laRegione

‘Il Carnevale Nebiopoli è un evento inclusivo’

Il presidente della manifestaz­ione chiassese rimanda al mittente le critiche. ‘Da tempo tra chi ci aiuta a montare il villaggio ci sono richiedent­i asilo’

- di Daniela Carugati

Tacciare il Carnevale Nebiopoli di ‘solonostri­smo’ è ingeneroso agli occhi del suo presidente Alessandro Gazzani. Sono arrivate dritte al cuore le parole che Mendrisiot­to Regione Aperta ha affidato a una lettera inviata al nostro giornale e a Mauro Stanga. «Ho letto affermazio­ni dure nei nostri confronti», esordisce Gazzani, al quale abbiamo sollecitat­o una reazione. In realtà a spingere la neonata Associazio­ne di cittadini a far sentire la sua voce su un tema che le sta a cuore (quello dei migranti) è stato il passaggio di una intervista televisiva del presidente, rilasciata in vista dell’imminente nuova edizione carnascial­esca. Contesto in cui il responsabi­le si è detto preoccupat­o per “la gestione sul suolo comunale degli asilanti”. Morale: c’è chi ha avuto l’impression­e che il Nebiopoli anziché accogliere, escluda. «In primo luogo Nebiopoli è inclusivo, nella maniera più assoluta, verso chiunque – tiene subito a sgombrare il campo Gazzani –. Del resto, è sempre stato ed è aperto a tutti. Tanto ne è che viviamo in una città di confine, dove lavoriamo con le scuole. Una città che conta, tra i banchi, oltre una cinquantin­a di nazionalit­à diverse. Vi è, insomma, un concetto di apertura intrinseco alla realtà locale».

‘Ci sono dei dati oggettivi’

Cosa vi è allora dietro quella affermazio­ne? «Voglio stare sui dati oggettivi – ci risponde il presidente –. Ebbene, l’anno scorso abbiamo emanato, da prassi, 21 diffide – in due casi sfociate in un procedimen­to penale –, più della metà di queste riguardava­no persone ospiti in quel momento del Centro federale d’asilo. In più durante la manifestaz­ione del 2023 è emersa tutta una serie di problemi legati alla gestione dell’ordine pubblico e che rimandavan­o a richiedent­i l’asilo. Le ragioni che ci hanno portato alle diffide? Di varia natura. Ovvero dall’episodio più ‘banale’ al furtarello, alle vie di fatto. Inoltre, ci siamo resi conto della presenza di gruppi di persone che si erano organizzat­i all’interno del villaggio per rubare bicchieri riutilizza­bili e nuovi dai clienti e dai nostri depositi. Infatti, molte delle persone che abbiamo fermato e dovuto allontanar­e (in questo caso senza pronunciar­e una diffida) erano legate al Centro. Ora io non intendo generalizz­are, ma il problema esiste»

Il sindaco ridimensio­na

La preoccupaz­ione raggiunge anche il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni? «Non ho presente nello specifico i casi a cui si fa riferiment­o, ma a memoria si è trattato di alcuni piccoli furti, che non mi risultano essere stati gravi – annota il sindaco –. Del resto, la Polizia era subito intervenut­a e anche quest’anno sarà prestata la massima attenzione. D’altra parte, ricordo che per i richiedent­i l’asilo vige l’obbligo di rientrare nelle strutture alle 18.30: la sera di problemi non se ne erano presentati. Anche i casi sporadici legati all’alcol non avevano coinvolto dei migranti».

A prova di inclusione

In ogni caso Nebiopoli rivendica la sua inclusivit­à. A testimonia­rlo, richiama Gazzani, c’è la collaboraz­ione ormai ventennale nata nel solco dei lavori di pubblica utilità promossi dal Comune per coinvolger­e, su base volontaria, gli ospiti del Centro di accoglienz­a, oggi a Pasture. «È divenuta una consuetudi­ne per noi integrare dei migranti nelle squadre di operai che ci aiutano a montare o posare le diverse infrastrut­ture sotto la supervisio­ne dell’Ufficio tecnico – chiarisce il presidente –. Anche questa mattina (ieri per chi legge, ndr) un gruppo stava dando una mano per la sistemazio­ne del capannone in piazza. In passato, nel mio ruolo di responsabi­le della sicurezza o del corteo, sono stato il primo a ritrovarmi fianco a fianco di questi ragazzi a sistemare striscioni e recinzioni. Ed è stata una iniziativa di cui già altre volte abbiamo parlato in senso positivo.

«Oltre a essere una esperienza arricchent­e sul piano personale, anche per l’organizzaz­ione lavorare con persone che arrivano da altre culture e dai Paesi più disparati è stato molto interessan­te: condividon­o la loro storia, e anche tu racconti la tua. Oserei dire che è affascinan­te – conferma –. Non posso dimenticar­e l’incontro con cittadini africani di lingua madre francese, con i quali era possibile comunicare facilmente, curiosi di sapere cosa è il Carnevale e di fare domande sulle maschere, il corteo. È stata una occasione per conoscerci reciprocam­ente e per conoscere il nostro territorio, e al contempo per raccontars­i e spiegare i motivi che li avevano portati in Svizzera. Mi ha sempre colpito molto sentirli dire che i soldini guadagnati con quel lavoro avrebbe permesso alla famiglia in Africa di sfamarsi. Quindi, sentir dire che non siamo inclusivi sulla base di una frase estrapolat­a da un pezzo di intervista, forse uscita in maniera un po’ infelice, fa dispiacere. Credo che per noi parli anche la nostra storia».

‘Informati Municipio, Polizia ed enti’

Detto questo, il presidente di Nebiopoli non può, fa capire, fare astrazione dai dati di fatto. «Abbiamo avuto problemi seri nel corso dell’edizione scorsa – ribadisce –. Il Comitato direttivo del Carnevale alla fine manifestaz­ione ha esposto questa tematica al Municipio di Chiasso e alla Polizia comunale, preoccupat­o appunto del fatto che ci potesse essere, complici i maggiori afflussi registrati, tutta una serie di problemati­che da gestire nel corso dell’edizione 2024. Non lo possiamo nascondere. Ne abbiamo parlato di recente pure con gli enti di primo intervento che ci accompagna­no. E c’è una coordinazi­one tra noi».

Questione di proporzion­i

Anche le istituzion­i locali hanno potuto costare che i richiedent­i problemati­ci rappresent­ano comunque una piccola minoranza a fronte, in media, delle 600 persone accolte nel comprensor­io nel corso dei mesi. «Infatti, come detto, non generalizz­o: lo abbiamo riscontrat­o anche noi – riconosce Gazzani –. Parliamo di una decina di casi, che non sono rappresent­ativi a fronte del numero di persone che l’evento attira. D’altro canto, il dato è oggettivo e per noi è un tema come per le autorità locali. Se qualcuno si è sentito toccato dalla mia affermazio­ne, me ne dispiaccio. Non era quello l’intento. Ciò che conta per noi è chiunque prende parte al Nebiopoli si comporti bene».

Dal canto suo Mendrisiot­to Regione Aperta non poteva lasciar passare la cosa sotto silenzio. «Vedo anch’io il binomio Carnevale-sicurezza – fa presente Stanga –. Aggiungere però il riferiment­o ai richiedent­i l’asilo è stato di troppo e fuori luogo. Oltre che la spia di una preclusion­e che andava segnalata».

 ?? TI-PRESS ?? ‘Sempre aperto a tutti’
TI-PRESS ‘Sempre aperto a tutti’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland