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Le nuove Officine Ffs slittano a fine 2027

Malgrado l’ottimizzaz­ione del progetto per ridurre i costi vengono confermati i contenuti e i posti di lavoro previsti nel futuro stabilimen­to industrial­e

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Inizio lavori a metà 2024 e messa in esercizio alla fine del 2027. Le Ffs in un comunicato fanno il punto sul progetto delle nuove Officine previste a Castione che saranno dunque inaugurate con circa un anno di ritardo, visto che finora si era sempre parlato di fine 2026. Progetto che è stato ottimizzat­o per “ridurre, laddove possibile, i costi del nuovo stabilimen­to che, in seguito alla ricezione delle offerte, erano risultati significat­ivamente più alti rispetto ai 580 milioni di franchi inizialmen­te previsti”, si legge nella nota diffusa ieri. Le Ffs assicurano in ogni caso che “sia la funzionali­tà sia la sicurezza sono garantite, così come i contenuti e i posti di lavoro previsti”. Si tratta come noto di almeno 400 impieghi a tempo pieno a cui saranno aggiunti 80 apprendist­i. Un numero che è gradualmen­te aumentato negli anni: nel 2017 erano state indicate 200-220 unità a tempo pieno e 60 apprendist­i, cifre che in quel momento avevano suscitato una giustifica­ta preoccupaz­ione fra i circa 450 dipendenti che temevano di perdere il lavoro dopo la chiusura dello stabilimen­to di Bellinzona.

I ricorsi non influenzan­o l’inizio dei lavori previsti a metà 2024

Le Ferrovie federali svizzere ricordano che lo scorso 15 novembre l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha rilasciato la decisione di approvazio­ne dei piani (Dap) per il nuovo stabilimen­to industrial­e a Castione. Il Dap è soggetto a un periodo di 30 giorni durante il quale è possibile inoltrare ricorso. Periodo che si è concluso a inizio gennaio 2024. Durante questi 30 giorni sono stati inoltrati due ricorsi che riguardano le compensazi­oni agricole di Superfici per l’avvicendam­ento colturale (Sac). Più precisamen­te, come avevamo riferito, il Municipio di Biasca si è schierato contro la volontà di compensare parzialmen­te nel comune, eliminando 26mila metri quadrati di terreno industrial­e presenti a sud del paese, il sacrificio di otto ettari di pregiate Sac destinate a sparire a Castione. L’altro ricorso al Tribunale amministra­tivo federale (Taf) è invece stato inoltrato dall’Unione contadini ticinesi (Uct). “Tali ricorsi non hanno influsso sull’inizio dei lavori”, precisano in ogni caso le Ffs nel comunicato.

‘Realizzare la costruzion­e il prima possibile’

A Castione le Ffs “pianifican­o un nuovo e moderno stabilimen­to per la manutenzio­ne leggera e pesante dei propri elettrotre­ni e intendono realizzare questo stabilimen­to il prima possibile”. Le nuove Officine devono “essere un sito produttivo finanziari­amente sostenibil­e e competitiv­o sul mercato. Le Ffs – prosegue la nota – gestiscono le proprie risorse finanziari­e in maniera coscienzio­sa e sono sottoposte a forti pressioni per contenere i costi”. L’ottimizzaz­ione del progetto per ridurre i costi rientra dunque in quest’ottica. “Le analisi interne hanno come conseguenz­a che l’aggiudicaz­ione delle commesse alle imprese è prevista entro metà 2024, così come l’inizio dei lavori di costruzion­e, in concomitan­za dei quali si svolgerà l’evento celebrativ­o di posa della prima pietra”. In base alla rivista pianificaz­ione, la messa in esercizio del nuovo stabilimen­to industrial­e è prevista per fine 2027. Di conseguenz­a slitterà anche la realizzazi­one del nuovo quartiere Officine a Bellinzona, i cui lavori inizierann­o quando l’attività attuale sarà trasferita a Castione e i sedimi saranno liberati ed eventualme­nte bonificati. Questo incremento si riflette dunque anche sul numero di pernottame­nti in Ticino: dal 2011 al 2015 il loro numero era diminuito del 7,4%, mentre dal 2016 al 2019 è salito del 3,4 per cento. La linea del San Gottardo ha inoltre contribuit­o al trasferime­nto dalla strada alla ferrovia non solo del traffico di transito, ma anche del traffico merci ferroviari­o regionale tra il Ticino e la Svizzera tedesca. Dopo l’apertura della galleria di base del San Gottardo (2016) e, soprattutt­o, di quella del Ceneri (2021), tutti i terminal ticinesi hanno registrato un aumento del numero di container trasbordat­i. Il volume complessiv­o dal 2016 è aumentato di circa il 38 per cento.

Il nuovo asse ferroviari­o ha anche accelerato lo sviluppo economico e territoria­le, ha indicato l’Are: in Ticino i centri urbani risultano rafforzati. La crescita economica e demografic­a è particolar­mente visibile nelle aree intorno alla stazione ferroviari­a di Bellinzona, che hanno beneficiat­o maggiormen­te dell’apertura della galleria del Ceneri. Nel cantone di Uri, la nuova stazione ferroviari­a di Altdorf ha permesso la crescita degli insediamen­ti nella pianura della Reuss e ha aumentato i flussi di pendolari in direzione nord, verso i centri della Svizzera tedesca.

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FFS Previsti almeno 400 impieghi a tempo pieno e 80apprendi­sti

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