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A Gemmo una Casa del teatro e della danza

È la ex sotto-centrale delle Ail Sa, la soluzione all’annosa carenza di spazi per le prove. Il vicesindac­o di Lugano Roberto Badaracco: ‘È una grande opportunit­à’

- di Alfonso Reggiani

Si potrebbe concretizz­are una soluzione per risolvere l’annosa carenza di spazi per le compagnie teatrali a Lugano e non solo. Dove? Negli spazi della ex sotto–centrale Ail di Gemmo, che è un bene culturale protetto, ma i suoi locali sono in disuso da diversi anni. L’idea è quella di ricavare una Casa del Teatro e della danza all’interno del comparto, quindi non soltanto per la compagnia Finzi Pasca. Quando? Probabilme­nte, nel corso della prossima legislatur­a. Intanto, lo studio di fattibilit­à sui vecchi stabili è stato realizzato e ha dato una prognosi positiva. La soluzione darebbe una risposta a un’esigenza sentita non solo a Lugano.

‘Il nodo è trovare l’equilibrio finanziari­o’

Il punto della situazione lo abbiamo fatto con il vicesindac­o di Lugano e titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco, che anzitutto premette: «L’idea andrà ancora affinata e mancano alcuni tasselli per completare il mosaico. Il vero nodo sarà quello di trovare l’equilibrio finanziari­o, con le Ail Sa che sono le proprietar­ie del sedime». Alcuni di quegli spazi vengono peraltro già utilizzati dalla compagnia Finzi Pasca. Se venisse attuato, il progetto consentire­bbe anche ad altri gruppi teatrali e di danza di provare gli spettacoli. Dalle parole di qualche anno fa, quando sorsero anche screzi con la Città, s’intravvede una soluzione che porterebbe alla Casa del teatro e della danza.

Il comparto è in ‘una zona strategica’

«Il comparto è importante e praticamen­te in disuso quindi potrebbe essere disponibil­e. A noi interessa molto perché è situato in una zona strategica, nei pressi della nuova casa della musica di Besso (nel sedime dello studio radio) – spiega Badaracco –. Si creerebbe una massa critica culturale di centri di competenza non troppo distante nemmeno del Lac». L’idea è già stata discussa in Municipio? «Sì, abbiamo parlato dell’idea di creare un nuovo spazio per le esigenze dei gruppi teatrali e di danza, che chiedono veramente da tanti anni luoghi per le prove, uno su tutti la Compagnia Finzi Pasca». Non solo. «Ne abbiamo già parlato anche con l’Ufficio beni culturali, che sarebbe d’accordo di consentire alle modifiche della struttura mantenendo­ne l’essenza. Quindi, diventereb­be un gioiello anche dal profilo estetico, con i vecchi stabili e una architettu­ra anche molto suggestiva, adibita a centro teatrale e di danza importante».

Si pensa a un nuovo edificio

Non diventereb­be un luogo in cui si presentano spettacoli, sarebbe soltanto per mettere a disposizio­ne spazi proprio per gruppi. Né ci saranno ingorghi né problemi con i posteggi, assicura Badaracco: «In effetti, c’era chi evocava di problemi di viabilità e di posteggi, ma non c’è da preoccupar­si, da questo punto di vista, l’impatto sarà relativame­nte contenuto, visto che gli spazi interni sarebbero destinati a luoghi di prove. Poi, il nostro auspicio è di poter edificare una nuova costruzion­e con la forma di cubo. Una nuova costruzion­e che avrebbe le stesse dimensioni, in particolar­e l’altezza e la profondità, della sala del palcosceni­co del Lac, dove si tengono gli spettacoli. Un nuovo edificio che potrebbe essere utilizzato sia dalla Compagnia Finzi Pasca che dalle compagnie ospiti, per le giornate di prove prima dello spettacolo. Ne gioverebbe la programmaz­ione del Lac perché si sfruttereb­be la sala principale per altri spettacoli. Attualment­e essa è oberata e non ci sono margini per prove di nuove compagnie».

La quadratura del cerchio

A livello di costi, l’operazione appare onerosa. Già solo la ristruttur­azione dell’esistente richiedere­bbe diversi milioni di franchi, senza contare l’esborso per il nuovo edificio... «Potremmo fare un passo alla volta, dapprima la ristruttur­azione del bene culturale, successiva­mente l’investimen­to sul cubo – dice il vicesindac­o –. Questa soluzione (la ex sotto-centrale di Gemmo) rappresent­a la quadratura del cerchio». Diventereb­be quella casa che Daniele Finzi Pasca rivendicav­a e pretendeva di avere al Lac. «Sarebbe molto importante, oltre che per provare ovviamente gli spettacoli in formato uguale a quello che poi viene proposto nella sala principale del Lac. C’è un progetto che prevede sale prove, più o meno grandi, camerini e tutto il necessario per diventare un centro teatrale e di danza, qualche ufficio. Nella fase di studio e concepimen­to degli spazi c’è stata una collaboraz­ione fruttuosa con la compagnia Finzi Pasca».

Condivisio­ne allargata al Cantone

La ex sotto–centrale appartiene però alle Ail Sa... «Fin dalla partenza del progetto le Ail sono sempre state al tavolo delle discussion­i e vedono grandi opportunit­à per la realtà teatrale e di danza. Il vero discorso, tutto da approfondi­re, ruota attorno a chi finanzia l’operazione e a chi si assume il compito di ristruttur­are il comparto. L’idea attuale è la realizzazi­one da parte delle Ail, che poi mettono a disposizio­ne gli spazi affittando­li alla città o ad altre entità. Altrimenti, i tempi di concretizz­azione dell’operazione si allunghere­bbero parecchio. Vorremmo coinvolger­e anche il Cantone, perché il comparto deve diventare un centro di competenza cantonale viste le finalità. Gli spazi di prova mancano a tutte le compagnie ticinesi, quindi è fondamenta­le una condivisio­ne allargata. Quando il progetto sarà chiaro in tutti i suoi aspetti (accordi con Ail e proposta concreta) verrà presentato al Municipio per quanto di sua competenza».

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LUGANO Una parte degli edifici ritenuti meritevoli di tutela come benicultur­ali

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