Capolavori rossocrociati con Odermatt e Gut-Behrami
La ticinese vince in superG, ‘Odi’ doma il Lauberhorn
Dopo il podio di venerdì e il buon sesto posto nella discesa di sabato, Lara Gut-Behrami ha completato un ottimo fine settimana sulle nevi di AltenmarktZauchensee, vincendo con buon margine il superG, con il tempo di 1’14”95. La ticinese è stata autrice di una prova quasi perfetta, velocissima soprattutto nella parte bassa del tracciato e sempre molto pulita, che le è valsa la quarantesima vittoria in carriera. In una gara di alto livello in cui ben diciotto atlete sono racchiuse in un secondo, Gut-Behrami ha relegato a ben venticinque centesimi l’austriaca Cornelia Hütter e a ventisei l’altra padrona di casa Mirjam Puchner. Per i colori rossocrociati v’è da segnalare anche l’ottimo quinto rango di Michelle Gisin (+0”35), mentre sono state capaci di concludere entro il secondo di ritardo pure Corinne (tredicesima) e Jasmina Suter (sedicesima).
‘Quaranta successi? Qualcosa d’incredibile’
«Di solito non sono una emotiva, ma stavolta sì, perché sono riuscita a spingere da cima a fondo, mi sono sentita bene e ho fatto ciò che volevo – ha reagito la campionessa di Comano ai microfoni della Rsi –. Si dice sempre che non si guarda ai numeri, ma quaranta vittorie sono qualcosa di incredibile, non avrei mai pensato di riuscire a ottenere qualcosa del genere nella mia carriera». A titolo di paragone, a questa cifra si è fermato un certo Pirmin Zurbriggen.
Con questo risultato Gut-Behrami si porta in seconda posizione nella classifica di specialità a 90 punti da Hütter e alla terza nella generale a -180 da Mikaela Shiffrin, ma a sole 38 lunghezze da Federica Brignone.
Sabato invece la trentaduenne aveva pagato dazio nelle parti di scorrimento, mentre nelle parti più tecniche era stata perlomeno sui livelli della vincitrice, l’italiana Sofia Goggia, che ha preceduto l’austriaca Stephanie Venier e la sorprendente azzurra Nicol Delago, appaiata a Puchner. Alla fine la differenza tra la ticinese e la bergamasca è stata di 62 centesimi di secondo, mentre per il podio sono mancati poco meno di tre decimi. La buona prova di squadra è stata completata dall’ottavo rango di Gisin e dal decimo di Priska Nufer.
Solo Sarrazin tiene (quasi) il passo
La giornata di sabato si è comunque rivelata essere trionfale per i colori rossocrociati, grazie all’ennesimo capolavoro di Marco Odermatt. Ottenuta giovedì nella discesa accorciata la prima vittoria in Cdm nella disciplina, il nidvaldese si è ripetuto sul ‘vero’ Lauberhorn, trascinato verso il traguardo da quasi quarantamila tifosi in delirio. Dal primo rilevamento cronometrico via il ventiseienne è stato semplicemente monumentale: in linea ideale sull’Hundschopf, velocissimo nella Kernen-S e poi perfetto e rapido fino al traguardo. Il risultato? Solo il francese Cyprien Sarrazin, confermatosi in stato di grazia, gli ha concesso ‘appena’ 59 centesimi, Dominik Paris, terzo, ha già sfiorato i due secondi di ritardo. Un’eternità.
«Vincere questa gara è un sogno che si realizza, avevo già vinto giovedì, ma riuscirci sul percorso integrale è ancora più bello – ha commentato ‘Odi’ –. Inoltre non penso di essere mai arrivato al traguardo con due secondi e mezzo di vantaggio (2”55 su Theaux, sesto alla fine, ndr) e ho subito capito che il mio tempo sarebbe stato difficile da battere».
Due vittorie in discesa, un secondo posto nel superG: difficilmente il weekend diWengen poteva andare meglio: «Tra una gara e l’altra il mio programma di rigenerazione non è cambiato dal solito. Il resto l’ha fatto la determinazione di raggiungere il mio grande obiettivo e sono felicissimo di aver difeso il pettorale rosso in discesa con due vittorie, ora spero di difenderlo fino a fine stagione». Adesso rimane da domare la Streif di Kitzbühel venerdì e sabato, con un rivale in meno, quell’Aleksander Kilde, che sabato è uscito di pista sull’ultima curva, cavandosela perlomeno senza fratture, ma con la lussazione della spalla destra e con un taglio al polpaccio. «La mia vittoria per questomotivo ha un gusto più amaro, ho visto venerdì quanto può influire attendere a lungo in partenza a causa di una caduta e devo ammettere che ci sono state corse più eque di questa. Per vincere bisogna spingersi al limite, ma il numero di cadute di questo weekend è troppo elevato». Il dito, da parte di quasi tutti gli atleti, è stato puntato verso la Fis e la sua decisione di recuperare sul tracciato più lungo del calendario la discesa annullata a Beaver Creek. Nello slalom di ieri, non c’è stato un acuto elvetico, ma dei risultati comunque soddisfacenti. Con delle ottime seconde manche Loïc Meillard e Marc Rochat hanno infatti guadagnato rispettivamente dieci e cinque posizioni, classificandosi quinto e sesto. Più indietro invece Daniel Yule (dodicesimo) e Tanguy Nef (diciannovesimo), eliminati Ramon Zenhäusern e Luca Aerni. Il successo è andato al dominatore della disciplina, l’austriaco Manuel Feller, che ha preceduto i norvegesi Atle Lie McGrath (primo dopo la prima discesa) di 10 centesimi ed Henrik Kristoffersen di 21.