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Daniela Giudici, una vita tra fotografie e impegno civico

Se ne è andata a 68 anni la co-fondatrice della Cons Arc

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La notizia giovedì ha rattristat­o molti a Chiasso (ma non solo). Daniela Giudici se ne è andata, troppo presto – aveva 68 anni – e in punta di piedi, come ha vissuto. Lei ha sempre preferito il ‘dietro le quinte’ al proscenio, eppure ha saputo dare una impronta evidente alla vita culturale e all’impegno di cittadinan­za attiva della regione. Là dove c’era una battaglia da combattere, Daniela c’era. Come non ricordare il suo coinvolgim­ento nel movimento Sos Mendrisiot­to ambiente, che proprio da Chiasso ha contribuit­o a iscrivere il problema dell’inquinamen­to e della qualità ambientale del Distretto nell’agenda politica locale e cantonale. E questo quando ancora lo smog e i suoi effetti sulla salute di tutti non erano una priorità. Ma Daniela Giudici era soprattutt­o la ‘sua’ Galleria fotografic­a, fondata con il marito Guido.

Fianco a fianco, Daniela e Guido hanno infatti aiutato a puntare l’obiettivo sul mondo della fotografia, e fin dagli anni Ottanta. Loro nel 1981 è il primo spazio espositivo del Ticino tutto dedicato alla fotografia, la Fotografia­Oltre. Loro è l’intuizione di aprire, nel 1986, la Cons Arc: dapprima laboratori­o – focalizzat­o sulla ricerca dei materiali per l’archivio, la conservazi­one e la presentazi­one di fotografie e stampe d’arte e passato nel 2020 nelle mani di Andrea Longo – poi come vera e propria galleria (binomio che durerà per trent’anni). Un progetto che li vede approdare nel 1990 nel Quartiere Soldini a Chiasso. Una scelta, questa, per nulla scontata; anzi, coraggiosa.

La Cons Arc negli anni diventerà luogo di incontro, vetrina per gli artisti, punto di rifermento per gli appassiona­ti. Non a caso la Galleria si farà altresì promotrice delle prime edizioni dell’‘Autunno Fotografic­o’ (tra il 1996 e il 2000), che si trasformer­à poi nella Biennale dell’Immagine (tra il 2004 e il 2019) e di seguito in un Festival gestito dall’Associazio­ne Biennale dell’immagine. In effetti, la passione in Daniela e in suo marito non è mai venuta meno, esposizion­e dopo esposizion­e (come testimonia il servizio a pagina 20 del giornale). Quella stessa passione che Daniela Giudici ha messo in tutti i suoi altri impegni. Abbiamo ancora davanti agli occhi la cura, quasi l’amore, con cui conservava in Galleria le testimonia­nze a parole e in immagini delle ‘imprese’ messe a segno a suo tempo dalle attiviste di Sos ambiente. Uno slancio civico del quale non possiamo che esserle grati.

Famigliari e amici le daranno l’ultimo saluto sabato alle 11 nella sala cerimonial­e del crematorio di Chiasso. Ai suoi cari giunga il cordoglio della redazione.

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TI-PRESS/ARCHIVIO Con il marito Guido in Galleria

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