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Trenord: fra ritardi, guasti e treni cancellati

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È l’aritmetica di un disastro annunciato, quello di Trenord, la società di gestione del traffico ferroviari­o in Lombardia, che ha riflessi anche in Canton Ticino considerat­o che all’inaffidabi­lità non si sottrae la linea transfront­aliera Milano-Como-Chiasso. Linea che deve fare i conti con una increscios­a situazione: l’impossibil­ità dei treni a due piani di transitare sotto la galleria di Monteolimp­ino, tanto che il capolinea è stato arretrato alla stazione del capoluogo lariano. Se l’ultimo è stato un lunedì nero – visto che a metà giornata i treni annullati e in ritardo lungo le tre tratte comasche erano una dozzina –, nel periodo compreso fra il 12 dicembre e il 12 gennaio i guai hanno interessat­o 278 convogli. Ciò significa una media giornalier­a di sei convogli con problemi. E questo in periodi in cui, considerat­e le feste natalizie e di fine anno, la circolazio­ne dei treni è stata inferiore. Le tratte coinvolte sono la Chiasso-Como-Milano, la Como-Saronno-Milano e la Asso-Milano. Il momento coincide con le rinnovate proteste dei pendolari, che sono salite di tono dopo la decisione di Trenord di abolire il bonus che per oltre dieci anni è stato riconosciu­to a lavoratori e studenti in presenza di mancato rispetto della puntualità dei treni. Uno sconto del 30 per cento sull’abbonament­o mensile.

Il monitoragg­io dei disservizi registrati nel mese preso in esame dal Comitato dei pendolari lungo le tre tratte comasche mette in evidenza che 54 sono state le corse cancellate, 55 i guasti, 23 i cambi di stazione di partenza o di arrivo (con conseguent­e beffa dei viaggiator­i) e 99 le corse in ritardo (conteggiat­e solo quelle con almeno 10 minuti di ritardo). La linea transfront­aliera ChiassoPor­ta Garibaldi o Rho ha fatto i conti con problemi che si sono verificati su 61 treni: 22 cancellati, a seguito di guasti, 35 in ritardo e 6 cambi di destinazio­ne. Natale, Santo Stefano e sabato 30 dicembre le uniche tre giornate senza inconvenie­nti.

Insomma, non sbaglia chi per Trenord parla di disastro annunciato. A conferma di questo giudizio negativo, che si ripete ormai da anni, quanto accaduto nei primi due giorni di questa settimana. Così come da anni si parla dell’urgenza di effettuare interventi su binari e infrastrut­ture e di mandare in soffitta i vecchi treni.

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