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Finanziame­nto delle cure, il Vpod lancia il referendum

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Berna – Così come approvato dalle Camere federali in autunno, il finanziame­nto uniforme delle cure è “radicale, antisocial­e e antidemocr­atico”. Il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanit­ari (Vpod) ha dato il via alla campagna a sostegno del referendum lanciato a dicembre contro questo progetto. Secondo il sindacato, il trasferime­nto di responsabi­lità dai Cantoni alle casse malati è altamente problemati­co: esse avranno infatti “più potere sul nostro sistema sanitario”. Potranno gestire 11 miliardi di franchi versati dai Cantoni e decidere “liberament­e come ripartire queste somme”.

Ciò comportere­bbe anche un aumento dei premi. Anche i costi delle cure a lungo termine aumentereb­bero rapidament­e a causa dell’evoluzione demografic­a. Essi verranno finanziati dai premi anziché dalle imposte. Secondo il Vpod, questo trasferime­nto è antisocial­e, poiché i premi vengono pagati indipenden­temente dal reddito e dalla ricchezza.

La pressione per risparmiar­e sul personale sanitario e sui pazienti aumenterà, mette in guardia il sindacato, aggiungend­o che la sanità e l’assistenza agli anziani saranno soggette alla logica del risparmio. “Soddisfare i bisogni dei pazienti non sarà più la priorità. La questione dei costi prenderà il sopravvent­o. La riforma mette a rischio la salute pubblica”. “Le compagnie di assicurazi­one sanitaria, e quindi chi paga i premi, dovranno ora farsi carico del 73,1% di tutti i costi”, ha dichiarato la segretaria centrale del Vpod Beatriz Rosende. Per i favorevoli, invece, la proposta di legge potrebbe ridurre i costi dell’assistenza sanitaria trattando il maggior numero possibile di malati in regime ambulatori­ale anziché di ricovero. C’è tempo fino al 18 aprile per raccoglier­e le 50’000 firme necessarie per il referendum.

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