laRegione

Condannati per aver trafficato oltre 200 chili di marijuana

Ritiravano la droga a Chiasso per distribuir­la nel Luganese

- di Mirko Sebastiani

Avevano espression­i un po’ confuse e spaurite, i due imputati apparsi ieri, giovedì, di fronte alla Corte delle Assise criminali in Lugano, a processo per aver trafficato e in parte spacciato ingenti quantitati­vi droga. I due, lui un cittadino italiano di 50 anni residente nel suo Paese, lei cittadina svizzera 37enne domiciliat­a nel Luganese, sono stati condannati a due pene sospese per aver trafficato oltre 200 chili di marijuana e hashish, tra l’estate del 2020 e settembre 2022. L’uomo avrebbe inoltre spacciato un ingente quantitati­vo di cocaina, pari a poco meno di 500 grammi.

Nell’inchiesta, coordinata dalla procuratri­ce pubblica Marisa Alfier, è emerso che gli imputati avrebbero collaborat­o con almeno altre tre persone, delle quali una non è ancora stata identifica­ta, contro le quali si procederà separatame­nte. Accusa e difese, rappresent­ate dagli avvocati Yasar Ravi e Stefano Camponovo, si erano accordate prima del processo sulle richieste di pena, corrispond­enti a 36 mesi per l’uomo (dei quali 20 sospesi condiziona­lmente per due anni, mentre i restanti corrispond­ono al carcere già sofferto), e 14 mesi per la donna, anche questi sospesi per due anni. Per il 50enne è inoltre prevista l’espulsione dal territorio svizzero per sette anni. La Corte, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, ha aderito alle pene concordate dalle parti.

‘Testa annebbiata dalla droga’

Gli imputati, entrambi ex tossicodip­endenti, hanno ammesso di aver agito senza lucidità, in un periodo durante il quale facevano largo uso di stupefacen­ti, in particolar­e cocaina. La donna addirittur­a, al momento dell’arresto era talmente alterata da non potere essere interrogat­a e da rendere necessario un ricovero. Secondo quanto emerso, la droga veniva consegnata ai due imputati dai complici a Chiasso, e poi questi procedevan­o con il distribuir­la nel Luganese e altre imprecisat­e località del cantone. Si tratterebb­e di pesci piccoli dunque e al momento non è noto quanto sia effettivam­ente ampia la rete nella quale sono stati attratti, dato che l’inchiesta è tuttora in corso.

Oltre allo spaccio, il 50enne è stato inoltre condannato per aver soggiornat­o illegalmen­te in Svizzera e per aver guidato senza licenza di condurre. Anche per questi reati, la 37enne avrebbe funto da complice, nel primo caso ospitandol­o a casa sua, e per avergli prestato la propria macchina, cosciente che lui non aveva la patente.

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TI-PRESS I due imputati hanno ammesso tutti i fatti

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