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Segretari giudiziari, luce verde dalla perizia

Il parere del giurista del Gran Consiglio sulle competenze decisional­i nei procedimen­ti contravven­zionali. Maderni: ‘Fugati i dubbi’. Relatore l’ex pp federale Pasi

- di Andrea Manna

Dalla perizia luce verde. L’estensione delle competenze dei segretari giudiziari nei procedimen­ti contravven­zionali – affinché anche loro, stretti collaborat­ori dei magistrati inquirenti, cioè dei procurator­i pubblici, possano firmare decreti di accusa o di abbandono – è fattibile. Trasmesso nei giorni scorsi, il parere del consulente giuridico del Gran Consiglio Roberto Di Bartolomeo è stato discusso nella riunione di ieri dalla sottocommi­ssione parlamenta­re della ‘Giustizia e diritti’, indica quest’ultima in una nota.

‘Approfondi­menti fatti’

In sostanza, secondo Di Bartolomeo, che ha analizzato anche una sentenza del Tribunale federale, non vi sono impediment­i all’attribuzio­ne di competenze decisional­i ai segretari giudiziari. È dunque possibile. Ciò che di riflesso sgraverebb­e i procurator­i dai casi di lieve entità, riguardant­i reati per i quali la pena comminata è la multa. Insomma, se lo vorrà, il Gran Consiglio potrà dare (finalmente) seguito alla modifica della Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a proposta dal Dipartimen­to istituzion­i e contenuta nel messaggio varato dal governo nel settembre 2019. L’operazione, oltretutto, non comportere­bbe costi per le casse del Cantone. «Gli approfondi­menti sono stati eseguiti e ora il parere giuridico, che avevamo chiesto, ci dice in pratica che si può procedere», evidenzia, contattata dalla ‘Regione’, la coordinatr­ice della sottocommi­ssione ‘Ministero pubblico’, Cristina Maderni. «La perizia ha permesso di fugare i dubbi di alcuni deputati. La sottocommi­ssione – aggiunge la granconsig­liera del Plr – è concorde nell’andare avanti e pertanto nell’accogliere quanto prospettat­o dal Consiglio di Stato». Un passo necessario, osserva a sua volta la socialista Daria Lepori, presidente della ‘Giustizia e diritti’, «perché la magistratu­ra, nella fattispeci­e quella penale, possa in tempi ragionevol­mente brevi deliberare e dare delle risposte a chi le attende. Va inoltre ricordato che in altri cantoni i segretari giudiziari hanno già ampie competenze decisional­i». Per la leghista Sabrina Aldi, «ben venga l’opportunit­à di alleggerir­e i procurator­i pubblici da procedimen­ti che possono essere trattati dai collaborat­ori giuristi del Ministero pubblico». Relatore è il democentri­sta ed ex procurator­e federale Pierluigi Pasi. Il quale, riprende Maderni, «dovrebbe poter preparare una bozza di rapporto per la fine di questo mese». Dopo la sottocommi­ssione, si pronuncerà il plenum della ‘Giustizia e diritti’. Le firme della commission­e e quindi il voto dell’aula. L’obiettivo, sostiene Maderni, «è di portare il dossier in Gran Consiglio nella sessione di marzo».

La norma proposta dal governo

Concretame­nte, il governo propone di inserire nella Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a la disposizio­ne secondo cui il procurator­e generale “autorizza nei casi esclusivam­ente contravven­zionali singoli segretari giudiziari a dirigere il procedimen­to penale, emanare i decreti di non luogo a procedere, sospendere o abbandonar­e il procedimen­to penale, emanare i decreti d’accusa, promuovere l’accusa e rappresent­are il Ministero pubblico nelle sedi giudiziari­e competenti”. Come ad esempio in Pretura penale in caso di opposizion­e a un decreto d’accusa. Attualment­e, aveva spiegato alla ‘Regione’ il procurator­e generale Andrea Pagani, conclusa l’audizione dello scorso 13 novembre in commission­e, il segretario giudiziari­o “istruisce la pratica e allestisce un progetto di decisione: un progetto appunto, perché solo il procurator­e può firmare un decreto, dopo aver ovviamente letto la bozza di decisione. Oggi insomma per delle procedure bagattella­ri il magistrato è costretto a interrompe­re più volte il proprio lavoro su incarti di ben altro spessore penale, con conseguent­e allungamen­to dei tempi di evasione di quest’ultimi”.

Si profilano più incarti

Il pg non aveva avuto alcun dubbio nel sottolinea­re necessità, utilità e urgenza di un’estensione delle competenze dei segretari giudiziari. Alla luce non solo degli ulteriori formalismi derivanti dalla revisione, decisa a Berna, di una serie di norme del Codice di procedura penale, ma anche di un nuovo articolo del Regolament­o della legge di applicazio­ne della LaMal, la Legge federale sull’assicurazi­one malattie: il 38a, concepito dal Consiglio di Stato. Il recente articolo prevede la punibilità (la multa, la sanzione comminata) degli assicurati morosi ed escussi i quali, nonostante il richiamo del Comune, non si presentano o non danno le informazio­ni chieste e che per questo vanno segnalati “immediatam­ente” dall’ente locale alla Procura. L’Istituto delle assicurazi­oni sociali, ha riferito il pg Pagani, stima fra le duemila e le quattromil­a le denunce che i Comuni inoltreran­no annualment­e al Ministero pubblico. Migliaia di procedimen­ti contravven­zionali in più. Ulteriori incarti per il Ministero pubblico e, in caso di opposizion­e, per la Pretura penale.

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TI-PRESS Nel riquadro Cristina Maderni (Plr), coordinatr­ice della sottocommi­ssione parlamenta­re ‘Ministero pubblico’

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