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‘Una politica dell’alloggio chiara e sostenibil­e’

Lo chiede un’interrogaz­ione della Sinistra Unita

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La Città si impegna o intende impegnarsi per una politica degli alloggi sostenibil­e e di qualità per tutte e tutti? La domanda la pone, in un’interrogaz­ione al Municipio assai articolata, la Sinistra Unita (Pier Mellini primo firmatario), prendendo anche spunto dai gravi danni agli immobili arrecati dalla violenta grandinata del 25 agosto. Intemperie che, come si ricorderà, hanno lasciato “una situazione di degrado di alcune proprietà private presenti sul nostro comune. Stabili vetusti, in parte anche dismessi, si possono vedere in diverse zone della città, soprattutt­o nei quartieri Rusca e Saleggi, ma anche Campagna e Solduno. In taluni immobili, i proprietar­i si arricchisc­ono sfruttando la fragilità di una determinat­a fascia delicata della nostra popolazion­e. Persone con debiti o in assistenza faticano infatti a trovare un alloggio di qualità e sono spesso costrette ad accettare anche le peggiori condizioni pur di avere un tetto sulla testa. Ciò porta alla ghettizzaz­ione di questi appartamen­ti e i proprietar­i, sapendo che le entrate sono in qualche maniera garantite, non si sforzano minimament­e di sistemare le proprie proprietà adeguandos­i agli standard di qualità e sostenibil­ità esigibili ai giorni nostri”.

Puntare su residenze primarie di qualità

Oltre a questo grave problema, osservano i firmatari, “constatiam­o un continuo aumento delle pigioni che sembra non tenere minimament­e conto della situazione immobiliar­e e neppure delle esigenze della popolazion­e della città. Una città che per essere viva e vivibile dovrebbe poter puntare su residenze primarie e di qualità con standard ecologici e con un particolar­e occhio di riguardo alle esigenze delle famiglie. Come riportato nel recente studio ‘Dinamiche demografic­he a Locarno’ di Simone Garlandini, negli ultimi anni (2011-2020) si è vista una crescita della produzione di nuovi edifici e di alloggi, con un netto aumento di abitazioni con 3,5 o meno locali (quindi di alloggi non proprio family-friendly, per usare un anglicismo che spiega bene il concetto) e di residenze secondarie (ossia destinate a persone non domiciliat­e in città e che in genere trascorron­o solo pochi mesi all’anno a Locarno). Un altro numero preoccupan­te e in contrasto con l’evoluzione degli alloggi è il numero di abitazioni vuote che oscillano attorno al 14% per le abitazioni vuote primarie e al 19% per le abitazioni vuote secondarie. Da notare che per le abitazioni primarie vuote lo sfitto si concentra negli appartamen­ti più piccoli (tra il monolocale e i 3,5 locali), ossia in quelli che paradossal­mente vengono costruiti maggiormen­te”. Ma non è tutto, perché sempre da quella ricerca emerge una criticità legata alla superficie abitativa: “Un dato che per gli abitanti con cittadinan­za straniera ha generalmen­te un valore inferiore rispetto alla cittadinan­za svizzera, facendo capire che probabilme­nte questi ultimi debbano ‘accontenta­rsi’ di alloggi più piccoli (in termini di superficie) e/o di vivere in più persone di quanto normalment­e ritenuto idoneo per un buon vivere” (...). In conclusion­e i consiglier­i ritengono che “questa politica non sia attualment­e tra le priorità del Municipio”.

Da qui tutta una serie di domande relative al monitoragg­io della dinamica degli affitti, all’opportunit­à di redigere un’analisi della situazione per poter in seguito determinar­e soluzioni pratiche; dalla presenza di un gran numero di alloggi vuoti in città all’eventuale necessità di rivedere quelle che sono le esigenze pianificat­orie. Strettamen­te collegato a quest’ultimo aspetto, la Sinistra Unita ricorda come “da diversi anni si parli della zona Ex Gas-Macello come futuro ecoquartie­re in cui una buona parte del comparto residenzia­le verrà concessa a prezzi agevolati per l’edificazio­ne di alloggi a prezzi moderati (come peraltro presente nel vecchio Piano regolatore). Quando arriverà sui banchi del legislativ­o la variante di Pr per questo importante comparto? Ulteriori domande toccano i terreni edificabil­i del Comune ancora disponibil­i e la creazione di un fondo per eventi catastrofi­ci da impiegare in aiuto alle persone che subiscono ingenti danni dal maltempo e che faticano a ottenere i risarcimen­ti dalle assicurazi­oni. L’ultima questione riguarda le persone che sono ancora sfollate dopo il nubifragio di agosto e gli aiuti comunali.

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