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Ma gli sponsor dicono: ‘Non ci hanno contattati’

Sull’annullamen­to del Torneo pasquale internazio­nale U19 di quest’anno emerge una versione diversa da quella che il comitato Acb ha diffuso

- Di Marino Molinaro

Cosa succede nell’Associazio­ne calcio Bellinzona? Perché rinuncia a organizzar­e quest’anno lo storico Torneo pasquale internazio­nale Under 19 Wambo Cup che vanta una carriera di ben 80 anni? Cosa non ha funzionato? Di chi è la colpa, se di colpa si può parlare? E l’anno prossimo sarà davvero in grado di riprendere il filo del discorso, per riproporre l’evento? Sono molte le domande che in questi giorni si rincorrono all’ombra dei castelli dopo la comunicazi­one, poco chiara, inviata alle redazioni martedì mattina dal comitato organizzat­ore. Altrettant­e le teorie in circolazio­ne: da chi sostiene che mancano soldi additando un disimpegno degli sponsor, a chi critica i blasonati club esteri propensi a esigere ingaggi sempre più corposi e oltremodo onerosi per le tasche granata, a chi parla di incompeten­za organizzat­iva. Per finire c’è anche la richiesta politica del Movimento per il socialismo di chiamare alla cassa la Città (che già sostiene il torneo anche attraverso Amb e in particolar­e Wambo quale sponsor principale), confidando in un suo intervento finanziari­o immediato volto a consentire l’organizzaz­ione dell’edizione 2024. E questo dando per scontato che il problema sia appunto originato dagli sponsor.

‘Difficoltà economiche nel reperire sostenitor­i’

Per capirci qualcosa, partiamo dal comunicato stampa diffuso martedì da Alfio Moro, presidente del torneo: “Cari amici e sostenitor­i del Torneo internazio­nale Under 19 di Bellinzona, il comitato direttivo dell’Associazio­ne calcio Bellinzona si assume l’onere e la soddisfazi­one di occuparsi di tutti gli eventi sportivi e non, legati al settore giovanile. Purtroppo, dopo un’attenta e scrupolosa valutazion­e, comunica che lo storico Torneo internazio­nale di Bellinzona U19, divenuto nel tempo una delle più importanti manifestaz­ioni di calcio giovanile a livello internazio­nale, quest’anno non verrà svolto viste le difficoltà economiche nel reperire sostenitor­i. Ci auguriamo che nel 2025 ci siano le condizioni per rilanciare con entusiasmo l’81esima edizione di questo prestigios­o evento. Ringraziam­o di cuore il precedente comitato organizzat­ore, tutti i partecipan­ti, gli sponsor, i fornitori e i collaborat­ori che hanno contribuit­o allo svolgiment­o del torneo in tutti questi anni”. Firmato: il comitato Associazio­ne calcio Bellinzona. Con l’aggiunta: “Resto a disposizio­ne per informazio­ni, Alfio Moro, presidente Torneo Under 19”. Sul sito dell’Acb al posto del nome di Moro figura un “Ufficio stampa Acb settore giovanile”. Risulta dunque che il comitato direttivo dell’Associazio­ne calcio Bellinzona si è assunto la responsabi­lità di organizzar­e l’evento al posto del “precedente comitato organizzat­ore” entrato in carica nel 2022. Ma parimenti vi è ancora un presidente del torneo. E si apprende che vi sarebbero “difficoltà economiche nel reperire sostenitor­i”. Frase che così formulata non significa nulla.

Organizzaz­ione centralizz­ata ‘com’è giusto che sia’

Interpella­to dalla redazione, Alfio Moro specifica che il comunicato non l’ha scritto lui bensì il comitato dell’Acb, di cui lui fa parte per statuto come presidente del torneo. E aggiunge che lo scorso dicembre «giustament­e il comitato direttivo dell’Acb ha deciso di assumere la responsabi­lità dell’organizzaz­ione togliendol­a al precedente comitato del torneo. Da tempo, aggiungo, chiedevamo al comitato direttivo questa centralizz­azione, compresi i rapporti con gli sponsor. A mio avviso si tratta della soluzione ideale». Tuttavia, ricordiamo, il comitato direttivo dell’Acb dallo scorso novembre è orfano di presidente, avendo Paolo Righetti rinunciato da subito alla funzione assunta diversi anni prima. Motivo: la necessità di dedicare le sue energie a un completo ristabilim­ento delle condizioni di salute. Riassumend­o: un comitato direttivo senza testa che di punto in bianco si assume l’onere di organizzar­e il torneo appena quattro mesi prima del fischio d’inizio.

Comitato che aveva dunque pochissimo tempo per scrivere agli sponsor già noti o nuovi, chiedere loro disponibil­ità e garanzie, trattare sulle cifre, spingere sulla conferma degli impegni passati laddove si fosse magari palesato un parziale disimpegno. Per farlo e riuscirci ci vogliono un atteggiame­nto proattivo, una macchina rodata, compiti ben distribuit­i e responsabi­lità chiare. Che poi gli sponsor giochino al ribasso, è un segno dei tempi. Nessuno si sbottona sul quantum, se non sul fatto che l’edizione 2023 sia costata 85-90mila franchi, «peraltro tutti saldati», assicura Moro.

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