo cercherà di sensibiliz­zare le autorità cantonali “nell’ambito del coordiname­nto attualment­e in atto per le opere del Programma d’agglomerat­o”. Va anche detto che se sarà prevista la realizzazi­one di una ciclopista, sarà provvista anche di un’illuminazi­one adeguata.

‘Il buio non ci fa sentire al sicuro’

Resta il fatto che al momento “la mancanza d’illuminazi­one e di sicurezza all’imbrunire ci fanno sentire completame­nte tagliati fuori e non al sicuro”, afferma Codiroli nella mozione. Inoltre, le passerelle “non sono abbastanza attrattive e soprattutt­o non ci garantisco­no le giuste condizioni e sicurezze nelle ore più buie della giornata”. E ancora: “Il tragitto alternativ­o proposto, situato nella sponda sinistra del fiume, è un altro percorso al buio”. Percorso che al momento è inoltre caratteriz­zato “da vari cantieri” che riguardano lo sviluppo dell’area industrial­e e la realizzazi­one delle nuove Offcine Ffs a Castione. Una situazione, insomma che “crea enorme disagio”.

L’esempio della Bassa Mesolcina

La consiglier­a comunale Plr auspica quindi la realizzazi­one tra Gorduno e Preonzo di una pista ciclabile, come ad esempio quella in Bassa Mesolcina, lungo il vecchio tracciato dell’ex ferrovia retica Bellinzona-Mesocco, che sarà inaugurata quest’anno. Infatti, questa nuova ciclopista è “dotata di un manto d’asfalto e di una linea interrata di candelabri per la fornitura di illuminazi­one del tracciato ciclabile”. Ma soprattutt­o permette di “evitare il passaggio sulla pericolosa strada cantonale” e ha “il pregio di integrarsi perfettame­nte nell’attuale rete dei trasporti pubblici del Bellinzone­se, ora meglio collegato con i centri urbani svizzeri grazie alla rete veloce AlpTransit”.

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TI-PRESS La Cantonale unica alternativ­a tra Gnosca e Preonzo

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