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La Città di Lugano non smette di crescere

Per il terzo anno consecutiv­o aumenta la popolazion­e. Balzo in avanti anche delle attività economiche. Crollano invece del 43,7% le naturalizz­azioni

- di Alfonso Reggiani

Prosegue il trend di crescita della Città di Lugano: per il terzo anno consecutiv­o, nel 2023, aumentano sia la popolazion­e (di 578 unità, pari allo 0,9%, raggiungen­do quota 68’375 mentre l’anno precedente erano 67’797) e le attività economiche dello 0,8% (17’442, 137 in più). Il saldo migratorio e altre informazio­ni di Lugano sono stati presentati da Tiziano Galeazzi, titolare del Dicastero consulenza e gestione di Lugano, e Giorgio Maric, responsabi­le del Servizio di statistica urbana.

Una nuova fascia d’età

Nell’annuale monitoragg­io ci sono alcuni dati, per certi versi, sorprenden­ti. A cominciare e dalla necessità di creare una nuova fascia di età, dai 100 ai 119 anni, ciò che conferma anche l’inesorabil­e tendenza all’invecchiam­ento della popolazion­e. A Lugano resta comunque invariato il numero di ultracente­nari, ma c’è una persona di 110 anni. Rispetto al 2022, risulta particolar­mente significat­ivo l’incremento (del 7,7%) della fascia di età tra i 90 e i 99 anni. D’altro canto, Galeazzi non ha mancato di sottolinea­re il «confortant­e e positivo segnale di crescita registrato nelle fasce di età tra i 20 e i 29 anni e tra i 30 e i 39 anni». La Città dovrebbe trovare il modo per convincere gran parte di questi giovani, che probabilme­nte frequentan­o l’Università della Svizzera italiana o la Supsi a restare a Lugano e a favorire la nascita di nuovi posti di lavoro.

Più residenti permanenti

Dal saldo migratorio emerge anche la significat­iva crescita dei residenti permanenti a Lugano, che aumentano di 576 unità (+0,9%), attestando­si a quota 64’336, mentre le residenze secondarie sono ben 2’777 (+1,2%), che rimangono troppe, ha messo in evidenza il municipale, annunciand­o misure allo studio per incentivar­e i proprietar­i a rinunciare alla casa di vacanza per uno statuto verso la casa primaria. Soggiornan­ti e frontalier­i residenti (1’262) sono invece in calo (-2,3%). Questo potrebbe essere dovuto al calo dei permessi G e al corrispett­ivo aumento di quelli B. Comunque, il saldo naturale (nascite-decessi) aumenta leggerment­e, nei confronti delle cifre emerse l’anno passato, da -275 a -252 unità, questo grazie a una diminuzion­e dei decessi (-6,6%) più marcata, rispetto alla riduzione delle nascite. Nascite che, tuttavia, registrano un ulteriore calo del 5,6%, passando da 479 (2022) a 452 (2023).

Meno passaggi in città

Sempre rispetto al 2022, il saldo migratorio, tra arrivi e partenze diminuisce da +1’411 a +789. In proposito, bisogna tener conto del calo dell’11,9% degli arrivi dall’Ucraina a causa della guerra con la Russia. Gli arrivi rimangono tuttavia più elevati delle partenze dalla città che si sono comunque ridotte del 3,7%. Complessiv­amente, si registra un rallentame­nto della mobilità in relazione alla mobilità interna alla città e tra i quartieri e inter-quartieri; infatti, il grado di mobilità passa dal 22,69% (2022) al 20,62% (2023), rimanendo comunque elevato. Lo scorso anno, ci sono stati più matrimoni (440) che i divorzi (222), mentre la popolazion­e di nazionalit­à svizzera è leggerment­e diminuita (dello 0,1%). Un calo dovuto alla drastica riduzione delle naturalizz­azioni (- 43,7% a 268, rispetto alle 476 decise nel 2022). I disoccupat­i iscritti agli Uffici Regionali di Collocamen­to, che vivono a Lugano sono aumentati del 5,4%, attestando­si a quota 794. La popolazion­e attiva aumenta anch’essa di 485 unità, arrivando a un totale di 41’362. Pertanto, il tasso di disoccupaz­ione (ai sensi della Seco) passa dall’1,8% (2022) all’1,9% (2023). Insomma, ha osservato Maric, «a Lugano, queste dinamiche restano elevate ma abbiamo notato una certa stabilizza­zione e la Città appare meno ‘di passaggio’».

Tante nuove micro-aziende

Tornando alle attività economiche in crescita, come detto, da segnalare l’aumento nel settore primario (del 3,6%), mentre in quello secondario crescono le attività estrattive, dell’energia, acqua e raccolta dei rifiuti (+4,7%) e le industrie manifattur­iere (+2,7%). Diminuisco­no invece le imprese attive nelle costruzion­i e nell’ingegneria (-1,4%). Nel terziario, viene segnalato il balzo in avanti in tutti i settore a eccezione del commercio all’ingrosso (-3,5%). Particolar­mente rilevante è un aspetto che il municipale Tiziano Galeazzi ha sottolinea­to, ossia l’ascesa delle piccole aziende (fino a cinque dipendenti), che «conferma il buon funzioname­nto della politica economica portata avanti dalla Città, in particolar­e, in termini di attrattivi­tà». Un aspetto merita rilievo, siccome queste attività non necessitan­o di capannoni. Da segnalare pure l’incremento di imprese nei settori del commercio al dettaglio (+7,4%), sanità, assistenza sociale e settore farmaceuti­co (+6,4%), informatic­a e telecomuni­cazioni (+6,3%).

Digitalizz­azione, ‘attenzione agli anziani’

Galeazzi ha pure voluto far sapere che il Servizio di statistica urbana ha effettuato delle proiezioni, che serviranno per monitorare le esigenze emergenti della popolazion­e, in particolar­e di quella anziana. Da questo punto di vista e rispetto alla digitalizz­azione di tutte le pratiche burocratic­he in corso ormai da alcuni anni, il municipale ha segnalato che all’interno dell’esecutivo si è discusso dei problemi che potrebbero scaturire nella gestione per chi ha un’età avanzata e fatica a orientarsi con le nuove tecnologie. La Città promuove l’alfabetizz­azione digitale e appositi servizi di istruzione, tuttavia, alla luce dell’invecchiam­ento della popolazion­e e dell’estrema rapidità dello sviluppo tecnologic­o e del potenziale impatto dell’intelligen­za artificial­e, occorrerà probabilme­nte fare qualcosa in più nei prossimi anni, per evitare l’esclusione sociale di una parte della cittadinan­za, che fatica a utilizzare gli strumenti digitali. Un tema, questo, che sicurament­e tornerà di attualità.

In calo lo sfitto ‘commercial­e’

Gli stabili a registro sono 12’553 con 50’516 unità immobiliar­i (+0,4% rispetto al 2022), fra cui 42’195 abitazioni (+0,5%), 2’980 commerci e negozi (-0,6%), 3’203 uffici (+0,2%), 522 bar e ristoranti (+0,2%), 269 magazzini (-0,7%), 322 camere (-0,3%) e 1’025 altre unità (+0,1%). Trova conferma, ha detto Maric, l’ipotesi legata al calo dello sfitto commercial­e. L’annuario statistico della Città, ‘Lugano in cifre 2024’, curato dal Servizio di statistica urbana e attualment­e in allestimen­to, approfondi­rà in modo dettagliat­o questi e molti altri dati statistici sull’ultimo anno di vita della Città e verrà confeziona­to in forma tascabile.

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Alcuni dati statistici che fotografan­o l'anno 2023

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