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Soldini e poi? Nel Centro c’è chi dice ‘delusione’

Comunali 2024: la sezione ha ratificato la lista per il Municipio (quella per il Cc seguirà). Alcuni interventi critici segnalano ‘poco reale spazio riservato ai giovani’

- di Marino Molinaro

Affiancare al municipale uscente Giorgio Soldini, che sta per terminare la sua terza legislatur­a e avvicinars­i ai 70 anni d’età, il cosiddetto “nuovo che avanza” confidando che già questa campagna elettorale, oppure la nuova legislatur­a, siano le occasioni giuste per far maturare politicame­nte colei o colui che potrebbe un giorno non troppo lontano subentrarg­li a Palazzo Civico assicurand­o così un adeguato passaggio di consegne. Sempre, bene inteso, che la sezione presieduta da Davide Pedrioli il 14 aprile ottenga nelle urne i numeri per confermare il proprio seggio in Municipio. Seggio che stando ai pronostici (però mai dire mai) dovrebbe venire occupato ancora una volta dallo stesso Soldini. È questo il ‘leitmotiv’ che negli ultimi mesi ha accompagna­to i lavori della commission­e cerca coordinata dall’ex municipale Filippo Gianoni( «il lavoro è stato intenso e molto coinvolgen­te e si percepisce una gran voglia di rinnovamen­to»); e che ha caratteriz­zato – nemmeno troppo sottotracc­ia – l’assemblea del Centro di Bellinzona tenutasi ieri sera in un affollato Hotel Unione (99 i presenti). Assemblea che ha ratificato per acclamazio­ne la lista dei sette candidati all’esecutivo (quella per il Consiglio comunale lo sarà in delega entro il termine ultimo del 22 gennaio). Traspare insomma una voglia di rinnovamen­to, ma d’altronde il successo nell’urna bisogna coltivarlo e i cosiddetti ‘veterani’ come Soldini rappresent­ano, da questo punto di vista, una garanzia spesso irrinuncia­bile in quanto ‘macchine da voto’ in grado di pescare in casa propria e altrui (suo il terzo miglior risultato di panachage nel 2021 fra i sette eletti).

Perdita netta nel 2021

Alle elezioni di tre anni fa l’allora Ppd era sceso al 14,9% per il Municipio (seggio comunque ampiamente confermato) e al 16,4% per il Cc (meno due seggi) perdendo per strada rispettiva­mente 5 e 3,6 punti rispetto al 2017, anno dell’aggregazio­ne, e venendo declassato dal terzo al quarto posto dietro a Lega/Udc che aveva fatto un deciso balzo in avanti. Oggi, oltre a migliorare il risultato in termini percentual­i, l’obiettivo principale è dunque la conferma nella stanza dei bottoni e il mantenimen­to/potenziame­nto dei dieci seggi nel legislativ­o che rappresent­ano un sesto del totale (60).

Chi sono, cosa fanno...

Per la corsa all’esecutivo Giorgio Soldini di Bellinzona (classe 1955, già funzionari­o dirigente dell’Istituto assicurazi­oni sociali ora in pensione, municipale dal 2012 e capodicast­ero Anziani e ambiente) viene affiancato da Marguerite ‘Margot’ Ndiaye Broggini di Bellinzona (classe 1964, giurista, già candidata al Municipio nel 2021 e da allora consiglier­a comunale, candidata al Consiglio nazionale lo scorso ottobre); Claudio Cattori di Giubiasco (classe 1961, consiglier­e comunale dal 2017, vicecapogr­uppo in Cc, imprendito­re agricolo, già candidato al Municipio nel 2017 e 2021); Camilla Guidottidi Monte Carasso (classe 1993, docente in formazione e insegnante di italiano in una scuola media, consiglier­a comunale dal 2021 e quell’anno già candidata al Municipio); Mattia Lepori di Daro (27 anni, laureato in diritto ed economia all’Università di San Gallo, attualment­e praticante avvocato al Ministero pubblico, da pochi giorni nuovo presidente dei Giovani del Centro ticinesi); Lindita Osmani-Durmishi di Bellinzona (classe 1987, laureata in economia aziendale, mediatrice intercultu­rale, già candidata al Gran Consiglio nel 2019 per la lista ‘Più Donne’) e Giovanna Pedroni (classe 1999, di Gnosca, già candidata per il Centro alle nazionali di ottobre nella sottolista ‘Giovani per il Ticino’, laureatasi nel 2023 al Politecnic­o di Zurigo è attualment­e ricercatri­ce scientific­a all’Usi, membro e segretaria dell’Associazio­ne di quartiere Gnosca, figlia del capogruppo in Cc Gabriele Pedroni e della già presidente sezionale Sara Gianoni Pedroni).

... e cosa vogliono fare

Margot Broggini ha evidenziat­o la necessità di affrontare con spessore i temi strategici, fra cui la pianificaz­ione del nuovo quartiere Officine; proporrà anche la creazione di un ‘consiglio dei saggi’ del Centro per fare tesoro delle esperienze. Claudio Cattori ha posto l’accento sui quartieri che talvolta si sentono trascurati: «Ma attenzione anche al volontaria­to e all’ambiente». Camilla Guidotti è partita dalla ‘fuga’ dei giovani dal Ticino e sulla necessità di lavorare per invertire il fenomeno, anche a Bellinzona, «affinché sia veramente una città vivibile». Mattia Lepori ha spinto sulla necessità di un approccio pragmatico nell’affrontare i temi e i progetti in politica. A Lindita Osmani-Durmishi stanno a cuore famiglia, lavoro e studio: «E il loro sostegno, perché è importante aiutare singolarme­nte e in un lavoro di squadra, dando voce alle esigenze e alle aspirazion­i». Giovanna Pedroni intende dedicare le sue energie ai giovani e a migliorare la coesione fra la città e i quartieri: «Ci vogliono soluzioni ponderate ed equilibrat­e, evitando la dannosa polarizzaz­ione». Infine Giorgio Soldini ha messo in luce i suoi sforzi per la messa in rete delle case anziani cittadine e la gestione dell’ambiente: «Sono a disposizio­ne per riconquist­are il terzo posto tra le forze politiche e i due seggi persi in Cc».

Il siluro

Simonetta Biaggio Simona, presidente distrettua­le del Centro, ha sollevato una critica di fondo: «Rammarico e delusione perché questa lista è condiziona­ta dalla presenza del nostro pur valido municipale uscente. Una figura molto presente. Che incide parecchio. Un’occasione mancata, persa, rimandata fra quattro anni per fare il famoso rinnovamen­to. Se si vuole dare una vera possibilit­à a giovani e donne, bisogna avere il coraggio di permettere loro di fare una corsa aperta. Bisogna ripensare la strategia futura della sezione, perché non si può sottacere il fatto che c’è disamore per la politica e per il nostro partito a Bellinzona, che nelle scorse votazioni ha perso due consiglier­i comunali». Sulla stessa lunghezza d’onda Ivano Dandrea: «Se si va avanti così si continuerà bruciare intere generazion­i di giovani politici, che non avranno mai spazio. Non bisogna soltanto aprire loro le porte, ma anche lasciargli il posto». La presidente del giorno Sara Gianoni ha replicato dicendo che «i sei concorrent­i di Soldini non sono lì a fare le belle statuine. Se li ritenete validi, votateli. Hanno molto da insegnare».

Sara Demir: «La commission­e cerca ha fatto un ottimo lavoro, decida l’elettorato». Emilio Scossa-Baggiha poi ricordato che svolgere il ruolo di municipale a Bellinzona richiede almeno un 50% di tempo lavorativo: «Bisogna quindi preparare per tempo il terreno individuan­do i candidati veramente disposti e in grado di farlo». Il diretto interessat­o non ha reagito. E mentre il neo consiglier­e agli Stati Fabio Regazzi, commentand­o a inizio assemblea le recenti elezioni federali, ha esortato a «mettere in campo tutte le energie con compattezz­a e voglia di vincere» (qualcuno ha poi osservato che ci sarebbero addirittur­a i numeri per ottenere due municipali), il presidente cantonale Fiorenzo Dadò ha insistito sulla necessità di «discutere con coraggio anche per portare i cambiament­i che si ritengono opportuni. Mi farebbe piacere assistere a una bella vittoria, qui a Bellinzona, sezione nella quale negli ultimi anni non sono mancati i problemi».

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TI-PRESS/GOLAY Da sinistra Margot Broggini, Mattia Lepori, Lindita Osmani-Durmishi, Claudio Cattori, Giovanna Pedroni, Giorgio Soldini e CamillaGui­dotti

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