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La Svizzera vuol essere crocevia della pace

Il presidente Volodymyr Zelensky in visita ufficiale a Berna. L’annuncio di Viola Amherd: subito al lavoro per organizzar­e una conferenza internazio­nale

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Berna – Consiglio federale e Ue vogliono intavolare al più presto negoziati su un nuovo pacchetto di accordi bilaterali. Lo hanno ribadito a serata inoltrata a Davos la presidente della Confederaz­ione Viola Amherd e quella della Commission­e europea Ursula von der Leyen, senza citare date precise. Da subito, invece, la Svizzera è pronta a impegnarsi per l’organizzaz­ione di un vertice per una pace giusta in Ucraina. L’annuncio, inatteso, è stato fatto poche ore prima a Kehrsatz (Be) davanti ai media dalla stessa Viola Amherd, accompagna­ta da Volodymyr Zelensky. È stato il presidente ucraino – per la prima volta ‘fisicament­e’ in Svizzera – a formulare la proposta, alla vigilia dell’apertura ufficiale del Forum economico mondiale (Wef) di Davos.

«Le nostre squadre inizierann­o a preparare la conferenza domani [oggi per chi legge, ndr]», ha detto Amherd. Il vertice si terrà «quando le condizioni saranno riunite» e «nel momento appropriat­o», ha precisato la vallesana al termine dell’incontro con Zelensky nella residenza Lohn di Kehrsatz. «Il mondo vi osserva e tiene conto della vostra posizione», ha dichiarato dal canto suo il presidente ucraino. «Essere neutrali non significa ignorare la realtà; voi siete dalla parte della morale». Zelensky ha ricordato la conferenza tenutasi nel fine settimana a Davos (Gr) sul tema della pace in Ucraina, alla quale hanno partecipat­o delegati di 83 Stati. Ha poi detto di sperare che il futuro summit includa un grande numero di Paesi, fra cui la Cina, affinché si possa giungere a una pace giusta e duratura nel solco dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Sarà un vertice «il più ampio e inclusivo possibile», gli ha fatto eco la presidente della Confederaz­ione.

Incontro con Qiang a Davos?

Domenica, a Davos, il ‘ministro’ degli Esteri Ignazio Cassis ha dichiarato che la Russia dovrà essere inglobata nei negoziati in un modo o nell’altro. Ma nessuno crede che ciò possa avvenire in tempi brevi. Per contro, il fermento diplomatic­o attorno al Wef e la doppia visita di ieri a Berna (oltre a Zelensky, in una Città federale blindata, è arrivato anche il primo ministro cinese: vedi sotto) hanno acceso la speranza in un coinvolgim­ento della Cina, vicina alla Russia. Non è però trapelato nulla in merito a un possibile incontro Zelensky-Qiang a Davos, dove entrambi si troveranno oggi.

In conferenza stampa Viola Amherd ha ricordato la solidariet­à con lo Stato ucraino e la sua popolazion­e, «costretta a trascorrer­e un altro inverno di guerra, il terzo». Non a caso la presidente della Confederaz­ione e il suo omologo hanno affrontato ieri, assieme alle rispettive delegazion­i, il tema della ricostruzi­one e, in particolar­e, dell’importanza dello sminamento affinché la popolazion­e possa tornare a casa in sicurezza. Sminamento importante anche per la produzione di derrate alimentari, ha ricordato la consiglier­a federale, essendo l’Ucraina un grande esportator­e (specie di cereali). Amherd ha detto che la Svizzera s’impegna a livello internazio­nale affinché Kiev possa esportare all’estero la propria produzione, nonostante le reticenze della Russia, per evitare carenze di cibo a livello mondiale. Nel suo intervento, Zelensky ha ringraziat­o la Svizzera e la sua popolazion­e per il sostegno indefettib­ile finora dimostrato all’Ucraina e alla sua popolazion­e a livello umanitario, politico e finanziari­o.

Sanzioni e giustizia, niente armi

Zelensky ha evitato di menzionare lo scomodo dossier della riesportaz­ione delle armi svizzere. Ha invece evocato quello delle sanzioni, parlando della necessità di renderle sempre più efficaci al fine di indebolire l’industria bellica russa. L’ex attore, eletto alla presidenza del suo Paese, ha ringraziat­o Amherd anche per l’impegno della Svizzera nella ricerca di una soluzione per l’istituzion­e di un tribunale speciale per giudicare i responsabi­li di questa guerra di aggression­e.

Ai colloqui di ieri a Berna, in rappresent­anza del Consiglio federale hanno preso parte anche Cassis, capo del Dipartimen­to federale degli affari esteri (Dfae) e incaricato di organizzar­e il prossimo vertice per la pace, e il consiglier­e federale Beat Jans, direttore del Dipartimen­to federale di giustizia e polizia (Dfgp). Zelensky era accompagna­to in particolar­e dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e dal capo dell’Ufficio presidenzi­ale Andriy Jermak. In precedenza Zelensky – accolto in tarda mattinata da Cassis all’aeroporto di Zurigo-Kloten – aveva incontrato a Palazzo federale i presidenti del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer (Ps/Bl) e del Consiglio degli Stati Eva Herzog (Ps/Bs), nonché i presidenti dei gruppi parlamenta­ri e dei partiti. L’Udc – che lo scorso giugno aveva lasciato la sala del Consiglio nazionale quando Zelensky aveva tenuto un discorso in videoconfe­renza – non si è fatta vedere.

 ?? KEYSTONE ?? I momenti salienti della visita di Zelensky, che oggi sarà al Wef diDavos A colloquio con Viola Amherd A Palazzo federale, guidato da Eva Herzog L’incontro con i parlamenta­ri e i presidenti dei partiti Con Viola Amherd, Ignazio Cassis e Beat Jans L’accoglienz­a ufficiale, con gli onori militari La conferenza stampa finale Il benvenuto di Cassis all’aeroporto di Zurigo-Kloten Sul Superpuma dell’esercito, pronto al decollo per Berna Città federale blindata per le due visite ufficiali
KEYSTONE I momenti salienti della visita di Zelensky, che oggi sarà al Wef diDavos A colloquio con Viola Amherd A Palazzo federale, guidato da Eva Herzog L’incontro con i parlamenta­ri e i presidenti dei partiti Con Viola Amherd, Ignazio Cassis e Beat Jans L’accoglienz­a ufficiale, con gli onori militari La conferenza stampa finale Il benvenuto di Cassis all’aeroporto di Zurigo-Kloten Sul Superpuma dell’esercito, pronto al decollo per Berna Città federale blindata per le due visite ufficiali

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