Sul confine l’aria migliore è stata quella del 2023
L’aria che si respira in Lombardia è decisamente migliore rispetto a quella finita nei polmoni da venti anni a questa parte, ovvero l’arco di tempo in cui annualmente si è succeduto il monitoraggio. E il 2023 è di gran lunga l’anno in cui i polmoni dei lombardi non hanno dovuto fare i conti con i veleni contenuti nell’aria che continuano a provocare decessi. L’andamento registrato lo scorso anno è una buona notizia anche per i ticinesi, soprattutto quelli residenti nel Mendrisiotto. Insomma, tutto bene? Se la strada intrapresa sembra confermarsi quella giusta, nulla autorizza ad abbassare la guardia. I dati forniti dall’assessore regionale all’ambiente e clima Giorgio Maione confermano come sia a ridosso dei cantoni Ticino e Grigioni che si respira l’aria migliore. L’arretramento più marcato lo si è registrato con le polveri sottili, sia Pm 10 che Pm 2,5.
Le Pm 2,5 hanno rispettato i limiti in tutte le stazioni di telerilevamento della rete lombarda, mentre per le Pm 10, per l’ottavo anno consecutivo non è stato superato il valore limite della concentrazione annua pari a 40 milligrammi per metro quadro. I quattro capoluoghi di provincia sono risultati dal basso verso l’alto Varese, Sondrio, Lecco e Como. I giorni di superamento della soglia di 50 pg/m3 nel 2023 sono stati 15 a Como, 6 a Lecco e 4 a Varese e Sondrio. Ampliando il periodo di analisi, nel 2006 (l’anno peggiore) i giorni di superamento erano risultati 138 a Sondrio, 102 a Como, 83 a Lecco e 56 a Varese. Per le Pm2,5 a fronte di un limite annuale di 25 pg/m3 nelle ultime quattro posizioni troviamo Sondrio (16), Como e Varese (15) e Lecco (14). Sotto i limiti anche biossido di azoto, ozono, benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo. Nel 2024 Regione Lombardia ha in programma nuovi investimenti: 6 milioni di euro per il rinnovo del parco veicoli delle aziende, 23 milioni per la sostituzione degli impianti a biomassa legnosa e due bandi in fase di progettazione per le autovetture di privati e per l’interramento degli affluenti di allevamento.