laRegione

Marcel Dettling, il candidato che tutti aspettavan­o

Il 42enne rompe gli indugi: ha la presidenza in tasca

- di Stefano Guerra

Ci aveva fatto un pensiero già nel 2020, quando l’Udc doveva sostituire il dimissiona­rio Albert Rösti. Poi però aveva rinunciato. Per ragioni personali e profession­ali: i suoi tre figli, ancora in tenera età; e l’impegno nell’azienda agricola di famiglia, a Oberägeri (Svitto). Nel frattempo i figli sono cresciuti, in fattoria ci si è organizzat­i. E così l’agricoltor­e di montagna Marcel Dettling ha rotto gli indugi.

In un video pubblicato sabato sul sito web del ‘Blick’, il consiglier­e nazionale 42enne ha fatto sapere – dopo settimane di riflession­e – che «la decisione è presa»: è candidato alla succession­e del ‘cittadino’ Marco Chiesa alla presidenza dell’Udc. Lo svittese, indicato da tutti come favorito (e consacrato da Christoph Blocher come «eccellente candidato»), è il primo ad annunciars­i ufficialme­nte per la carica. Difficile che altri osino farsi avanti da qui alla scadenza del termine (19 gennaio) concesso alle sezioni cantonali per inoltrare eventuali candidatur­e. Saranno i delegati del partito a eleggere il nuovo leader: l’assemblea si terrà il 23 marzo a Berna.

Consiglier­e nazionale dal 2015, vicepresid­ente del partito dal 2022, Dettling ha guidato la campagna dei democentri­sti per le federali dello scorso ottobre. L’Udc ha conquistat­o uno dei migliori risultati da sempre. Ma alla ‘SonntagsZe­itung’ lo svittese ha detto che non “ha ancora esaurito il suo potenziale”. Un margine di migliorame­nto esiste, a suo dire, soprattutt­o in cantoni (Zurigo, Lucerna, Argovia) dove in autunno le cose non sono andate così bene, in particolar­e alle elezioni per il Consiglio degli Stati. Inoltre, pur indicando di voler insistere sui soliti cavalli di battaglia (la limitazion­e “dell’immigrazio­ne debordante”, la lotta contro il “caos dell’asilo”, il no a qualsiasi accordo con l’Ue), Dettling sottolinea la necessità di profilare il partito anche su temi (lo sviluppo degli asili nido, ad esempio) finora poco in voga in casa democentri­sta. Non solo. L’uscente Marco Chiesa in questi ultimi anni è stato presente soprattutt­o nelle sezioni della Svizzera francese. Dettling al ‘Blick’ ha detto di percepire in seno al partito una certa aspettativ­a che il futuro presidente sia di nuovo più visibile nella Svizzera tedesca.

Anche i Verdi devono trovarsi un nuovo presidente. Come noto, il consiglier­e nazionale zurighese Balthasar Glättli resterà in carica fino alla primavera. Se nel caso dell’Udc tutti aspettavan­o che Dettling dicesse sì, qui gli occhi sono puntati su Lisa Mazzone. L’ex ‘senatrice’ ginevrina in autunno non è stata rieletta. Un’inaspettat­a, cocente battuta d’arresto per la 35enne, sorta di enfant prodige del partito e politica molto apprezzata a Palazzo federale. A caldo, Mazzone – mamma di due figli in tenera età – aveva dichiarato di voler mettere un termine, almeno per ora, alla sua carriera politica. Nel frattempo però ci starebbe già ripensando. E la presidenza del partito sarebbe un’opportunit­à per tornare in pista.

Il suo principale handicap: non essere più in Parlamento. Un problema al quale si potrebbe ovviare in parte con una copresiden­za. L’opzione godrebbe di un certo sostegno in seno al partito. La consiglier­a nazionale basilese Sibel Arslan, ad esempio, ha detto di potersela immaginare, in tandem con Mazzone o con il collega alla Camera del popolo Nicolas Walder. Lo stesso ginevrino e il consiglier­e nazionale vodese Raphael Mahaim hanno manifestat­o interesse. Ma anche loro, come altri papabili (le consiglier­e nazionali argoviese Irène Kälin e ticinese Greta Gysin), aspettano verosimilm­ente di sapere cosa farà Mazzone. Si sono già chiamate fuori, invece, le consiglier­e nazionali Franziska Ryser (Sg) e Florence Brenzikofe­r (Bl), così come la presidente del gruppo parlamenta­re dei Verdi, la bernese Aline Trede.

C’è tempo fino a inizio febbraio per manifestar­si. La nuova e/o il nuovo presidente sarà eletta/o in occasione dell’assemblea dei delegati del 6 aprile.

 ?? KEYSTONE ?? Nel 2020 lo svittese aveva rinunciato allacarica
KEYSTONE Nel 2020 lo svittese aveva rinunciato allacarica

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland