Libero scambio, pronti ad andare oltre
Berna/Kehrsatz – Circondati da severe misure di sicurezza, il premier cinese Li Qiang e la presidente della Confederazione, Viola Amherd, si sono incontrati ieri alla residenza del Lohn a Kehrsatz, nei pressi di Berna. I due si incontreranno nuovamente oggi al Wef di Davos.
Ai colloqui a Kehrsatz ha partecipato anche il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca. La delegazione cinese comprendeva anche il ministro del Commercio Wang Wentao, il governatore della Banca centrale Pan Gongsheng e rappresentanti di alto livello di diversi ministeri.
Per l’occasione – precisa una nota governativa in cui si sottolinea che si tratta del primo incontro di alto livello dopo la pandemia – Berna e Pechino hanno firmato una dichiarazione congiunta sullo sviluppo dell’accordo di libero scambio, un’intesa entrata in vigore nel 2014 e che la Confederazione vorrebbe estendere ad altri ambiti, come i prodotti industriali. Si tratta di “un passo importante verso l’apertura di possibili negoziati", sottolinea la nota. La Cina è il terzo partner più importante della Svizzera dopo l’Ue e gli Stati Uniti. È stato inoltre discusso il dialogo fra i Ministeri degli esteri, che dovrebbe essere rilanciato quest’anno. Saranno affrontati temi come la cooperazione allo sviluppo, la mediazione e i diritti umani. Berna e Pechino hanno anche discusso la possibilità di aggiungere la Svizzera all’elenco dei Paesi i cui cittadini possono recarsi in Cina per 15 giorni senza visto. Un manipolo di manifestanti con bandiere tibetane ha fatto capolino a Kehrsatz. È stato allontanato dall’area di sicurezza presso la stazione ferroviaria dalle forze dell’ordine.